Gabriele Paolini condannato a 8 anni di carcere: il noto disturbatore televisivo sconterĂ la pena a Rieti.
Gabriele Paolini, il disturbatore della tv, è stato arrestato. In totale dovrĂ scontare otto anni di carcere. L’ordine di esecuzione della pena è arrivato dalla Corte d’Appello di Roma. La prima condanna nasce da una denuncia del 2013, a seguito della quale Paolini finì in carcere e agli arresti domiciliari per 20 mesi. In quel caso il giudice gli contestava una serie di rapporti sessuali con alcuni minorenni, in cambio di soldi e regali. Come abbiamo accennato, le condanne che lo riguardano il disturbatore seriale comprendono reati che vanno dall’induzione alla prostituzione, alla pedofilia fino alla tentata violenza. Inoltre avrebbe avuto una relazione con un 17enne. Ad aggravare la posizione di Gabriele Paolini, un insistente tentativo di persuasione nei confronti delle giovani vittime, con modalitĂ espressive di reiterata e collaudata tecnica di induzione. Nel 2017 arrivĂ² la condanna di primo grado a cinque anni di reclusione da parte dei giudici della quinta sezione penale del tribunale di Roma, poi confermata dalla Terza Sezione della Corte d’Appello e resa definitiva dalla Cassazione.
La condanna definitiva di Gabriele Paolini
Conosciuto solo per le sue incursioni in diretta, l’ormai quarantasettenne Paolini inizierĂ la sua vita da detenuto nel carcere di Rieti. Uno dei momenti piĂ¹ memorabili fu quando spuntĂ² dietro le telecamere dell’inviato di Emilio Fede, che sbottĂ² in diretta dandogli del “farabutto”.
Ma l’avvocato di Paolini continua a ribadire la sua innocenza nonostante tutto: “Un’occasione perduta per la giustizia – commenta l’avvocato Massimiliano Kornmuller. Il mio assistito si è sempre professato innocente“. Per chi volesse non sapesse chi è questo personaggio ci sono scandali e curiositĂ che lo riguardano.
La dichiarazione di Gabriele Paolini
La dichiarazione fatta da Paolini al momento della condanna: “Sono addolorato da questa decisione, ma respingo tutti i reati a me contestati perchĂ© non mi appartengono. Ho amato quel giovane, nonostante la differenza di etĂ . Io avevo 39 anni e lui 17, ma lo ho amato per davvero. Ma se la Cassazione ha confermato la condanna, allora è giusto andare in carcere, non voglio misure alternative“. L’uomo aveva giĂ scontato una parte della pena ma poi ha sommato altre sentenze successive che hanno fatto aumentare il periodo di detenzione da affrontare. Per un po’ non sarĂ piĂ¹ l’incubo dei giornalisti televisivi.