Vi presentiamo una selezione di frasi tratte dalle più belle canzoni di Roberto Vecchioni: da Sogna ragazzo sogna a Chiamami ancora amore.

In attività da oltre cinquant’anni, Roberto Vecchioni ha regalato ai fan brani bellissimi: da Luci a San Siro a La città senza donne, passando per Per la cruna di un ago, Aiace, Canto notturno ed El bandolero stanco. Vi presentiamo una selezione di frasi tratte dalle sue canzoni più belle.

Frasi tratte dalle canzoni di Roberto Vecchioni

Classe 1943, Roberto Vecchioni ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo della musica come autore per artisti affermati. ll debutto come cantante è arrivato nel 1971, quando ha pubblicato il primo album intitolato Parabola. Il disco, pur contenendo la celebre Luci a San Siro, non ha ottenuto il successo sperato, arrivato nel 1977 con il lavoro discografico intitolato Samarcanda. Da questo momento in poi, la sua carriera è stata inarrestabile.

Tante le canzoni che, in oltre cinquant’anni, ha regalato ai fan: da L’ultimo spettacolo a Sogna ragazzo sogna, passando per El bandolero stanco e Chiamami ancora amore. Di seguito, vi presentiamo una selezione di frasi tratte dai brani più belli di Roberto Vecchioni:

infografica su frasi roberto vecchioni
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  • Luci a San Siro di quella sera che c’è di strano siamo stati tutti là, ricordi il gioco dentro la nebbia? (Luci a San Siro)
  • Che pacchia avere due talenti, devi restituirne solo venti; tu prova un po’ ad averne cento e Dio che ti sta al pelo con il conto. (Per la cruna di un ago)
  • Lasciali dire al mondo che quelli come te perderanno sempre. Perché hai già vinto lo giuro, non ti possono fare più niente. Passa ogni tanto la mano su un viso di donna, passaci le dita nessun regno è più grande di questa piccola cosa che è la vita. (Sogna ragazzo sogna)
  • Chi ha vinto è là che vomita il suo vino e quel che conta in fondo è l’intestino. (Aiace)
  • Laggiù conobbi pure un vecchio aedo, che si accecò per rimaner nel sogno. (L’ultimo spettacolo)
  • Ma finché canto ti ho davanti, gli anni sono solo dei momenti, tu sei sempre stata qui davanti. (Mi manchi)
  • Tutto ciò che si piange non è amore. (Euridice)
  • E costruì un delirante universo senza amore, dove tutte le cose hanno stanchezza di esistere e spalancato dolore. (Le lettere d’amore)
  • E la vita è così forte che attraversa i muri per farsi vedere. La vita è così vera che sembra impossibile doverla lasciare. La vita è così grande che quando sarai sul punto di morire, pianterai un ulivo convinto ancora di vederlo fiorire. (Sogna ragazzo sogna)
  • Ma tu non mi parlavi e le mie idee come ramarri ritiravano la testa dentro il muro, quando è tardi perché è freddo, perché è scuro: e mille solitudini e i buchi per nascondersi… (L’ultimo spettacolo)
  • Non mi lasciare solo in questa notte che non vedo il cielo, torna bandolero. (El bandolero stanco)
  • In questa notte seminata di nuvole che non una luce trema, ogni domanda è la risposta a una domanda della risposta prima; ogni ritorno è una falsa partenza, l’illusione di un movimento, come questo bagno di lacrime che non ho pianto. (Canto notturno)
  • E l’alba sul Danubio a Marco parve fosforo e miele e una ragazza bionda forse gli voleva dire che l’uomo è grande, l’uomo è vivo, l’uomo non è guerra, ma i generali gli rispondono che l’uomo è vino, combatte bene e muore meglio solo quando è pieno. (Stranamore)
  • E Marco Polo li fregò: doge, moglie, turchi, idee, partì da Chioggia ed arrivò non più giù di Bari, non più giù di Bari, poi disse “ho visto orienti magici”, ma almeno aveva avuto della fantasia; i veneziani che applaudivano solo invidia e ipocrisia. (Canzone per Laura)
  • Ed il più grande conquistò nazione dopo nazione e quando fu di fronte al mare si sentì un coglione perché più in là non si poteva conquistare niente e tanta strada per vedere un sole disperato e sempre uguale e sempre come quando era partito. (Stranamore)
  • Stavolta parto davvero con un vento leggero che mi soffia alle spalle. Tu dormi bene il tuo sonno dove vado lo sanno solo le stelle. (La Città senza donne)
  • E ti diranno parole rosse come il sangue, nere come la notte. Ma non è vero, ragazzo, che la ragione sta sempre col più forte. Io conosco poeti che spostano i fiumi con il pensiero e naviganti infiniti che sanno parlare con il cielo. (Sogna ragazzo sogna)
  • Perché mi batterò per te con un esercito di idraulici, condomini, dentisti, rompipalle e bottegai. Mi coprirò delle ferite della noia, quelle che nessuno vede e che non sanguinano mai. (Ritratto di signora in raso rosa)
  • Qui dentro il dolore è un ospite usuale, ma l’amore che manca è l’amore che fa male. (Canzone per Alda Merini)

