Frasi di Cristina D’Avena tratte dalle interviste e dalle canzoni

Frasi di Cristina D’Avena tratte dalle interviste e dalle canzoni

Vi presentiamo una raccolta delle frasi più belle di Cristina D’Avena, tratte sia dalle interviste che dalle sue canzoni più famose.

Se c’è un’artista capace di mettere d’accordo tutte le generazioni quella è Cristina D’Avena. I suoi concerti sono gli unici che, pur essendo rivolti ai bambini, vedono la presenza di grandi e perfino anziani. Vi presentiamo una raccolta delle sue frasi più belle, tratte sia dalle interviste che dalle sue canzoni.

Le più belle frasi di Cristina D’Avena

Classe 1964, Cristina D’Avena può essere considerata la zia di milioni di bambini, gli stessi che sono cresciuti ascoltando le sigle dei cartoni animati cantate da lei. L’artista è diventata popolare quando era soltanto una bambina, partecipando con il brano Il valzer del moscerino allo Zecchino d’Oro, ma è diventata famosa in tutta Italia quando, ancora minorenne, è stata scelta per la colonna sonora di Bambino Pinocchio. Da questo momento in poi, la sua carriera è stata un continuo crescendo. Di seguito, vi proponiamo una selezione di sue frasi pronunciate nel corso di alcune interviste:

  • L’amore va vissuto per quello che è, un sentimento universale. Non ho problemi a vedere due uomini che si amano o due donne che si amano. L’amore è democratico, è uguale per tutti.
  • Ogni tanto, cantiamocela una canzoncina, anche perché, quando diventi grande, si fa fatica a tornare bambino.
  • I cartoni animati sono colore, fantasia, gioco, ci devono portare indietro nel tempo e, attraverso i concerti, i film e i cartoon, abbiamo ogni tanto la possibilità di entrare in questo mondo colorato.
  • L’infanzia è un periodo meraviglioso, è una tappa bellissima della vita ed è un peccato bruciarla. Poi è normale che, in un mondo che cambia, i bimbi non si devono sentire esclusi o indietro rispetto ai coetanei, ma devono poter fare tutto.
  • Kiss me Licia è stato il primo telefilm italiano per ragazzi. Giorgio Gori, allora direttore di rete, ci faceva i complimenti: campioni di auditel. Nessuno ci voleva contro. Antonio Ricci litigava per farci spostare, diceva che portavamo via pubblico al Gabibbo. “Tutto ma non Licia” diceva. Eravamo la sua ossessione.
  • Una volta a un mio concerto è venuto un punkabbestia… barba, piercing, birra. Ho pensato: si sarà sbagliato. Poi quando ho iniziato a cantare Memole e lui è scoppiato a piangere, ho capito: l’infanzia è il rifugio di tutti. Bisogna tornare alla purezza dell’infanzia.
  • Quando penso a Memole, David Gnomo, Georgie, Vola mio mini Pony, I Puffi, il loro pregio maggiore che mi viene in mente è che avevano una grande storia da narrare, non particolarmente segnata o scandita dalla divisione in episodi: magari oggi si raccontano meno storie rispetto al passato.
  • I cartoni animati sono affascinanti e piacciono sempre ai bambini, non c’è niente da fare: sono la Fantasia, il Colore, la Gioia.
  • La sigla tv rientra a tutti gli effetti nella musica italiana e se ci pensi, i miei ascoltatori ne sono la dimostrazione.
  • Sono certa che se alcuni cartoni animati classici venissero rimandati in onda adesso, i bimbi ne resterebbero affascinati e amerebbero gli stessi personaggi che io e tutte le persone della mia generazione, cresciute con loro e col mitico Bim Bum Bam, abbiamo tanto amato. Sono intramontabili, proprio come le sigle che li hanno accompagnati e che, a distanza di 30 anni, continuano a farci cantare e divertire con straordinaria modernità.
  • Non mi vergogno a dire che soffro un po’ della sindrome di Peter Pan, che male c’è? Poi intendiamoci, non è che io non sia cresciuta, solo che mi sono fermata a 24 anni.
  • A un mio concerto scoppiò una rissa. Io mi fermai e dissi al microfono: “Vi rendete conto cosa state facendo? Noi rievochiamo l’infanzia e voi vi picchiate. Sporcate il ricordo con la violenza!”. Si fermarono.
  • I bambini cambiano perché cambia la società: fanno quel che possono, si evolvono, si adeguano. È difficile dire dove sbagliamo e cosa dovremmo fare per il loro bene, perché vogliono essere al passo coi tempi, come noi adulti. Personalmente, credo che ai bambini farebbe un gran bene trovare più tempo per giocare tra di loro, anzi direi il più possibile, lasciando che la spensieratezza permetta loro di solleticare e liberare fantasia.
  • Faccio molti concerti per i gay. Mi vesto da fatina perché loro mi vogliono ancora così. Creamy è un simbolo. Una bambina maschiaccio che con la bacchetta magica si trasforma in prima donna. È l’ideale della trasformazione. Molti di loro sono cresciuti con questa speranza. Quando canto Creamy o Sailor Moon i gay si commuovono.
  • La famiglia è un punto di riferimento molto importante per me. La mia è molto unita, poi mi ha dato tanto e mi ha rispettata sempre, in tutte le mie cose: non sono mai stata ostacolata sul lavoro, lo stesso posso dire nelle mie scelte. Amo molto i miei genitori, amavo molto mio papà che non c’è più e al quale ero legatissima, nonostante talvolta fosse tanto apprensivo e geloso di me fino quasi a risultare possessivo, cosicché a volte la cosa mi dava un po’ d’ansia e finivo col dirgli: «Ma papà, fidati un po’ di me!».
  • Amo il mio lavoro, continuo a fare tantissimi concerti in giro per l’Italia e così posso incontrare tanti ragazzi, tanta gente che vuole conoscermi. È la mia vita ed è ricca di magia, sono molto fortunata.

