Pinguini Tattici Nucleari: le frasi più significative delle loro canzoni

Pinguini Tattici Nucleari: le frasi più significative delle loro canzoni

Vi presentiamo una selezione delle più belle frasi tratte dalle canzoni dei Pinguini Tattici Nucleari: ce ne sono per ogni occasione.

I Pinguini Tattici Nucleari hanno il merito di aver riportato l’Indie Pop in Italia. In poco più di dieci anni di carriera, sono riusciti ad affermarsi nel mondo della musica nostrana, lanciando canzoni bellissime. Vi proponiamo una selezione delle frasi più belle tratte dai loro brani.

Le frasi più belle delle canzoni dei Pinguini Tattici Nucleari

Nati nel 2012, i Pinguini Tattici Nucleari sono riusciti ad ottenere grande successo in un tempo relativamente breve. La band, composta da Riccardo Zanotti, Nicola Buttafuoco, Elio Biffi, Lorenzo Pasini, Simone Pagani e Matteo Locati, ha lanciato il primo album nel 2014, ma solo con il secondo disco intitolato Diamo un calcio all’aldilà, uscito nel 2015, ha ottenuto il successo a livello nazionale. In questi anni hanno fatto sognare i fan con tanti brani: da Me want Marò back a Ringo Starr. Di seguito, vi proponiamo una selezione delle più belle frasi delle canzoni dei Pinguini Tattici Nucleari:

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  • Perché sei stata l’estate migliore della mia vita, è la verità. Sembrava La Storia Infinita e forse era solo la felicità.
  • Ti ho scritto una lettera che sa cantare per tutti i giorni in cui vorrai dormire.
  • Tu eri per me la bestia più feroce che si riesce a domare solamente sottovoce.
  • Pensavo che tu che sei così bella | qualche difetto lo dovrai pure avere | magari sei della Lega o testimone di Geova | magari ti manca un rene.
  • Tu sei il cielo in una stanza, io son la claustrofobia, | tu sei la guerra mondiale, io la batracomiomachia.
  • Ahi ahi ahi, | provan a rompere il ghiaccio con te. | Ahi ahi ahi, | non sanno che tu sei l’Antartide.
  • Amore mio | da dove vengo io | un bacio ed un addio | sono la stessa cosa.
  • Io sono nato a Monopoli | e tu invece a Shanghai | se giochi con me perdi tutto | se gioco con te crollerai.
  • E scusa se ti dico certe cose ma a qualcuno devo dirle e l’unico qualcuno che conosco sei tu.
  • Ma le matite volevano solo uguaglianza e libertà | stessi diritti, stesse scuole, stessi autobus e cinema.
  • Gli atti di violenza non tardarono a venire | quando manca da mangiare solo l’odio si può ingerire.
  • Noi dormiremo tranquilli | ma non faremo sogni | noi faremo solide realtà.
  • I nostri nonni gioventù bruciata | i nostri padri gioventù bucata | e noi | gioventù brucata.
  • Il fuoco resta suo | di scambio non è merce | ma dove non arriva la parola | arriverà la selce.
  • Tu eri per me | la consapevolezza | che con l’aiuto del tempo | anche un Magikarp è in grado | di diventare Gyrados. Tu eri per me | l’assenza per Bresson, | la corrida per Hemingway | e la rivoluzione per Danton, | il fischio del treno per Belluca, | mi hai scandalizzato | come la Carrà in Rai col Tuca tuca.
  • I tuoi “piuttosto”, i tuoi “abbastanza”, non fermeranno certo il vulcano che erutta sopra il mio viso scoperto.
  • E resta qui con me tutta la notte e ti giuro che ti salverò dalla gente che ti pesta i piedi mentre balla reggaeton.
  • Vorrei nuotare ma tu hai prosciugato i mari. Vorrei volare via ma tu m’hai tagliato le ali.
  • Il futuro che ti potevo dare, l’ho barattato per i vinili che ho in soffitta.
  • L’amore ci estinguerà, | questa è la mia convinzione, | come ha fatto coi dinosauri | per effetto della distrazione | quando caddero gli asteroidi | loro non li avevano visti | perché erano troppo impegnati ad ascoltare dischi di Lucio Battisti.
  • Avrei voluto nascere armadillo | o in alternativa coccodrillo | lontano dall’amore, dall’umana concezione, | lontano dalla strategia della tenzone.
  • Ma come si fa a prendere sul serio | uno che dice di ascoltar Luciano Berio? | Davvero non lo so.
  • Beato tu che te ne freghi dei rimborsi | delle spese, delle tasse, dei concorsi | della pioggia, dell’amore, della Borsa | quando la fortuna ti ha baciato tu l’hai morsa.
  • Ma che tozzi che sono i maturandi | con i loro grandi sogni di gloria | prima a studiar rinchiusi come Oscar Wilde | e poi ad uscire per fare balDorian.
  • Tu eri per me | ciò che l’effetto Dunning-Kruger è per Kanye West, | tu eri per me | ciò che per gli anni ’90 è stato Friends. Irene, non ci credere poi tanto allo zodiaco | che la musica il pane quotidiano lo dà solo a chi è celiaco.
  • Irene, i cantautori dicono che l’importante | non è quante volte cadi, ma se hai il coraggio di rialzarti | ma dopo mille cadute roventi | non ci resta che imparare a vivere come i serpenti.