Citazioni tratte dai brani di Roberto Vecchioni

Roberto Vecchioni non è soltanto un cantautore, ma è anche autore di saggi e recensioni letterarie. Inoltre, scrive per alcuni dei più autorevoli giornali nazionali ed è insegnante universitario. Di seguito, un’altra selezione di frasi tratte dalle sue canzoni:

  • E per tutti i ragazzi e le ragazze che difendono un libro, un libro vero, così belli a gridare nelle piazze perché stanno uccidendoci il pensiero. (Chiamami ancora amore)
  • Milano mia portami via, fa tanto freddo, ho schifo e non ne posso più, facciamo un cambio prenditi pure | quel po’ di soldi quel po’ di celebrità, ma dammi indietro la mia seicento, i miei vent’anni e una ragazza che tu sai. Milano scusa stavo scherzando, luci a San Siro non ne accenderanno più. (Luci a San Siro)
  • Chiudi gli occhi ragazzo e credi solo a quel che vedi dentro. Stringi i pugni, ragazzo non lasciargliela vinta neanche un momento copri l’amore, ragazzo, ma non nasconderlo sotto il mantello, a volte passa qualcuno, a volte c’è qualcuno che deve vederlo. (Sogna ragazzo sogna)
  • E tu fai fuori mezzo accampamento, ne volano di teste cento e cento salvo far l’inventario e veder poi che non sono i tuoi giudici, son buoi. (Aiace)
  • I poeti son vecchi signori che mangian le stelle distesi sui prati delle loro ville, e s’inventano zingare e more per farsi credibili agli occhi del mondo col loro dolore. (I poeti)
  • La rabbia un tempo la scandiva soltanto la locomotiva gettata a sasso sulla strada; adesso è giorno di mercato spuntano a grappoli i poeti tutte le isole han trovato. (Canzone per Francesco)
  • E spararono al cantautore in una notte di gioventù, gli spararono per amore, per non farlo cantare più. Gli spararono perché era bello ricordarselo com’era prima alternativo, autoridotto fuori dall’ottica del sistema. (Vaudeville)
  • Ma gli sfuggì che il senso delle stelle non è quello di un uomo, e si rivide nella pena di quel brillare inutile, di quel brillare lontano…. (Le lettere d’amore)
  • Perché le idee sono come farfalle che non puoi togliergli le ali, perché le idee sono come le stelle che non le spengono i temporali, perché le idee sono voci di madre che credevamo di avere perso, e sono come il sorriso di Dio in questo sputo di universo. (Chiamami ancora amore)
  • Sogna, ragazzo sogna non cambiare un verso della tua canzone, non lasciare un treno fermo alla stazione, non fermarti tu… (Sogna ragazzo sogna)
  • E’ più difficile spostare l’esistenza un po’ più giù del cielo e diventare un uomo, per te. (Ritratto di signora in raso rosa)
  • Perché basta anche un niente per essere felici, basta vivere come le cose che dici, e divederti in tutti gli amori che hai per non perderti, perderti, perderti mai. (Canzone per Alda Merini)
  • Se tornassi indietro spenderei questa vita insieme a voi, la ballerei e non la sprecherei in grandi idee, soltanto gli istanti di vento rivivrei con voi, con voi l’amerei come non l’ho amata mai. (Se tornassi indietro)

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