Vi presentiamo una raccolta delle frasi più belle di Nanni Moretti, tratte sia dalle interviste che dai film più iconici.
Nanni Moretti è un attore, regista e sceneggiatore unico nel suo genere. Il suo stile essenziale, talvolta fin troppo, mira a mettere in risalto la storia e non il contorno. Le sue pellicole non sono mai banali o centrate sullo sfarzo e lanciano messaggi che non possono lasciare indifferenti. Forse è anche per questo che viene considerato un pensatore degno di attenzione: scopriamo le sue frasi più belle e profonde.
Le frasi più belle di Nanni Moretti
Classe 1953, Nanni Moretti è uno dei più grandi registi e attori che l’Italia può vantare. Sono firmati da lui alcuni dei film più belli del panorama cinematografico europeo (anche se potemmo tranquillamente allargare i confini al mondo intero), come: Habemus Papam, Il caimano, Ecce bombo, Il colibrì, Caro Diario e Tre piani.
Non solo da un punto di vista professionale, viene apprezzato anche come pensatore per le idee che condivide nel corso delle interviste. Vi proponiamo una selezione delle sue frasi più belle e profonde di Nanni Moretti:
- Habemus papam? Il giorno che si dimise Ratzinger il cellulare impazzì. Al primo messaggio pensai a uno scherzo: non volevo crederci neanche io.
- Palombella rossa è del 1989. Scoprii che in quell’anno ben quattro film erano ambientati in una sala cinematografica. Tra questi Nuovo Cinema Paradiso, un film di Troisi, uno di Scola. Perciò ho deciso di ambientare il film all’interno di una piscina… Del resto ho fatto il pallanuotista per molti anni, giocando anche nella Nazionale giovanile.
- La frase che dico nel film Caro diario è: “Io credo nelle persone, però non credo nella maggioranza delle persone. Mi sa che mi troverò sempre a mio agio e d’accordo con una minoranza”. Questa frase viene sempre percepita ideologicamente così: starò sempre dalla parte delle minoranze. In realtà la frase che dico ha un altro significato.
- In Italia non c’è più opinione pubblica. Non parlo dell’opposizione, ma di qualcosa o qualcuno trasversale ai partiti, che comunque si riconosca in comuni valori democratici. E che, come succede in altri paesi, dovrebbe “punire” – mettiamoci le virgolette, per carità – un capo del governo che non ha senso dello Stato, che non va alle celebrazioni del 25 aprile, che aggredisce la magistratura, che ha come braccio destro un condannato per corruzione e come braccio sinistro un condannato per concorso in associazione mafiosa. E invece passano concetti come “agli italiani non interessa il conflitto di interessi, visto che hanno fatto vincere Berlusconi”. Sì, ma interessa alla democrazia… La maggioranza delle persone, e non solo a destra, ormai considera normale che un uomo abbia il monopolio della tv, faccia politica e sia anche capo del governo. La sua vittoria è questa: ormai la bassa qualità della democrazia italiana è considerata un fatto normale, marginale.
- Sono grato a Cannes, non so perché la Francia ha deciso da tempo di essere generosa con il mio lavoro. Diciamo che finché dura la generosità dei francesi verso il mio lavoro me la prendo felice.
Frasi iconiche di Nanni Moretti
All’anagrafe Giovanni Moretti, Nanni ha vinto diversi premi importanti: David di Donatello (1991, 2006), Festival di Berlino (1986), Festival di Cannes (1994) e Nastri d’Argento (1978, 1990, 1992, 1994, 1996, 2001, 2011). Di seguito, un’altra selezione delle sue frasi più belle:
- Quando uscì Ecce bombo molti dicevano che era troppo un film su Roma, anzi troppo un film su Roma nord, anzi troppo sul quartiere Prati, anzi troppo su piazza Mazzini. Ed è successo perché quello era il luogo dove io vivevo e frequentavo amici.
- Fa impressione che uno come il piduista Costanzo sia diventato un punto di riferimento della Sinistra, il simbolo della lotta contro la mafia. E’ evidente che lui sta recitando, è così evidente… Come fanno a non accorgersene? Costanzo è diventato un intoccabile. Lui assegna i ruoli, decide il gioco, può fare domande di qualsiasi tipo, e tutti stanno lì e rispondono. Non possono fare domande, gli altri, sul suo passato, niente. L’importante è che lui non venga giudicato.
- Fin dall’inizio, 45 anni fa, mi sono venute naturali tre cose: stare dietro ma anche davanti alla cinepresa, raccontare il mio ambiente, politico e generazionale, e farlo con autoironia. Ci ho preso gusto e mi sono divertito a costruire un personaggio: la passione per i dolci, una certa rissosità, le inquadrature delle scarpe, lo sport più praticato che visto. A un certo punto sono precipitato nella prima persona, con Caro diario. Una delle tre parti racconta il tumore che ebbi, fu naturale interpretare me stesso.
- Ricordo che quando uscì Palombella rossa un giovane critico del Pci, non un vecchio trombone, scrisse che il mio era un film vecchio e che non era sul Pci di allora, il Pci di Occhetto, che non aveva certo una crisi d’identità. Già, dopo due mesi crollò il Muro di Berlino e il Pci non esisteva più.
- Con il Covid, a marzo e aprile sono stato naturalmente sempre a casa, uscendo solo la mattina per prendere il giornale e qualcosa da mangiare. Ho letto Thomas Bernhard e un librone piuttosto completo su Fellini. Ho visto tutte e sette le stagioni di Mad Men : 92 episodi. Cosa ho imparato? Niente. Ad agosto sono rimasto a Roma, mi sembrava di aver fatto fin troppe vacanze.
Le battute più famose dei film
Non possiamo parlare di Nanni Moretti senza citare alcune delle battute più famose dei suoi film. Ci sono frasi che sono addirittura entrate nel linguaggio comune. Di seguito, le citazioni considerate iconiche:
- Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? (Ecce bombo, 1978)
- La felicità è una cosa seria no? Allora se c’è deve essere assoluta. (Bianca, 1984)
- Io credo nelle persone, però non credo nella maggioranza delle persone. (Caro diario, 1993)
- Non me ne andrò mai da questa casa, non lo voglio superare il complesso di Edipo. (Sogni d’oro, 1981)
- Come parla? Le parole sono importanti. (Palombella rossa, 1989)
- D’Alema, di’ soltanto una cosa. Anche non di sinistra. Una cosa di civiltà. (Aprile, 1998)
- Rossi e neri tutti uguali? Te lo meriti, Alberto Sordi! (Ecce bombo, 1978)
- La mia vita è bella perché sono stato molto amato. Io sono un uomo fortunato. (La messa è finita, 1985)
- Continuiamo così, facciamoci del male. (Bianca, 1984)
- Parlo mai di astrofisica io? Parlo mai di biologia io? Io non parlo di cose che non conosco. (Sogni d’oro, 1981)
- Giro, vedo gente, mi muovo, conosco, faccio delle cose. (Ecce bombo, 1978)