Vi presentiamo una selezione delle più belle frasi di Totò, il principe della risata scomparso il 15 aprile 1967.

Sono trascorsi più di cinquant’anni dalla morte di Antonio De Curtis, eppure nessun altro artista è stato in grado di eguagliare la sua bravura. Il principe della risata è, e molto probabilmente, resterà unico. Vi presentiamo una selezione delle frasi più famose di Totò.

Le più belle frasi di Totò

Antonio De Curtis, per tutti Totò, non è stato solo il principe della risata. Nel corso della sua lunga carriera, è stato in grado di farsi adorare sia dai napoletani che dagli altri abitanti del Belpaese, non solo per il suo talento artistico. E’ riuscito a rappresentare le difficoltà della vita quotidiana – ricordiamo che è nato nel 1898 ed è morto nel 1967 – in modo ironico, senza sminuire le condizioni di sofferenza. Vi proponiamo una selezione delle più belle frasi di Totò:

  • Signori si nasce e io, modestamente, lo nacqui.
  • Il coraggio ce l’ho. È la paura che mi frega.
  • A proposito di politica, ci sarebbe qualche cosarellina da mangiare?
  • A volte è difficile fare la scelta giusta perché o sei roso dai morsi della coscienza o da quelli della fame.
  • L’umorismo non ha prezzo.
  • Il diavolo si è arrabbiato perché gli ho rotto le corna? Ma non si deve preoccupare: tanto, se è sposato, gli ricrescono. (film Totò all’Inferno)
  • I soldi fanno i ricchi, ma è il rispetto, l’educazione e l’umiltà che fanno “signore”. Se non ce le hai, resti sempre e solo un pezzente.
  • Il mondo è diviso in, uomini, che lavorano, sudano, soffrono e, caporali, che sfruttano il lavoro, il sudore e la sofferenza dei primi.
  • In tempo di crisi, gli intelligenti cercano soluzioni, gli imbecilli cercano colpevoli.
  • La diffidenza rende tristi.
  • Chi dice che il denaro non fa la felicità, oltre a essere antipatico, è pure fesso.
  • Nel dolore un orbo è avvantaggiato, piange con un occhio solo.
  • Meglio un ambo oggi che una gallina domani.
  • Sono un uomo della foresta, un forestiero. (film Totò Tarzan)
  • E io pago… E io pago!
  • Lei è un cretino, si specchi, si convinca.
  • Signore, di sua moglie mi piace tutto, tranne il marito.
  • A volte anche un cretino ha un’idea.
  • Signora, sono a sua completa disposizione: corpo, anima e frattaglie.
  • La vita è fatta di cose reali e di cose supposte: se le reali le mettiamo da una parte, le supposte dove le mettiamo?
  • Sono un uomo di mondo: ho fatto tre anni di militare a Cuneo.
  • Però… Per essere una parente è gentile… Sembra un’estranea!
  • Non posso morire, c’ho un appuntamento.
  • Io non rubo, integro. D’altra parte in Italia chi è che non integra?
  • Si dice che l’appetito vien mangiando, ma in realtà l’appetito viene a star digiuni.
  • Nella vita non siamo mai soli, abbiamo sempre qualche appendicite.
  • C’è chi può e chi non può: io può.
  • Non sono cretino. Sono stato cretino un solo giorno: quello del mio matrimonio.
  • Se conosco Shakespeare? Lo conosco benissimo, in casa lo chiamavamo William.
  • Lei è un cretino, si informi.
  • Ho cercato di fermarlo con la forza, c’è stato un vero colluttorio. (film Totò Sceicco)
  • Scommettiamo che il tuo attore preferito è inglese e tu non lo sapevi?
  • I ministri passano, gli uomini restano.
  • L’ignorante parla a vanvera. L’intelligente parla poco. O fesso parla sempre.
  • Questa è la civiltà : hai tutto quello che vuoi quando non ti serve.
  • Un posto da guardiano del cimitero non si rifiuta: a cimitero donato non si guarda in bocca. E poi in casa c’è un silenzio di tomba. (film Totò cerca Casa)

