Vi presentiamo una selezione delle frasi più belle tratte dalle canzoni dei Modena City Ramblers, la storica band folk rock.

I Modena City Ramblers sono un band unica nel panorama musicale italiano, che si distingue per la capacità di fondere il folk con sonorità punk e rock creando un genere nuovo che loro stessi definiscono “combat folk“. Nati nel 1991 a Modena, i MCR hanno attraversato il tempo mantenendo viva la loro essenza ribelle, arricchendo il loro sound con influenze sempre nuove, ma senza mai allontanarsi dalle radici che li hanno visti nascere. Di seguito vi presentiamo une selezione delle più belle frasi tratte dalle loro canzoni.

Frasi tratte dalle canzoni dei Modena City Ramblers

La band nasce dall’incontro di un gruppo di amici legati dall’amore per la musica irlandese. Non si sarebbe potuto prevedere allora che quella compagine, informale e variabile nel numero, sarebbe diventata uno dei principali esponenti del folk-rock italiano. Dall’esordio sui palchi in piccoli locali, la loro musica si è arricchita di sonorità diverse, senza mai perdere di vista le influenze celtiche e punk che ne hanno definito l’identità. Ecco una selezione di frasi tratte dalle loro canzoni:

  • È in un giorno di pioggia che ti ho conosciuta, il vento dell’ovest rideva gentile e in un giorno di pioggia ho imparato ad amarti mi hai preso per mano portandomi via. (In un giorno di pioggia)
  • Hai occhi di ghiaccio ed un cuore di terra, il passo pesante di un vecchio ubriacone; ti chiudi a sognare nelle sere d’inverno e ti copri di rosso e fiorisci d’estate. I tuoi esuli parlano lingue straniere, si addormentano soli sognando i tuoi cieli, si ritrovano persi in paesi lontani a cantare una terra di profughi e santi. (In un giorno di pioggia)
  • E se sei persa in qualche fredda terra straniera ti mando una ninnananna per sentirti più vicina. (Ninnananna)
  • E prego qualche Dio dei viaggiatori che tu abbia due soldi in tasca da spendere stasera e qualcuno nel letto per scaldare via l’inverno e un angelo bianco seduto vicino alla finestra. (Ninnananna)
  • Ragazzi, sta morendo il compagno Berlinguer! (I funerali di Berlinguer)
  • Salutiamo gli amici, i musicisti e le ragazze sollevando il bicchiere dell’addio. (Il bicchiere dell’addio)
  • Signora dei vicoli scuri dal vecchio cappotto sciupato, asciugati gli occhi e sorridi c’è un altro Natale alle porte. (Canto di Natale)
  • Ti ricordi c’incontrammo in un giorno di neve e di freddo. E stasera ci faremo un bicchiere di scura ed un giro di valzer con tanti saluti ad un altro Natale. (Canto di Natale)
  • Signora dei vicoli scuri non mollare la lotta, verranno momenti migliori, il tempo è una ruota che gira. (Canto di Natale)
  • Ma lasciatemi qui nel mio pezzo di cielo ad affogare i cattivi ricordi. Nelle vie di Dublino il poeta è da solo e nessuno lo salverà. (Morte di un poeta)
  • A volte i viaggiatori si fermano stanchi e riposano un poco in compagnia di qualche straniero. Chissà dove ti addormenterai stasera e chissà come ascolterai questa canzone. (Ninnananna)
  • Ha cantato ed ha bevuto con gli amici di Bob Sands ora spilla Guinnes all’Onirica. (La grande famiglia)
  • Al centro Auro e Marco, l’atmosfera si riscalda per fortuna birra fredda ce n’è ancora! (La grande famiglia)
  • E un giorno un razzo mi ha dato la libertà. (L’aquilone dei Balcani)
  • Perché non esiste donna che dica no a una serenata. (Il fabbricante dei sogni)
  • E il tempo non mi riguarda perché il tempo mi appartiene. (Il fabbricante dei sogni)
  • Buon viaggio, hermano querido, e buon cammino ovunque tu vada, forse un giorno potremo incontrarci di nuovo lungo la strada. (La strada)
  • Nessun rimpianto per quello che è stato, che le stelle ti guidino sempre e la strada ti porti lontano. (La strada)
  • Ce ne andremo a curiosare per le strade dell’Europa con le multe non pagate sul cruscotto. Pablo cerca di convincerci a tornare a Barcellona, per noi due l’importante è che si schiodi. (Clan Banlieue)
  • Dammi un tre, dammi un tre, che la gente vuole ballare, le Lucertole del Folk adesso stanno per cominciare; versa qui, versa qui, versa un goccio e sentirai: le lucertole bevono forte ma non sbagliano quasi mai. (Le lucertole del folk)

Frasi dei Modena City Ramblers

I Ramblers hanno costruito la loro leggenda anche sulle esibizioni dal vivo, con un’energia capace di coinvolgere il pubblico in una condivisione profonda. I concerti sono stati spesso occasione per prendere posizione su temi sociali e politici, restando fedeli a quella capacità di raccontare, attraverso la musica, storie di resistenza e libertà. Di seguito vi presentiamo un’altra selezione di frasi tratte dalle loro canzoni:

  • È nato nella terra dei vespri e degli aranci, tra Cinisi e Palermo parlava alla sua radio, negli occhi si leggeva la voglia di cambiare, la voglia di giustizia che lo portò a lottare. Aveva un cognome ingombrante e rispettato, di certo in quell’ambiente da lui poco onorato, si sa dove si nasce ma non come si muore e non se un ideale ti porterà dolore. (I cento passi)
  • C’è bisogno di stare attenti nell’osservare la nostra storia, guardarsi indietro e poi capire che c’è bisogno di più memoria. (Ramblers Blues)
  • Non è più tempo dei moderati sempre fermi al centro senza voglia di cambiare. (¡Viva la vida, muera la muerte!)
  • Madre Terra tieni duro. Madre Terra violentata. Le ferite sono aperte, ma il tuo sangue nutre ancora il mondo. (Madre Terra)
  • Dopo la tempesta viene sempre il sereno si disse come augurio di ventura. E dopo il banchetto i caimani e gli sciacalli se ne andarono sul fare della sera. (Quel giorno a primavera)
  • Alza il pugno, alza il pugno, non rinnego la mia vecchia strada, l’utopia è rimasta ma la gente è cambiata la risposta ora è più complicata. (Mia dolce rivoluzionaria)
  • Pensare globale, agire locale, non è uno slogan ma una sfida vitale. (Mia dolce rivoluzionaria)
  • Non è detto che fossimo santi, l’eroismo non è sovrumano. (Oltre il ponte)
  • Escucha, mi vida, escucha, come volano grida e parole: per quanto tempo andrà avanti la stessa canzone? (Natale a San Cristobal)
  • Ho troppe ferite e le mie gambe sono stanche, ho le palle piene e i piedi fumanti, ma c’è un gioco da fare e una ruota che riparte e un vagabondo sa che deve andare avanti. (Il vagabondo stanco)
  • Puoi prendere un fuoco ed accendere i sogni di chi ti sta intorno. Puoi aprire la mano e raccogliere tutti i colori del giorno. Puoi fare un castello con legni spezzati e barattoli rotti. Puoi trovare una stanza grigia e riempirla del blu della notte. (Coi piedi per terra)
  • Ti ho amato attraverso giorni di buona fortuna e di festa. Ti ho amato attraverso giorni di mare agitato e tempesta. Ti ho amato per quando mi hai preso e portato vicino a una stella. E per quando mi hai preso per mano e tenuto coi piedi per terra. (Coi piedi per terra)

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