Vi proponiamo una raccolta delle frasi più belle e divertenti de I Cesaroni, serie tv con protagonisti Claudio Amendola ed Elena Sofia Ricci.
Tra le serie tv italiane di maggiore successo troviamo I Cesaroni. Possiamo tranquillamente ammettere che la famiglia Cesaroni/Liguori è entrata nel cuore del grande pubblico quanto il clan Martini di Un medico in famiglia. Ripercorriamo le avventure di Claudio Amendola & Co. con le frasi più belle di tutte le stagioni.
Le frasi più belle della serie tv I Cesaroni
La primissima puntata de I Cesaroni è andata in onda su Canale 5 il 7 settembre del 2006. Basata sulla serie tv spagnola Los Serrano, è composta da sei stagioni, l’ultima delle quali trasmessa nel 2014. Ambientata a Roma, racconta le vicissitudini di una grande famiglia allargata. Grazie al cast, tra cui spiccano Claudio Amendola, Antonello Fassari ed Elena Sofia Ricci, gli episodi garantiscono tante risate e diversi spunti di riflessione.
In attesa di scoprire quando debutterà I Cesaroni 7, l’annuncio è stato dato dallo stesso Amendola, ripercorriamo le sei stagioni con le frasi più iconiche della serie tv:
- Ci sono della gente che stanno a pezzi. (Cesare)
- Le chiacchiere stanno a zero! (Giulio, Cesare, Ezio)
- Quei tre (i figli di Giulio, ndr) sono dei maniaci! Dobbiamo assolutamente cambiare la serratura! (Eva)
- Bello pisellone! (Walter)
- Esequie! (Cesare)
- Sì! Dall’ultima volta sono proprio cambiate le cose! Prima parlavi come una ragazzina innamorata… ora sei cresciuta e parli proprio come una stronza! (Rachele)
- ‘Mazza! Bello in carne pe’ esse morto eh! (Pamela)
- Senti, tu sei il più piccolo quindi obbedisci! La famiglia funziona così: Marco obbedisce a papà, io faccio finta di obbedire a Marco e tu obbedisci a me! (Rudi)
- Marco: Rachele, forse è meglio che tu torni a Milano. Finché non avrò trovato la cura adatta io non posso offrirti niente. / Rachele: L’unica cura che può guarirti è quella che ti fa ammalare. Ciao. Salutami Eva.
- Non piangere, se piangi mi uccidi, ti amo, da sempre… (Marco)
- Ragazzi, la verità… la verità è che io e Marco ci siamo innamorati. E Giulio ci ha visti mentre… Be’ ci ha visti! Quindi siamo noi i colpevoli di tutta questa storia, voi non c’entrate niente! (Eva)
- E poi vedi tesoro quello che è successo ad Eva e a Marco è una cosa molto speciale. Un po’ come è successo a me e papà. Si sono conosciuti e si sono innamorati. (Lucia)
- Eva: Professoressa, possiamo aprire la finestra?, qualcuno deve aver parcheggiato un caprone vicino al mio banco. / Marco: Si vede che la scrofa si sentiva sola!
- In questi anni ne abbiamo passate tante, ma alla fine l’importante è ritrovarsi! (Walter)
- Ma non è che gli è venuto un ictus dal dolore che s’è fissato. (Ezio)
- Ezio: Me piace, me piace, me piace questa è gente capace, gente del nord che c’ha i piedi sulla testa. / Giulio: Ezio… o c’ha la testa sulle spalle o c’ha i piedi per terra, decidi.
- No Rudi e qui ti sbagli, non si muore per amore, per amore si soffre, per amore si gioisce, per amore si ferisce, per amore si fanno un sacco di cose, ma non si muore… Quando finisce un amore ce n’è sempre un altro pronto a cominciare, cosa avrei dovuto fare io quando è morta mamma? Avrei dovuto lasciarmi morire? Esatto non mi sono lasciato andare e ti giuro che ho sofferto come non pensavo si potesse soffrire nella vita, però poi ti guardi intorno e ti rendi conto che ci sono mille altri motivi per continuare a combattere, c’eri tu, c’erano i tuoi fratelli, c’era zio Cesare e poi è arrivata Lucia, mi sono arreso? (Giulio)
- No mamma, tu pensi che veramente nel rapporto tra me e te in questo momento quella che ha bisogno di aiuto sia tu? Mamma sono io che ho bisogno di aiuto, sono io che tra un po partorirò il mio primo figlio e tutto quello che so su quello che mi accadrà e quello che mi succederà lo devo imparare dai giornali. (Eva)
- Io non so ancora come sono, ma so che non sono come voi e mai lo sarò, non voglio accontentarmi, non voglio perdermi nella noia delle storie tutte uguali, voglio che l’amore sia unico, irripetibile, come quello dei poeti, le trappole, gli scorni di chi crede che la realtà sia quella che si vede. (Alice)
- Ezio: Che c’ho! È Podalico! Che c’ho! / Giulio: Podalico vuol dire che il bambino si presenta con i piedi davanti! / Ezio: Ah… È un po’ dalico!
- Marco: Eva, la bambina non è nata prematura. / Eva: Che vuoi dire Marco? / Marco: È nostra figlia! / Eva: Cosa??.. Cosa?!