Frasi tratte dalle sigle dei cartoni animati

Considerando che Cristina D’Avena è diventata famosa grazie alle canzoni dei cartoni animati non possiamo fare a meno di dare uno sguardo anche alla sua produzione discografica. Di seguito, una selezione di frasi tratte dai suoi brani più popolari:

  • Mila e Shiro, due cuori nella pallavolo. Shiro e Mila, amore a prima vista è. Mila e Shiro, due cuori nella pallavolo. Shiro e Mila, che dolce sentimento è. (Mila e Shiro)
  • È Memole il nome mio, folletto sono io, in una foresta sto e molti amici ho. (Memole)
  • Sono piccoli problemi di cuore nati da un’amicizia che profuma d’amore. Sono piccoli problemi di cuore dove un bacio rubato è qualcosa di più. Fan sognare, trepidare, bisbigliare dolcemente I love you. (Piccoli problemi di cuore)
  • Sulla cima dell’Olimpo c’è una magica città, gli abitanti dell’Olimpo sono le divinità, poi lì c’è una bambina che ancora dea non è, è graziosa e birichina, Pollon il suo nome è. (Pollon, Pollon combina guai)
  • Un sorriso che non si spegne mai dolce Candy a tutti porterai. La serenità della verità dolce Candy ti accompagnerà. È tua amica la semplicità che ogni porta sempre ti aprirà Candy. (Dolce Candy)
  • Raggio di luna che accendi la notte, poi dove vai? Pallido sole che dondoli i sogni, che segreti hai? Ogni sera tu sali lassù, ma al mattino non ci sei già più. (Sailor Moon)
  • Siamo fatti così: dentro abbiamo il cuore, solido motore. Siamo fatti così: trentadue bei denti candidi e splendenti. Siamo proprio fatti così, questo nostro corpo è meglio di un computer vedrai. (Siamo fatti così)
  • I Puffi sanno rispettare la natura e quello che ci dà. Stanno attenti sai a non strappare proprio mai i fiori e tutto il verde che nel bosco c’è. (I Puffi sanno)
  • ​Tu voli in alto lassù dove il cielo è più blu dolce mio mini pony. E poi planare saprai più leggero che mai là dove tu vorrai. (Vola mio mini pony)
  • Un giorno di pioggia Andrea e Giuliano incontrano Licia per caso. Poi Mirko finita la pioggia incontra e si scontra con Licia e così… Il dolce sorriso di Licia nel loro pensiero ora c’è. Kiss me, kiss me Licia, certo il loro cuore palpita d’amore, amore sì per te. (Kiss me Licia)
  • Tre ragazze bellissime, tre sorelle furbissime, son tre ladre abilissime, molto sveglie e agilissime. Con astuzia e perizia ed unendo sempre un poco di furbizia riescon sempre a fuggire e nel nulla sparire. O, O, O, Occhi di gatto, O, O, O, Occhi di gatto è questo il nome del trio compatto. Son tre sorelle che han fatto un patto. (Occhi di gatto)

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