Vi presentiamo una raccolta delle frasi più belle di Tedua, tratte sia dalle canzoni che da alcune interviste.

Rapper di successo e da qualche anno anche attore molto apprezzato, Tedua continua a riscuotere consensi. Le sue canzoni non sono mai scontate o banali, così come le parole che pronuncia durante le interviste. Vi presentiamo una raccolta di sue frasi che meritano di essere evidenziate.

Frasi di Tedua tratte dalle canzoni più belle

Classe 1994, Tedua ha iniziato ad occuparsi di musica durante l’adolescenza, quando è entrato a far parte del collettivo Wild Bandana. La popolarità è arrivata grazie al suo primo mix tape, intitolato Aspettando Orange Country, che ha attirato l’attenzione di alcuni colleghi come Ghali, Sfera Ebbasta e Rkomi. Il successo vero e proprio è esploso nel 2019, con il lancio dell’album Mowgli.

La carriera del rapper ha così preso il via, portandolo anche al debutto come attore, prima nel film La nuova scuola genovese e poi ne L’ombra di Caravaggio. Di seguito, una raccolta di frasi tratte dalle canzoni più belle di Tedua:

  • Vuoi volare? Apri le ali, prova a non far rumore quando cadi. (00)
  • Siam rocce scalfite dal mare, dal male, da madre puttana. (Wasabi Freestyle)
  • Vorrei far brutto a chi mi ha messo i piedi in testa d’adolescente ma non sempre serve, d’altro canto una tigre non ingerisce una serpe. (Vertigini)
  • Se perdo te, be’, ho perso tempo. (Party HH)
  • Ti darei la vita se mi fosse concesso, ma sono un granello nella clessidra che non sa stare a tempo. (Manhattan)
  • Essere un uomo ed avere onore è diverso dall’essere un uomo d’onore in periferia. (Lezione)
  • Il futuro è in mano ai deboli che si sono fatti coraggio. (Sangue misto)
  • Non li togli dal passato certi flash, più delle foto. (Rari)
  • Innanzitutto devo tutto a mia madre per stare al mondo, anche se al mondo non ci so stare. (Clone)
  • Fratello studia e impara che la strada fa da scuola, ma non è una buona madre. (Malamente)
  • Io e te siamo nella stessa direzione ma lontani tra le disperate grida dei dannati. (Red Light)
  • Faccio gli incubi, li ricordo a menadito, potrei scriverli, poi darli a Sorrentino. (Diluvio a luglio)
  • Ricordi? Lavoravo col salario da schiavo e raschiavo il fondo, te mi raccoglievi con un cucchiaio più nel profondo, baby dove Tedua ha nascosto Mario. (Sailor Moon)
  • Una bugia detta a sé stessi può sembrare realtà. (3 Chances)
  • Con te io levo i miei freni dai miei pensieri inibitori. (Colori)
  • Ma in fondo già lo sai, restar da solo può far più paura. (Mare mosso)
  • Non tagliano l’erba nei campi da calcio ma quella nelle piazze di spaccio. (La legge del più forte)
  • Io non porto rancore, ma il cuore mio non ha più spazio per tenere e temere i ricordi più brutti, le sere più nere in cui sfondi e non bussi. (Acqua-Malpensandoti)
  • Dentro il quartiere un cantiere di idee, solo chi cresce riesce a metterle insieme e il seme della discordia incontra quello del bene. (Fashion Week)
  • Ha la certezza che lascerà la sua terra ma non sa dove atterra prima che il padre gli lasci i conflitti di guerra. (Figghiò)
  • Il problema è chi ha troppi rimorsi sono morsi dai mostri ricordi. (Corvi)
  • Certe notti mi risveglio incredulo dai sogni fatti, lei mi dice: “Non spaventano se me li canti”. (Lo sai)
  • Ti ho lasciato il mio numero sopra il frigorifero ma tu hai digiunato e non l’hai letto. (Il fabbricante di chiavi)
  • Non ci si abbraccia a braccia conserte. (Cucciolo d’uomo)
  • Il passato non mi dà tregua, ho provato, ma non rallenta il paesaggio che mi rallegra ed allenta la presa mentre il vento raggela. (Lo-fi Wuhan)
  • Guai se il presente poi giudica il passato, perderà il futuro lungo il tracciato. (La Story Infinita)
  • Lo sai che vengo dai problemi economici e quelli esistenziali dei tossici o dei filosofi o dei filosofi tossici. (Party Privato)
  • Tutto ciò che hai visto poi ti resta dentro, è polvere sotto al tappeto. (Polvere)
  • E quel che volevi, ti giuro, io te lo darò, ma non metter gli averi davanti alla nostra storia. (Pour toujours)
  • Tu sei bella perché mi ricordi la pioggia a luglio quando mi piangi addosso e mi togli l’asciutto. (Purple)
  • Finiamo calamai, scriviamo con le piume ritraendo guai come le donne nude. (Bro II)
  • Non dare per scontato vengan perdonati i tuoi peccati, il paradiso qui si paga, ma l’inferno è sempre gratis. (Intro La Divina Commedia)
  • Soffierà il vento sulle colpe, soffierà portando via le ombre. (Soffierà)
  • Ricorda che non vediamo le cose come sono, ma come siamo. (La verità)