Citazioni del principe della risata, per tutti Totò

Con ironia e sagacia, senza mai risultare estremamente offensivo, Totò è riuscito a parlare di tutti i difetti dell’Italia del Novecento. Di seguito, un’altra selezione delle sue frasi più famose:

  • Un uomo di novantaquattro anni non ha bisogno del medico: può morire tranquillamente da solo.
  • Toglimi una curiosità, tuo zio è sempre morto?
  • I parenti sono come le scarpe: più sono stretti e più ti fanno male.
  • Sono un minorenne anziano.
  • Gli avvocati difendono i ladri. Sa com’è… Tra colleghi! Ognuno ha la faccia che ha, ma qualche volta si esagera.
  • C’era un attore che aveva 100 paia di scarpe: tante gliene avevano tirate.
  • Era un uomo così antipatico che dopo la sua morte i parenti chiedevano il bis. (film 47-Morto che parla)
  • Dunque. Lei è ignorante? Bravo, bravo. Viva l’ignoranza! Tutti così dovrebbero essere!
  • A me i gatti neri mi guardano in cagnesco.
  • Il napoletano lo si capisce subito da come si comporta, da come riesce a vivere senza una lira.
  • Oddio, desto o son sogno?
  • Quello che vuoi per me, il doppio lo auguro a te.
  • Mia moglie è un tipo apprensivo: sta sempre ad Anzio per me! (film Totò, Peppino e I Fuorilegge)
  • Lo so, dovrei lavorare invece di cercare fessi da imbrogliare, ma non posso, perché nella vita ci sono più fessi che datori di lavoro.
  • Al mio funerale sarà bello assai perché ci saranno parole, paroloni, elogi, mi scopriranno un grande attore: perché questo è un bellissimo paese, in cui però per venire riconosciuti in qualcosa, bisogna morire.
  • Il mondo io lo divido così, in uomini e caporali. E più vado avanti, più scopro che di caporali ce ne son tanti e di uomini ce ne sono pochissimi.
  • Volere è potere, volare è potare. (film Totò al Giro d’Italia)
  • Non so leggere, ma intuisco.
  • Per avere una grazia da San Gennaro bisogna parlargli da uomo a uomo. (film Operazione san Gennaro)
  • Non sono brutto, ma mi arrangio.
  • L’uomo discende dalla scimmia. Io no perché sono raccomandato.
  • Che mani meravigliose che ha, ma mi dica: sono proprio le sue?
  • Non posso farti fesso perché già lo sei.
  • A casa nostra, nel caffellatte non ci mettiamo niente: né il caffè, né il latte. (film Miseria e Nobiltà)
  • Parli come badi.
  • Lei dica Duca, io dico dica!. (film Totò, Lascia o raddoppia)
  • La donna è mobile e io mi sento un mobiliere.
  • Forse vi sono momentini minuscolini di felicità, e sono quelli durante i quali si dimenticano le cose brutte. La felicità, signorina mia, è fatta di attimi di dimenticanza.
  • La vera miseria è la falsa nobiltà.
  • Cosa vuole che sappia se domenica la squadra gioca in casa. In casa mia certamente no! (film Gambe d’oro)
  • L’ignoranza è una patologia che colpisce molte persone. I sintomi sono: la cattiveria, la presunzione, l’invidia e la cattiva educazione.
  • Quando hai a che fare con una persona che si crede superiore agli altri e ne è fermamente convinta, ridici sopra e assecondala, perché non è bello rovinare i sogni di un idiota.
  • Che cosa ho chiesto a San Giovanni? Un terno? una quaterna? una cinquina? Niente di tutto questo, ma una sciocchezzuola, una bazzecola, una quisquilia, una pinzellacchera: far cadere la lingua a mia moglie. (film San Giovanni Decollato)

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ultimo aggiornamento: 28 Maggio 2024 19:14


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