Le frasi più belle di Vinicio Capossela, tratte dalle canzoni e dalle interviste

Le frasi più belle di Vinicio Capossela, tratte dalle canzoni e dalle interviste

Vi presentiamo una raccolta di belle frasi di Vinicio Capossela, tratte sia dalle canzoni più profonde che da alcune interviste.

In attività da oltre trent’anni, Vinicio Capossela non ha mai deluso i fan. Le sue canzoni non sono mai banali, somigliano a racconti, poesie, ballate. Vi presentiamo una raccolta di sue frasi, tratte sia dai brani più profondi che da alcune interviste.

Frasi tratte dalle canzoni di Vinicio Capossela

Classe 1965, Vinicio Capossela ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo della musica come pianista sulle navi da crociera, nei night club e in alcuni pub newyorkesi. Poi, grazie all’incontro fortunato con Francesco Guccini e il produttore Renzo Fantini, la sua vita è cambiata. Il primo album, intitolato All’una e trentacinque circa, è datato 1990. Da questo momento in poi, non si è più fermato, regalando ai fan brani meravigliosi. Di seguito, una selezione di frasi tratte dalle sue canzoni più belle:

  • Sono sempre quello stupido romantico che ancora confonde il presente col passato. (Quando ti scrivo)
  • Ho il ballo di San Vito e non mi passa. Il cerusico ha gli occhi ribaltati ed il curato non se ne cura, il ragioniere non ragiona, santo Paolo non perdona. (Il ballo di San Vito)
  • Ma ridi sopra, tanto già lo sai, innamorati s’offre sempre il peggio, il meglio mai. (Furore)
  • Che cos’è l’amor? È un sasso nella scarpa. (Che coss’è l’amor)
  • Sono io il mio minotauro, divoro chi arriva fino a me. (Brucia Troia)
  • Tristezza che non viene da sola e non viene da ora. (Morna)
  • Come un uccello sulla gabbia ho provato a essere libero. (In clandestinità)
  • Ti prego chiamami tesoro adesso mentre piove e l’aria è fredda e sono giorni che cammino senza meta portandoti nel cuore. (Orfani ora)
  • Non si può perder niente se niente in fondo si è mai avuto. (Camminante)
  • Veglierò per sempre | per vedere il bagliore da vicino, finché prenderemo d’anticipo il mattino. Non è più tardi e non sarà tardi più, non è più tardi ora, non sarà tardi più. (Dove siamo rimasti a terra Nutless)
  • E poi inciampare in due parole a che serve poi parlare per spiegare e intanto, intanto noi corriamo sopra un filo, una stagione, un’inquietudine sottile. (Non È L’Amore Che Va Via)
  • Nell’orgia dei sensi mi butto cantando e mi ubriaco e stordisco ballando nell’ebrezza felice abbracciando. Sulla terra tutto si consuma, l’amore all’alba si trasforma in schiuma. (Pryntil)
  • Se non credi più a nessuno niente crede neanche a te. (Maraja)
  • Corvo torvo seduto sopra il bordo, occhio non vedere, paura non avere. (Il corvo torvo)
  • Cala la luna e io non spero, l’illusione è il lusso della gioventù. (Contratto per Karelias)
  • Questo è il male che mi porto da trent’anni addosso, fermo non so stare in nessun posto. (Il ballo di San Vito)
  • Solo chi cade offre la vista edificante di rialzare il capo dal fondale sottostante. (Contrada Chiavicone)
  • Conosco le mie lettere d’amore e il gusto amaro del mattino. (Non è l’amore che va via)
  • Dov’è andato a finire il tuo amore quando si è perso lontano dal mio, dov’è andato a finire nessuno lo sa, ma di certo si troverà là. (Il paradiso dei calzini)
  • Persa nel cielo lungo la notte del mio cammino, sono due luci che mi accompagnano dovunque sto, una nel sole, per quando il sole mi copre d’oro, una nel nero, per quando il gelo mi vuole a sé. Signora Luna che mi accompagni per tutto il mondo puoi tu spiegarmi dov’è la strada che porta a me? Forse nel sole, forse nell’ombra così per esser, ombra nel sole, luce nell’ombra, sempre per me. (Signora Luna)
  • I vecchi già lo sanno il perché e anche gli alberghi tristi, che il troppo è per poco, e non basta ancora, ed è una volta sola. (Ovunque proteggi)
  • Qualcuno mi protegga da quello che desidero o almeno mi liberi da quello che vorrei. (In clandestinità)
  • Non c’è disaccordo nel cielo né nuvole gonfie o mistero, né pacchi né stupri né soglie né stanze svuotate d’addio. (Non c’è disaccordo nel cielo)
  • Non si è fatti per stare a soffrire. Andarsene se è ora di finire, affidarsi alla vita senza più timore, amare con chi sei o dare a chi ti da’ e non desiderare sempre e solo quello che se ne va. (Una giornata perfetta)
  • Ti ride negli occhi l’arte di amar. Accendi misteri senza parlar.(Resta con me)

