Confessioni e racconti inediti di Gabriel Garko. Ospite di Nunzia De Girolamo, l’uomo ha parlato del suo coming out e non solo.
Il coming out, la voglia di paternità e quel senso di libertà dopo essersi tolto un macigno dal petto. Gabriel Garko ha parlato a tuttotondo nella trasmissione di Nunzia De Girolamo, ‘Ciao Maschio’. Diversi gli spunti del noto attore tra privato e lavoro. Spiccano senza dubbio i passaggi sulla sua sessualità ma anche quelli legati alla voglia di essere padre che, per varie ragioni, adesso è stata messa in disparte.
Gabriel Garko e il coming out
Durante la bella intervista con Nunzia De Girolamo, in onda sabato 9 novembre, Gabriel Garko ha affrontato il tema del coming out confessando di essere stato, praticamente, costretto a farlo: “C’era qualcuno che mi impediva di essere me stesso, sotto tanti punti di vista, perché dal momento in cui blocchi l’aspetto della sessualità, vuol dire che blocchi tutto, è come una piccola palla di neve che rotolando diventa immensa”.
L’attore ha quindi proseguito: “Fosse stato per me, per come ragiono io e per quanto sono riservato, il famoso coming out, non l’avrei mai fatto. Perché io sono dell’opinione che fino a quando esisterà il coming out, significa che non si è realmente liberi […]”.
“[…] Però purtroppo io mi sono trovato in un momento particolare della mia vita, dove o lo facevo io stesso il coming out o veniva fatto da terzi in maniera brutta”, ha ammesso Garko spiegando, quindi, di essere stato praticamente costretto ad uscire allo scoperto cosa che poi lo ha fatto sentire meglio e gli ha “tolto un peso”.
il desiderio di paternità
Ben diverso, invece, l’argomento figli. Garko ha dichiarato di aver desiderato di avere un piccolo ma anche di essersi reso conto, con gli anni che stavano passando, di aver perso quel treno.
“L’ho desiderato e c’era anche il modo per farlo, tenendo conto che si può essere o non essere d’accordo. Però a un certo punto, oggi ho 52 anni, mi sono detto che non mi va più”, ha spiegato.
“Ad oggi non mi va di avere più un figlio per tanti motivi. Uno è perché, questa è una cosa che forse hanno sempre detto anche negli anni passati, però oggi come oggi non mi sentirei sicuro di mettere un figlio al mondo in un contesto dove se ne sentono troppe”. L’altra ragione riguarda un fattore anagrafico: “L’altro è perché comunque mi ritroverai a 62 anni e avrei un figlio di 10. Forse il termine ultimo era il 40, però ero occupato troppo a lavorare. Faccio lo zio, ho quattro nipoti meravigliosi”, ha concluso l’attore.