Ecco la sigla de I Cesaroni:
Frasi iconiche della serie tv I Cesaroni
“Pentole e bicchieri sono lì da ieri, esco a far la spesa poi ti aiuto volentieri…“: perfino la sigla de I Cesaroni è rimasta iconica. Di seguito, un’altra selezione di frasi tratte dalla serie tv:
- Che amarezza… (Cesare)
- Giulio: I tuoi amici sono miei amici, Rudi! Come sta Burino? / Rudi: Budino. / Giulio: Va bè, Burino, Budino, me sta molto simpatico! E quell’altro cinese che invece chiamate Charlie come se chiama davvero? / Rudi: Ciung. / Giulio: Tciung! Eheheh, come ‘o starnuto! Lo potevate chiama’ “salute”!
- Siccome io ce ‘o so che tu a Milano nun ce l’hai degli amici ecco… Voglio sape’ perché me so’ dovuta sveglia’ da sola dentro a n’arbergo co’ te che te ne sei annato e cor conto da paga’ sur groppone… per chi m’hai preso? Pe’ ‘a figlia de Swarowsky? (Pamela)
- Alzo questo calice di vino in onore del mio amico Ezio sperando che ‘sto novo regazzino non sia mai de ‘a Lazio. (Giulio)
- Senti Giulio… quando eri ragazzo no… come ti sei sentito tu quando ti hanno scartato ai provini per entrare alla Roma… Come ti sei sentito a metterti il cuore in pace… Ti sei sentito cresciuto eh… Grande, responsabile oppure eri disperato perché avevano infranto il tuo sogno, l’unico il più grande che avevi? Adesso Marco si sente così… e tu anziché buttarli un salvagente che fai lo spingi sott’acqua? Pensaci. (Lucia)
- Come il padre del padre del padre del padre del padre di mio padre! (Cesare)
- Ma chi ti credi di essere per giudicare le mie scelte? Chi sei tu per dirmi quello che è giusto e quello che è sbagliato? Marco che posto occupi tu nella mia vita? (Eva)
- Marco: Forse ti stavo cercando talmente tanto che non riuscivo più a capire il punto da cui ero partito. / Eva: Perché cercando? Scusa da quando… Insomma, da quand’è che ti piacevo? / Marco: Dal matrimonio dei nostri genitori, tu ridevi di felicità e avevi le gote rosse, metà di trucco, metà d’imbarazzo, e quando hai visto che ti stavo guardando, sei diventata seria in un attimo. Ed io ho sentito come una cosa qua, come se avessi bevuto un bicchiere di aceto, e lì ho capito che volevo stare con te!
- Contenta… sì, infatti, sono contenta! Sono contenta che mi hai dimostrato per l’ennesima volta di quanto sei egocentrico. Tu mi hai lasciata mentre dormivo! Hai rifiutato le mie chiamate! Mi hai respinta dopo che sono venuta a cercarti a chilometri di distanza da casa, senza neanche preoccuparti del fatto che io non avessi un posto dove dormire, dove mangiare, dove piangere per quella tua faccia di merda! E adesso cos’è, eh? Ti è passata la paura? Hai fatto il grande rientro? Hai trovato la grande soluzione, questo tuo grande atto di coraggio! E certo perché non è mica colpa tua se noi ci siamo lasciati, giusto? No, è colpa dei nostri genitori! Eh, sì. E perché adesso questo fardello del nostro amore impossibile deve passare a loro, dopo che l’ho tenuto io! Cos’è la nostra storia, eh? Una partita di palla avvelenata? Però c’è soltanto un’unica regola: che la palla non deve mai rimanere a te. Allora sai cosa c’è, Marco? Che adesso tu ti prendi le tue canzoni, i tuoi mezzi piagnistei, i tuoi mezzi sorrisi, le tue lettere strappalacrime, e te ne vai dritto all’inferno! (Eva)
- Io scusate ma a voi proprio nun ve capisco. Ma perchè fate que faccie? Lo spettacolo sarà un fallimento, meglio cosi no? Non finiremo più in galera, sarà tutto risolto, bevemoce sopra, chi se ne frega! (Ezio)
- Giulio: Ammazza, oh! Micidiale davero ‘sta ragazzina! / Cesare: Eh! Cinquanta euro m’è costata, ‘sta arma segreta! / Ezio: Sei sicuro che Matilde non è figlia tua? No, perché io noto sempre più somiglianze! / Cesare: Senti, non dir fregnacce e cammina, per piacere!
- Tu non sai quello che vuoi, Walter oggi mi fai il barman e domani ti trovo vestito da coniglio peloso che me fai l’animatore a nà festa de Mimmo eh! Eh dai… senti siediti Walter per favore… allora tu non hai capito che mamma tua sta cercando di farti capire chi sei, guarda che il mondo fuori è cattivo, le cose te le spiega a forza di calci in culo, amore io e papà poi le chiavi di casa te le ridiamo, ma la società una volta che te le ha tolte… te le ha tolte, hai capito? (Stefania)
- E lo sai perché noi siamo single? Perché l’amore è come la polverina magica di Trilli. Ce l’hai addosso e voli. Però più forte sbatti le ali più ti si scrolla di dosso. (Simona)