Citazioni di Tedua tratte dalle interviste

All’anagrafe Maro Molinari, Tedua ha vinto un premio molto importante: il Lunezia 2019 per il valore musical-letterario dell’album Mowgli. Di seguito, una selezione di sue frasi profonde tratte da alcune interviste:

  • Occuparsi dei propri pensieri, occuparsi dell’amore, è un lusso che la maggior parte delle persone non hanno perché sono stressate da altre cose nella vita.
  • Per me la visione angelica è quella della donna, dalla mamma in poi.
  • Non so se riuscirò mai ad avere una vita di coppia canonica perché ho delle difficoltà a riguardo.
  • Sono felice perché sono soddisfatto, realizzato. Ho raggiunto uno stato di consapevolezza che mi fa stare molto bene almeno finché non dovrò raggiungerne un altro di livello. Finché non sentirò quella sensazione di cambiamento, di crescita, sulla pelle, mi sentirò al top.
  • Ci sono delle cose che ho fatto che sono imbarazzanti come quando ho cantato davanti ai giocatori dell’Inter. Ci sono cose dove mi riguardo e penso che ero un coglione, come quando riapri Facebook e rileggi i tuoi status di dieci anni fa. Ma ora sono sicuro di me.
  • Credo che l’uso della parola, a livello psicologico, mi abbia salvato dall’assenza di una famiglia.
  • Il mio successo è arrivato grazie alla pancia, non grazie alla tecnica. Sentire la musica è qualcosa che si ha dentro, per impararla a fare meglio c’è tutto il tempo a disposizione.
  • Il Paradiso è un posto sicuro, uno specchio lontano, è capire che a volte non è perfetto, io ho aggiunto che è un’arma che non taglia e quindi non fa male, ma è un’arma perché è un grande stato emotivo ed energetico. È mia mamma che fa pace con sua mamma, cioè è uno stato di pace. È portare i sogni in vacanza dopo che ho perso la mamma e quindi l’amicizia, il ciclo della vita, la nascita, la morte, il supportarsi a vicenda. È la rabbia, il cardiopalma, una sfida dopo l’altra perché alla fine non si raggiunge mai. Chi non è felice è chi non accetta che nella vita ci sia anche la sofferenza. Insomma il paradiso per me è essere soddisfatti, realizzati con se stessi e consapevoli.
  • Finché io sarò in grado di descrivere gli stati d’animo e le persone, che siano adolescenti o meno, finché si emozioneranno ascoltando le mie canzoni, io non avrò nessuna ansia.
  • Alcune canzoni vanno ascoltate in un determinato momento della vita, nella dimensione giusta. Se i ritornelli sono belli e le strofe hanno contenuto, la musica rimane, anche se gli hater parlano.
  • Me ne frego in realtà degli hater, ma mi interessano i fan delusi. Forse sono permaloso. O mi amano o mi odiano, ho una grande passione per la sociologia, mi domando sempre cosa ho sbagliato nella comunicazione, cosa sbagliano loro nell’interpretazione. Non so perché non lascio perdere, so che non si può piacere a tutti, ma non mi piace essere frainteso.
  • Spero di non essere diventato il luogo comune dei radical chic, ovvero chi si impegna socialmente solo dal salotto di casa per colmare un senso di inadeguatezza ma senza dare un vero contributo. Il mio contributo è smuovere le coscienze di migliaia di fan rendendo lo star system un po’ meno superficiale.
  • La scalata sociale ha senso se oltre ad arricchire il conto in banca riesci ad arricchirti dentro, mantenendo valori e semplicità. Se sei felice di svegliarti al mattino, fare il pranzo e la cena, hai delle persone che vuoi bene al tuo fianco non te ne frega niente dello yacht in Costa Smeralda. Puoi diventare ricco mantenendo l’umiltà del ragazzo di strada, arricchendoti culturalmente e spiritualmente.
  • Sono cresciuto tra intellettuali e gente da galera, e così ho imparato – come metafora della mia dialettica – a dare sia le carezze che i pugni.
  • Credo che Dio sia dentro di noi e tutti facciamo parte di un’unica coscienza. Senza per forza seguire la concezione teologica, cristiana o musulmana che sia.
  • Chi mi chiama “finto intellettuale” non capisce il mio essere un ragazzo speciale, a metà tra l’ignoranza e la cultura. Io in fondo rappresento la retorica del pressapochismo.

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