Vi presentiamo una raccolta delle frasi più belle di Samuele Bersani, tratte sia dalle canzoni che da alcune interviste.

Sono lontani i tempi in cui Samuele Bersani si faceva conoscere agli italiani con la canzone Chicco e Spillo. Oggi è un cantautore affermato, riconosciuto e apprezzato dalla critica come uno degli autori nostrani più talentuosi. Vi presentiamo una raccolta delle sue frasi più belle, tratte sia dai brani che dalle interviste.

Frasi tratte dalle canzoni di Samuele Bersani

Classe 1970, Samuele Bersani ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo della musica quando era un ragazzo, come tastierista in diverse band della sua città, Rimini. Il successo è esploso nel 1992, quando l’artista ha presentato il suo primo album da solista, C’hanno preso tutto, che conteneva l’iconica canzone Chicco e Spillo.

In oltre trent’anni di carriera, sono tante le canzoni che ha regalato ai fan: da Giudizi universali a Spaccacuore, passando per Coccodrilli, En e Xanax e Che vita. Di seguito, vi presentiamo una raccolta di frasi tratte dai brani più belli di Samuele Bersani:

  • Troppo cerebrale per capire che si può star bene senza complicare il pane. Ci si spalma sopra un bel giretto di parole vuote ma doppiate. Mangiati le bolle di sapone intorno al mondo e quando dormo taglia bene l’aquilone. Togli la ragione e lasciami sognare, lasciami sognare in pace! (Giudizi universali)
  • Lo scrutatore non votante è indifferente alla politica, ci tiene assai a dire ‘oh issa’, ma poi non scende dalla macchina. E’ come un ateo praticante, seduto in chiesa la domenica, si mette a posto un po’ in disparte, per dissentire dalla predica…(Lo scrutatore non votante)
  • Però sul ponte fra Messina e Reggio gli operai a gettoni sono progettati dalla Sony, alla mafia han dato in cambio un Tamagochi e il monopolio nazionale del settore videogiochi! (Che vita!)
  • Ci vuole molto coraggio a rotolare giù in un contesto vigliacco che non si muove più e a mantenere la calma adesso per non sentirsi un pallone perso. (Un pallone)
  • A volte io ho paura di voi più che della solitudine. (Psyco)
  • Ma non pensarmi più, ti ho detto di mirare: l’amore spacca il cuore. Spara! Spara! Spara, Amore! Tu non pensarci più, che cosa vuoi aspettare? L’amore spacca il cuore. Spara! Spara! Spara, dritto qui. (Spaccacuori)
  • Chicco e Spillo saltano come due gatti sulla sella e schizzano tutta manetta. “Figli di puttana! Non ci prenderete mai!”. “Guarda che casino, guarda dove vai a finire, ho anche freddo e ho paura di morire: stai attento! Stai attento! Frena!” Ciao. (Chicco e Spillo)
  • In America lo sai che i coccodrilli vengon fuori dalla doccia? E che le informazioni meteo sono prese pari pari dalla Bibbia? (Coccodrilli)
  • La solitudine no che non è un affare, ti fa credere di risparmiare e invece non è che uno sperpero di stagioni inutili e anni andati via davanti al calendario… e la colpa è soltanto mia. (Come due somari)
  • È sempre bellissima la cicatrice che mi ricorderà di essere stato felice. (Pesce d’aprile)
  • Se vuoi ragione hai ragione a proseguire con il tuo istinto ma non cambiare direzione, vai avanti sempre dritto. (Lascia stare)
  • Cambi sempre titolo per non decidere, non metti il punto per non finire, mentre avanzi a piedi scalzi nel disordine, io ti avviluppo con le mie spire. (Una delirante poesia)
  • Mi auguro di aver davanti un momento in cui potrò ignorarti come una cartella sopra il monitor, lasciata senza titolo, cancellarti non mi viene in mente: me ne pentirei di sicuro all’infinito. (Valzer nello spazio)
  • Se non ti spaventerai con le mie paure, un giorno che mi dirai le tue troveremo il modo di rimuoverle. In due si può lottare come dei giganti contro ogni dolore e su di me puoi contare per una rivoluzione. (En e Xanax)
  • Una storia che non conosci non è mai di seconda mano, è come un viaggio improvvisato a kilometraggio illimitato. (Le storie che non conosci)
  • Felicità, improvvisa vertigine, illusione ottica, occasione da prendere. Parcheggiala senza frecce o triangolo. (Chiedimi se sono felice)

Frasi tratte dalle interviste di Samuele Bersani

Da sempre un po’ restio ad apparire, Samuele Bersani ha più volte sottolineato di non essere “adatto ai tempi televisivi“. Fortunatamente, non ha lo stesso pensiero nei riguardi della carta stampata, per cui abbiamo alcune sue interviste interessanti. Di seguito, una selezione di sue frasi profonde:

  • Devo tutto a mio padre, musicalmente. Lui era in flautista e mi ha spinto a iniziare. Ma la traiettoria del mio destino è cambiata grazie all’incontro con Lucio Dalla, che è stato il mio produttore, il mio discografico e soprattutto un mio amico. E poi Bologna è Bologna, e quando ci arrivi dalla provincia non te ne vuoi più andare.
  • La buona canzone d’amore la si canta in mezzo a cento altre che invece puzzano di bachelite, perché l’autore mi pare racconti se stesso facendo la radiografia di quello che gli è accaduto senza giocare al poetino, ma raccontando una storia.
  • Sono fin troppo scrupoloso, mi sono reso conto che da giovane ero già vecchio, perché ho cominciato a fare della musica il mio lavoro prestissimo, mentre i miei coetanei facevano gli stagionali a Cattolica, io ero già grande. Lavorare con Lucio (Dalla, ndr) significava tante cose belle ma anche essere adulto prima del tempo, perdersi qualcosa di quell’età.
  • La canzone d’amore è la cosa più banale che puoi scrivere.
  • Sono sempre stato molto sensibile, all’epoca il tempo mi sembrava passare lentissimo, sono scappato di casa a 14 anni, sono andato a Roma da Dario Argento e Daria Nicolodi che mi hanno ospitato a casa loro.
  • La rivoluzione è ribaltare la situazione, capovolgere la realtà a cui sei costretto, mutare la dinamica e la prospettiva. Trasformare in qualche cosa di concreto qualcosa di astratto.
  • Il commento di chiunque conosca mio padre e mia madre è “che fortunato sei ad avere questi genitori”. Ancora adesso ai concerti arrivano da me persone per portare i saluti a loro. Forse perché nella diversità ancora tengono. Mio padre è una persona molto curiosa e corretta, mia madre è l’essere umano più sensibile che conosca. Stanno insieme dal ’66, hanno avuto le loro crisi ma forse il fatto che io me ne sia andato di casa presto li ha portati a unirsi di più.
  • Sono malinconico, ma soprattutto penso di essere sincero. Ho detto in tv che sono depresso e tutti a dirmi: ma cosa ti salta in mente? Ma sei matto? Ma dico io: e tu invece sei felice?
  • Mi interessano le persone, mi piace osservare gli altri, non vorrei mai diventare come quegli anziani che non escono più di casa e raccontano sempre le stesse cose. Poi il fatto di non aver avuto figli forse mi ha dato più libertà e più tempo di guardarmi dentro.
  • La crisi arriva per ragioni private oppure perché stai cercando di cambiare pelle e ancora non si è srotolata la vecchia, la pelle precedente.

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