Frasi belle e profonde di Fabrizio Moro, tratte da canzoni e interviste

Frasi belle e profonde di Fabrizio Moro, tratte da canzoni e interviste

Vi presentiamo una raccolta delle più belle frasi di Fabrizio Moro, tratte sia dalle sue canzoni che da alcune interviste.

Considerato uno dei cantautori più bravi dell’intero panorama musicale italiano, Fabrizio Moro ha scritto tante canzoni, non solo per se stesso ma anche per alcuni colleghi. Vi presentiamo una raccolta di sue frasi, tratte sia dalle interviste che dai suoi brani più belli

Frasi di Fabrizio Moro tratte dalle interviste

Classe 1975, Fabrizio Moro ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo della musica quando era soltanto un adolescente. Il debutto vero e proprio è arrivato nel 2000, quando ha partecipato alla sezione Giovani del Festival di Sanremo con il brano Un giorno senza fine. Si è classificato soltanto tredicesimo, ma è riuscito a farsi conoscere in tutta Italia.

Non soltanto per i suoi brani, il cantautore romano si è fatto apprezzare dai fan anche per il suo modo di pensare. Sempre dalla parte degli ultimi, nel 2010 ha ricevuto il Premio Solidarietà e Impegno Civile. Di seguito, vi presentiamo una raccolta di belle frasi tratte dalle interviste di Fabrizio Moro:

  • Gli unici momenti di pace che ho percepito nella vita sono stati con i miei figli. Pur essendo un papà giovane, mi pento di non averli fatti prima. Loro danno senso a tutto: insegnargli le cose è come scrivere per me.
  • La pace. È il sentimento che più sto cercando in questo momento, ma anche quello che continua a sfuggirmi.
  • Nella vita riusciamo a vincere alcune delle nostre paure soltanto con le conferme che sono la parte essenziale del nostro sviluppo umano, emotivo e fisico; guardando mia figlia, di appena un anno, alle prese con le indecisioni dei primi passi della vita, ho ripensato al mio percorso ed ho scritto questa canzone: “Sono anni che ti aspetto”.
  • Mi sono disinnamorato della politica perché ho capito di non poter cambiare nulla, non siamo più negli anni Sessanta. E sono diventato una persona più equilibrata. Grazie all’amore delle persone che hanno creduto in me e dei miei figli. Mi hanno aiutato a mettere a fuoco tante cose.
  • Un giorno mi sono guardato allo specchio e di fronte a me ho visto il fantasma di me stesso. Mi sentivo debole, sempre più debole. Con un barlume di coscienza sono andato dal medico, che mi ha subito prescritto analisi approfondite. I risultati mi hanno spaventato: i valori erano tutti sballati, il mio fisico si stava distruggendo. A quel punto ho detto a me stesso: “O cambi, o muori”. Ho avuto paura, paura di morire. Sono stato un uomo fortunato, molto fortunato. Avevo tra le mani una grande passione, una passione più grande di tutto, nella quale annullarmi e che mi faceva sentire vivo, a tratti forte: la musica. E mi sono appigliato a quella.
  • Ho comprato una casa fuori Roma, a Formello e ogni giorno c’è qualcuno: gli amici, i miei musicisti, mio padre, mia madre, mia sorella, mio fratello, i cugini… Mi piacciono le famiglie numerose, le tavolate, le domeniche a casa.
  • Mi sono perso diverse volte in relazioni tossiche, per via di quella ricerca costante di un po’ di adrenalina. Nel nostro immaginario pensiamo di ambire alla pace, alla serenità, però poi, alla fine, mi sono accorto che nelle relazioni andavo sempre alla ricerca di sensazioni forti, quelle che ti danno i rapporti quando iniziano: è come se generassero sostanze che ti fanno sentire vivo e che, al tempo stesso, creano dipendenza.
  • Molti amici li ho persi. Alcuni morti per la droga, perché allora circolava ancora in maniera importante. Altri sono morti in incidenti stradali. Tra loro, il mio migliore amico: morto in moto, a 23 anni. Quando subisci la prima morte violenta smetti di essere un adolescente e cresci di colpo. Diventi uomo in un minuto, perché realizzi che le cose possono accadere e non dipende tutto da te, anche se da adolescente ti mangeresti il mondo.
  • Anche quando faccio concerti particolarmente grossi, magari a Roma, io mio padre non lo vedo, non mi viene a trovare in camerino. Preferiamo tutti e due così, vederlo mi scompone. Del resto è lui che mi ha cresciuto in questo modo.
  • Se vendo pochi dischi mi dispiace, ovvio, ma se la gente non viene a vedermi dal vivo mi metto a piangere.
  • Papà è una persona buona, si è sempre dedicato alla sua famiglia, però con noi figli non c’è mai stato un vero incontro emotivo. Era il tipo che diceva: “Questa cosa non sei capace a farla, lascia perdere, faccio io”. Per dirle, fino a qualche anno fa se dovevo aprire una bottiglia di vino davanti a un gruppo di persone, mi tremava la mano per la paura di non farcela. Dall’insicurezza è nato il desiderio di rivalsa, la rabbia.
  • Vivere e crescere in un quartiere come San Basilio, per me bellissimo, è stato un punto di forza. Quando le cose te le devi sudare impari a farle meglio. Questo è un mestiere che devi imparare nel tempo. La periferia e le mie origini sono state la scuola della mia vita. I miei amici, il mio bar, le mie strade, le esperienze che ho fatto grazie al quartiere in cui sono nato e cresciuto. Sta tutto nelle mie canzoni. Se non avessi assaporato il marciapiede in quel modo lì tante cose non le avrei scritte, quindi la mia vita non sarebbe cambiata.
  • Io sono troppo sincero. Istintivo. Adesso prima di dire qualcosa ci penso. Ma fino a qualche anno fa, che fossi sul palco di Sanremo, di un congresso politico o dell’Eurovision, mi portavo dietro la rabbia del marciapiede. Il problema è che, quando sei incazzato, ti capiscono solo quelli incazzati come te.
  • Rappresento tutte le persone che, come me, vengono dalla periferia e che hanno trovato un modo per realizzare i loro sogni. Sa qual è il mio film preferito? Rocky. E com’è che Rocky Balboa ha costruito il suo successo? Con l’amore. Se non avessi visto quel film da bambino, forse non avrei mai fatto il cantautore.