Critica sociale sì, ma con leggerezza

Le canzoni dei Pinguini Tattici Nucleari sono, all’apparenza, leggere e travolgenti. Soffermandosi nell’ascolto e nella comprensione del testo, però, si coglie una critica sociale pungente. Di seguito, vi propiniamo un’altra selezione di belle frasi tratte dai suoi brani:

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  • Perché tra un bacio ed il cannibalismo | in fondo la differenza non c’è, | baciami forte fino a inghiottirmi | vivrò per sempre all’interno di te.
  • Voglio quello che tu non mi mostri, i tuoi demoni e tutti i i tuoi mostri.
  • Cosa mi dirai quando sarò lontano. Vieni nei miei guai, ti prendo per la mano.
  • La tua assenza mi dà conforto, più della presenza del resto del mondo.
  • Ma noi non affonderemo, vedrai che ce la faremo. | Sento già profumo di pizza ma forse è solo la libertà.
  • Ci vorrebbe qualcuno che inventi | un tubetto di dentifricio a due bocche | così nessuna moglie ce l’avrà con suo marito | perché lui preme il tubetto dalla parte sbagliata.
  • Vorrei vedere Pasolini in prima serata su Italia 1 | che insulta il capitalismo | e la logica del consumo.
  • A volte penso che a quelli come me | il mondo non abbia mai voluto bene, | il cerchio della vita impone che per | un Re Leone vivano almeno tre iene.
  • In un mondo di John e di Paul io sono Ringo Starr.
  • Ed un po’ mi fa ridere | se penso che ora c’è lì un altro che ti uccide i ragni al posto mio.
  • Lui lottava per l’ottavo | ma meschino fu il suo fato | la società stanca | gli diede un ultimatum.
  • Dopo il suo rifiuto l’hanno chiuso in una stanza | ad ascoltare Max Pezzali per l’eternità.
  • Cercarono di reprimere la sua diversità | e i tempi dispari divennero tempi di spariI cassetti dove riponete i vostri sogni | son nascosti negli armadi | dove tenete gli scheletri.
  • Italia Italia | schiacciata dai tuoi monti | erosa dai tuoi venti | affogata dalle onde.
  • Siamo la fine del mondo di domenica mattina. Siamo una cena a lume di candela fra due taniche di benzina.
  • Alla fine è una fregatura, meglio che ti sposi un ingegnere, un notaio o un dentista. Oppure, oppure, oppure il tuo analista.
  • Ancorato al terreno son qui soltanto per dare | beni primari e di necessità | e intanto mangiano i miei figli ed innaffiano le mie catene | ma io conoscerò mai la felicità?
  • Ma che fregatura, amore, i rami son mossi solo dal vento | e non dalla mia volontà.
  • Allora spengo la testa e accendo la tv | e giuro su Dio che alla fine finisco sempre a guardare documentari sugli alieni nazisti.
  • Prof Citterio glielo confesso | a me l’Orlando Furioso | è sempre sembrato tutto fumo e niente Ariosto.
  • Ricordami come Neville Paciock | in un mondo di Draco Malfoy.
  • Ma cosa vogliono saperne loro | di cosa è la felicità | che non ascoltano Battisti | e non metton la cipolla nel kebab.
  • Gli uomini, sai, | sono animali strani come ti diceva tua nonna | in grado di dimenticarsi gli olocausti | ma quasi mai il viso di una donna.
  • Tu sei la sfida finale di Takeshi’s Castle | io ci provo a capirti e non capisco un cazzo.
  • Perché solo a chi si sporca le mani | è concesso il privilegio di avere una coscienza pulita.
  • Io volevo far piangere la gente | e davanti a dei mattoni nessuno si commuove | perché le case in fondo sono solo scatole | dove la gente si rifugia quando fuori piove.
  • Ma le canzoni in fondo sono solo scatole | dove la gente si rifugia quando fuori piove.
  • Monsters & Co. ci ha insegnato tutto sulla vita | cioè che una risata è più forte di un milione di grida.
  • Perché non ho più voglia | delle canzoni tristi | che son come caramelle date dai dentisti.
  • Il corridoio che vi separa | sta sotto al tetto che vi unisce.

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