VI presentiamo le più belle frasi tratte dalle canzoni di Luigi Tenco, uno dei più importanti cantautori della musica italiana.
La musica italiana è costellata di talenti ineguagliabili, ma pochi hanno inciso nelle sue pagine una storia tanto intensa quanto quella di Luigi Tenco. La sua vita, la sua carriera sfolgorante e il suo tragico epilogo a Sanremo nel 1967 rappresentano ancora oggi un’indimenticabile traccia nella cultura musicale del Paese. Di seguito vi presentiamo una selezione delle più belle frasi tratte dalle sue canzoni.
Frasi tratte dalle canzoni di Luigi Tenco
Dal punto di vista sentimentale, la vita di Tenco è stata ricca di relazioni importanti, tra cui quella con Stefania Sandrelli e con la famosa cantante Dalida. Il rapporto con quest’ultima fu tanto significativo quanto tormentato, soprattutto in seguito alla scoperta della relazione clandestina tra Tenco e una donna di nome Valeria, che aspettava un figlio da lui. Ecco una selezione delle più belle frasi tratte dalle sue canzoni:
- Cara Maestra, un giorno m’insegnavi che a questo mondo noi, noi siamo tutti uguali; ma quando entrava in classe il Direttore tu ci facevi alzare tutti in piedi, e quando entrava in classe il bidello ci permettevi di restar seduti. (Cara maestra)
- Se potessi, amore mio, ti darei tutto quel che vedo ma posso darti solo quel che ho io e purtroppo non è gran cosa. Se potessi, amore mio, vorrei essere un grand’uomo, saperti amare come una regina, ma purtroppo son quel che sono. (Se potessi amore mio)
- Quando la sera me ne torno a casa non ho neanche voglia di parlare tu non guardarmi con quella tenerezza come fossi un bambino che ritorna deluso. (Vedrai vedrai)
- Ho capito che ti amo quando ho visto che bastava una tua frase per far sì che una serata come un’altra cominciasse per incanto a illuminarsi. (Ho capito che ti amo)
- Ti auguro solo che non cambi mai, perché se cambierà, per la gente come te, non ci sarà più posto nel mondo, non ci sarà più posto nel mondo per quelli come te. (Io lo so già)
- Un giorno dopo l’altro | il tempo se ne va: le strade sempre uguali, le stesse case. Un giorno dopo l’altro e tutto è come prima; un passo dopo l’altro la stessa vita. (Un giorno dopo l’altro)
- Ah… l’amore l’amore, quanti sogni ti brucia l’amore ah… l’amore l’amore, quante notti non ti lascia dormire, e ti senti più grande del mare e ti senti ancor meno di niente. (Ah l’amore l’amore)
- A te chiedo soltanto di essere quella che sei, così come ti viene, senza problemi tra noi. E quando all’alba, stanco d’amore, ti penserò ancora una volta io non penserò che sono stanco di te. (Non sono io)
- La solita strada, bianca come il sale, il grano da crescere, i campi da arare. Guardare ogni giorno se piove o c’è il sole per saper se domani si vive o si muore, e un bel giorno dire basta e andare via. Ciao amore, ciao. (Ciao amore, ciao)
- Io sì, t’avrei detto il mio amore cercando le parole che lui non sa trovare. Io sì, t’avrei fatta invidiare dalle stesse tue amiche che di lui ora ridono. (Io sì)
- Tu non hai capito niente di come sono io, e di come t’amerei di più se una volta fossi tu a cercarmi. Tu non hai capito niente: stai lì ad aspettare, devo sempre essere io il primo a chiederti l’amore. (Tu non hai capito niente)
- Io sì, che t’avrei fatto vivere una vita di sogni che con lui non puoi vivere. Io sì, avrei fatto sparire dai tuoi occhi la noia che lui non sa vedere. (Io sì)
- Com’è difficile, bambina mia, com’è difficile volerti bene, con questa voglia che ho di andare via, di andarmene per il mondo. Com’è difficile, bambina mia, com’è difficile veder finire tutti i miei sogni in un bicchier d’acqua, senza neanche aver visto il mare. (Com’è difficile)
Frasi di Luigi Tenco
La partecipazione al Festival di Sanremo 1967 resterà per sempre legata alla tragica sorte di Luigi Tenco. La sua canzone “Ciao amore, ciao“, interpretata insieme a Dalida, non ottenne il successo sperato, portando il cantautore a un gesto estremo.
Il suo suicidio nella stanza dell’hotel Savoy il 26 gennaio di quell’anno lasciò un vuoto incolmabile nel mondo della musica e sollevò numerosi interrogativi che non hanno mai trovato una risposta. Ecco un’altra selezione di frasi tratte dalle sue canzoni:
- Io sono uno che parla troppo poco, questo è vero, ma nel mondo c’è già tanta gente che parla, parla, parla sempre che pretende di farsi sentire, e non ha niente da dire. (Io sono uno)
- Io sono uno che sorride di rado, questo è vero, ma in giro ce ne sono già tanti che ridono e sorridono sempre, però poi non ti dicono mai cosa pensano dentro. (Io sono uno)
- Mi sono innamorato di te perché non avevo niente da fare, il giorno volevo qualcuno da incontrare, la notte volevo qualcosa da sognare. (Mi sono innamorato di te)
- Preferirei sapere che piangi, che mi rimproveri d’averti delusa, e non vederti sempre così dolce accettare da me tutto quello che viene. (Vedrai vedrai)
- Lontano, lontano nel tempo qualche cosa negli occhi di un altro ti farà ripensare ai miei occhi i miei occhi che t’amavano tanto. (Lontano lontano)
- Ed ora che avrei mille cose da fare io sento i miei sogni svanire ma non so più pensare a nient’altro che a te. (Mi sono innamorato di te)
- Vorrei provare ad essere un’altra persona, per vedere me stesso come mi vedono gli altri. Vorrei sapere qual è l’impressione che prova chi non sa per nulla quello che faccio e che sono. (Come mi vedono gli altri)
- Li vidi passare vicino al mio campo ero un ragazzino stavo lì a giocare. Erano trecento erano giovani e forti, andavano al fronte col sole negli occhi. (Li vidi passare)
- Io sono uno che non nasconde le sue idee, questo è vero, perché non mi piacciono quelli che vogliono andar d’accordo con tutti e che cambiano ogni volta bandiera per tirare a campare. (Io sono uno)
- Una storia che non è certo nuova, cominciata un giorno qualunque e che un giorno qualunque finisce. Un addio come tanti altri, qualcuno che ha voglia di piangere | come tanti altri. (Come tanti altri)
- Tu non hai capito niente, ma forse capirai quando un giorno mi sarò stancato di te che aspetti sempre, e quel giorno ti farò aspettare inutilmente. (Tu non hai capito niente)
- Era l’autunno e il cameriere Antonio servendo ad un tavolo di grandi industriali sentì decidere che per l’estate prossima sarebbe andata di moda l’acqua blu. (La ballata della moda)
- “Io sì, t’avrei fatta arrossire dicendoti: “Ti amo” come lui non sa dire. (Io sì)
- Un regno con un solo soldato che cercava le streghe, voleva cacciarle a sassate; un regno che ogni giorno viveva di mille e mille e mille “c’era una volta”. Se non m’avessero detto mai che le fiabe son storie non vere, ora là io sarei. (Il mio regno)
- E lontano, lontano nel mondo una sera sarai con un altro, e ad un tratto, chissà come e perché, ti troverai a parlargli di me, di un amore ormai troppo lontano. (Lontano lontano)