Le più belle e importanti frasi e citazioni di Paolo Borsellino, il magistrato simbolo della lotta alla mafia in Italia.
Il 19 luglio 1992 moriva a Palermo, nella strage di via D’Amelio, insieme ai cinque agenti della sua scorta, il magistrato Paolo Borsellino. Un uomo fondamentale per la storia del nostro paese, considerato a tutti gli effetti una delle maggiori personalità nella lotta alla mafia in Italia e nel mondo. Proprio come alcuni suoi amici e colleghi, quali Giovanni Falcone, Rocco Chinnici e Antonino Caponnetto.
Ucciso solo un paio di mesi dopo Falcone, Borsellino è diventato a sua volta un martire di Cosa Nostra. E anche per questo motivo le sue parole hanno assunto un valore straordinario, diventando un insegnamento per tutte le generazioni future. Per onorare la sua memoria, riscopriamo insieme alcune delle frasi e delle citazioni più importanti mai pronunciate da Paolo Borsellino.
Paolo Borsellino: le frasi più belle
Nel corso della sua carriera, il magistrato siciliano ha pronunciato frasi di straordinario valore, riflessioni illuminanti che trascendono il tempo e il contesto. Frasi che hanno lasciato un’eredità di saggezza e speranza per le generazioni a venire.
Di seguito ne elenchiamo alcune tra le più significative. Delle citazioni, tratte da interviste o interventi pubblici, che gettano una luce sulle sue idee, i suoi ideali e il coraggio che ha permeato ogni aspetto della sua vita professionale:
– Si deve riconoscere che se altri organismi statali avessero adeguatamente compreso e assecondato l’intelligente impegno investigativo del Giuliano, probabilmente le strutture organizzative della mafia non si sarebbero così enormemente potenziate. E così molti efferati assassini, compreso quello dello stesso Giuliano, non sarebbero stati consumati.
– I giudici continueranno a lavorare e a sovraesporsi e in alcuni casi a fare la fine di Rosario come tanti altri, i politici appariranno ai funerali proclamando unità di intenti per risolvere questo problema e dopo pochi mesi saremo sempre punto e daccapo.
– La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.
– Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene.
– Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo.
– Giovanni, ho preparato il discorso da tenere in chiesa dopo la tua morte: “Ci sono tante teste di minchia: teste di minchia che sognano di svuotare il Mediterraneo con un secchiello… quelle che sognano di sciogliere i ghiacciai del Polo con un fiammifero… ma oggi signori e signore davanti a voi, in questa bara di mogano costosissima, c’è il più testa di minchia di tutti… Uno che aveva sognato niente di meno di sconfiggere la mafia applicando la legge”.
Altre citazioni di Borsellino
Attraverso le parole pronunciate da Borsellino nel corso della sua carriera è possibile immergersi nell’anima di un giudice integerrimo. Un uomo che ha scelto di rimanere fedele ai suoi valori incondizionatamente. Un uomo che ha affrontato l’ingiustizia con uno sguardo impavido e un cuore compassionevole. Un magistrato commemorato, come anche l’amico Falcone, in tanti modi, anche attraverso delle monete.
Anche per questo la memoria di questo uomo straordinario vive ancora oggi. Ed è fonte d’ispirazione per coloro che ambiscono a un mondo più giusto ed equo. Ecco altre citazioni che possono aiutare a comprendere fino in fondo chi sia stato Paolo Borsellino:
– Almeno, l’opinione pubblica deve sapere e conoscere. Il pool deve morire davanti a tutti.
– È bello morire per ciò in cui si crede; chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola.
– Io accetto, ho sempre accettato più che il rischio […] le conseguenze del lavoro che faccio, del luogo dove lo faccio e, vorrei dire, anche di come lo faccio. Lo accetto perché ho scelto, a un certo punto della mia vita, di farlo e potrei dire che sapevo fin dall’inizio che dovevo correre questi pericoli. La sensazione di essere un sopravvissuto e di trovarmi, come viene ritenuto, in estremo pericolo, è una sensazione che non si disgiunge dal fatto che io credo ancora profondamente nel lavoro che faccio. So che è necessario che lo faccia, so che è necessario che lo facciano tanti altri assieme a me. E so anche che tutti noi abbiamo il dovere morale di continuarlo a fare senza lasciarci condizionare dalla sensazione che, o financo, vorrei dire, dalla certezza, che tutto questo può costarci caro.
– La paura è normale che ci sia, in ogni uomo, l’importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, sennò diventa un ostacolo che ti impedisce di andare avanti.
– Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio: o si fanno la guerra o si mettono d’accordo.
– Vi è stata una delega totale e inammissibile nei confronti della magistratura e delle forze dell’ordine a occuparsi esse solo del problema della mafia […]. E c’è un equivoco di fondo. Si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia. Però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! […] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!