Citazioni tratte dalle interviste

Non solo canzoni, alcune delle quali sono state colonne sonore di film, ma anche libri, come Il paese dei coppoloni ed Eclissica. Di seguito, una raccolta di frasi tratte dalle sue interviste più profonde:

  • Le cose che, veramente secondo me, hanno un peso determinante sono gli addii. Perché, non c’è niente da fare, per andare avanti si lascia qualcosa indietro e l’addio è sempre determinante.
  • Il mio rapporto con la Sicilia? È come se mi chiedessi quale è il rapporto con mia madre, con qualcuno che fa parte della mia famiglia!
  • Tutte quelle romanticherie, i tramonti, il mare, sono sempre lì. Sono io che spesso manco.
  • La letteratura è proprio la parte che l’uomo sublima da sé, fa questa combustione e il gas che rimane nell’aria è la letteratura. Noi lo aspiriamo e ci mondiamo della parte più pesante di noi, trasportati dalla leggerezza della letteratura, che, dunque, è il nostro accesso alla portabilità dell’anima.
  • Lo spettacolo dei Monti Iblei ci regala un paesaggio di frontiera. Sembra un western alla Sergio Leone, dalle profondità ancestrali che sarebbero sicuramente piaciute a Pasolini. Sembrano luoghi da Vangelo, da calvario: tutte quelle grotte e insediamenti rupestri.
  • Io credo che nella letteratura non ci si possa nascondere, ma soltanto rivelare.
  • State attenti a quello che desiderate, che poi magari è anche capace che si avvera.
  • Le canzoni sono “urgenti” nella misura in cui rispondono agli stimoli dell’attualità: ho proprio sentito la necessità di dire la mia rispetto a quello che succedeva nel mondo.
  • Il mondo cade a pezzi, il prezzo del gas va alle stelle, la speranza si riduce, e l’affermazione “tu sei il mio bene rifugio” è una conseguenza di questi eventi; è la scoperta di quali sono le cose alle quali dare effettivo valore.
  • Ci sono molte cose alle quali siamo abituati e alle quali non pensiamo, accettando implicitamente alcuni aspetti che portano alla violenza di genere. Invece dobbiamo renderci conto che questa violenza parte da molto lontano, da tutta una serie di mancanze e deresponsabilizzazioni, che sono riassumibili in questa espressione “cattiva educazione”. Sta a significare l’incapacità di gestire le emozioni, di sostenere un confronto, e che può portare anche a conseguenze orribili.
  • In un mondo che cade a pezzi, uno deve decidere a cosa dare valore, che non sia deciso solo da Forbes. La forza dell’amore è la più rivoluzionaria, e il dono è l’atto che più di ogni altro disinnesca questo mondo costruito sul valore economico: disinnesca e ci rende liberi di scambiare qualcosa che appartiene alla vita.
  • In realtà ci sono molti modi di essere politici pur non parlando espressamente di temi politici. Per esempio è un gesto politico fare canto sociale e popolare. Si è politici nelle azioni più che nei proclami.
  • La vita è sostanzialmente un dono. Iniziando ad avere un’età in cui i doni li ho già visti passare, nell’isolamento pandemico ho avuto come tutti la paura che la vita non sarebbe più stata la stessa. E nel mio caso sono riuscito a guardare alla vita con un sentimento più di gratitudine che di nostalgia.
  • Sono cresciuto a Scandiano, in provincia di Reggio Emilia, dove c’è esposto un elenco di nomi di staffette partigiane. Donne che dicevano: non ci sembrava di aver fatto granché. Penso che siano le migliori testimoni che ci siano arrivate da quell’esperienza.

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