Citazioni tratte dalle canzoni

Sono tanti i brani che in questi anni il cantautore romano ha regalato ai fan: da Pensa a Fammi sentire la voce, passando per Parole rumori e giorni, Eppure mi hai cambiato la vita, Libero, Il senso di ogni cosa, Portami via e Non mi avete fatto niente. Quest’ultimo, in coppia con Ermal Meta, ha conquistato la vittoria del Festival di Sanremo 2018. Di seguito, vi presentiamo una selezione di frasi tratte dalle canzoni più belle di Fabrizio Moro:

  • Siamo ancora in tempo per ricominciare a ridere, siamo ancora in tempo per scrollarsi tutto e vivere (Parole rumori e giorni)
  • Tu portami via, dalle ostilità dei giorni che verranno, dai riflessi del passato perché torneranno, fai sospiri lunghi per tradire il panico che provoca l’ipocondria. (Portami via)
  • Credo a un sorriso se fatto col cuore, credo a una lacrima anche se non c’è dolore. (Ognuno ha quel che si merita)
  • Cadranno i grattacieli, le metropolitane, i muri di contrasto alzati per il pane. Ma contro ogni terrore che ostacola il cammino, il mondo si rialza col sorriso di un bambino. (Non mi avete fatto niente)
  • E’ eterno chi ha scelto di vivere a suo modo. (L’eternità)
  • Scivola il tempo e tu che speravi di cambiare vita hai fatto come tutti gli altri hai dato poco spazio ai sentimenti perché in fondo fa paura costruire le certezze con l’istinto. (Il momento giusto)
  • Ti ritroverò così, nei miei gesti e negli odori, nella radio o dentro a un film, nel silenzio e nei rumori. (Sembra impossibile)
  • Credo ancora che sia qualcosa di speciale questo pezzo di vita insieme. Almeno se ricordo bene, sei stata mia davvero. (Eppure pretendevi di essere chiamata amore)
  • Andiamo andiamo, ti porterò lontano. In questa lunga notte amore prendi la mia mano e andiamo andiamo, ma non dimentichiamo che ogni ferita serve a ricordarci solamente che viviamo (Andiamo)
  • Idee di uguaglianza idee di educazione, contro ogni uomo che eserciti oppressione, contro ogni suo simile, contro chi è più debole, contro chi sotterra la coscienza nel cemento. (Pensa)
  • Ci vorrebbe un’altra vita per fermarci ad un secondo di distanza da un errore. Un’altra vita per capire qual è il modo per difenderti e tenerti più lontana dalle tue grandi paure. (Un’altra vita)
  • Ma poche volte, sai, ti rendi conto mentre vivi un momento che poi sarà speciale. (21 anni)
  • Voglio sentirmi libero da questa onda, libero dalla convinzione che la terra è tonda. Libero libero davvero non per fare il duro. Libero libero dalla paura del futuro. Libero perché ognuno è libero di andare. Libero da una storia che è finita male e da uomo libero ricominciare perché la libertà è sacra come il pane. (Libero)
  • Perché la nostra vita in fondo non è nient’altro che un attimo eterno, un attimo, fra me e te. (Sono solo parole)
  • Le paure che sento, come distanze da un centro, sono l’amore che ho dentro e che non so controllare. (Sono anni che ti aspetto)
  • Ma chi non scrive la sua storia non può decidere il finale. (Seduto a guardare)
  • Che dire che fare quando io… io non posso fare a meno di te, che sei l’infinito tra i miei desideri, tu che sei il sogno più grande tra i sogni più veri. (Il senso di ogni cosa)
  • L’inizio è musica, l’inizio è vita, è ogni cosa che sia mai esistita. (L’inizio)
  • Siamo fatti per sbagliare e poi tornare indietro, e desiderare sempre quello che sta dietro al vetro. Ma prenditi le scarpe e riprendi la tua rabbia, e continua a cercare il tuo ago nella sabbia. (Parole, rumori e giorni)
  • Gli amori vanno via, ma i sogni, i sogni, no. Alcuni non si avvereranno mai, però immaginare è l’unica certezza che ho e questa solitudine che sento sarà il prezzo per un po’ di libertà. (Eppure mi hai cambiato la vita)
  • Le cose che vanno, non torneranno mai. Tra quelle che hai perso, qualcosa troverai. (Melodia di giugno)
  • Ascolta, perché chi sa ascoltare sa anche vivere. (Non importa)
  • Ma nessuno potrà fermare mai la convinzione che la giustizia no, non è solo un’illusione. (Pensa)
  • Tu sai comprendere questo silenzio che determina il confine fra i miei dubbi e la realtà, da qui all’eternità non ti arrendere. (Portami via)

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