Gas in Italia, le limitazioni per l’inverno: quando si accende il riscaldamento?

Gas in Italia, le limitazioni per l’inverno: quando si accende il riscaldamento?

Il MiTe ha reso pubblico il regolamento che l’Italia dovrà rispettare in materia di gas: ecco tutte le limitazioni per l’inverno 2022/2023.

L’Italia cerca di correre ai ripari e il Ministero per la transizione ecologica rende pubblico il regolamento che i cittadini dovranno osservare per risparmiare sul gas. Le temperature si abbassano, non solo in casa, e diminuiscono anche i tempi concessi per l’accensione degli impianti. La popolazione riuscirà a rispettare le regole?

Gas in Italia: tutte le limitazioni per l’inverno

Il Ministero della transizione ecologica (MiTe) ha pubblicato il regolamento che l’Italia dovrà rispettare in materia di gas per l’inverno 2022/2023. Lo scopo, ovviamente, è cercare di risparmiare il più possibile e “prepararsi ad eventuali interruzioni delle forniture” da parte della Russia. Partendo dalle abitazioni, i cittadini italiani dovranno abbassare la temperatura di un grado, che dovrà essere di 19° al massimo. Per quel che riguarda gli edifici dedicati ad attività industriali, artigianali e simili, i gradi dovranno essere pari a 17°. Per tutte le altre imprese commerciali si potrà mantenere la stessa temperatura degli ambienti domestici. Diverso il discorso per le strutture sanitarie o le cliniche che accolgono anziani e malati. In questo caso, i gradi potranno essere gli stessi degli anni passati.

I limiti di esercizio degli impianti termici, rispetto a quanto previsto dal comma 2 dell’articolo 4 del DPR n.74/2013, sono ridotti di 15 giorni per quanto attiene il periodo di accensione (posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 giorni la data di fine esercizio) e di 1 ora per quanto attiene la durata giornaliera di accensione“, si legge sul regolamento del Ministero della transizione ecologica.

Pertanto, le limitazioni non riguardano solo la temperatura, ma anche i tempi di accensione, che dovranno essere ridotti di un’ora. Il MiTe, inoltre, ci tiene a sottolineare che la popolazione dovrà anche avere comportamenti più virtuosi.

Le date per accendere il riscaldamento

In un primo momento, le date per poter accendere il riscaldamento, in particolare negli impianti centralizzati presenti nei condomini, era stata fissata per il 15 ottobre in alcune zone del Nord Italia. Con gli aumenti successivi del costo del gas, le date sono slittate. Ecco uno schema con tutte le date e il numero di ore giornaliere per cui sarà possibile mantenere il riscaldamento acceso a seconda della zona d’Italia:

  • Zona A: per 5 ore al giorno dall’8 dicembre al 7 marzo;
  • Zona B: per 7 ore al giorno dall’8 dicembre al 23 marzo;
  • Zona C: per 9 ore al giorno dal 22 novembre al 23 marzo;
  • Zona D: per 11 ore giornaliere dall’8 novembre al 7 aprile;
  • Zona E: per 13 ore al giorno dal 22 ottobre al 7 aprile;
  • Zona F: non è prevista alcuna limitazione.

Ecco inoltre, una tabella con tutti i comuni italiani divisi per zone climatiche.

Crisi gas: l’Italia corre ai ripari, ma non basterà

In materia di “misure volontarie“, il Ministero della transizione ecologica fornisce qualche spunto utile. I comportamenti virtuosi che la popolazione italiana dovrebbe mettere in campo sono: “riduzione della temperatura e della durata delle docce, l’utilizzo anche per il riscaldamento invernale delle pompe di calore elettriche usate per il condizionamento estivo, l’abbassamento del fuoco dopo l’ebollizione e la riduzione del tempo di accensione del forno, l’utilizzo di lavastoviglie e lavatrice a pieno carico, il distacco della spina di alimentazione della lavatrice quando non in funzione, lo spegnimento o l’inserimento della funzione a basso consumo del frigorifero quando in vacanza, non lasciare in stand by Tv, decoder, Dvd, la riduzione delle ore di accensione delle lampadine“.

Quanti saranno i cittadini che si atterranno alle limitazioni suggerite dal MiTe? I responsabili sono fiduciosi, ma la Russia avvisa: “Alla fine saranno gli italiani a soffrire“. Queste le parole condivise su Telegram da Maria Zakharova, portavoce del ministro degli Esteri di Mosca.