Anche il comico Frank Matano ha voluto dire la sua sul caso TheBorderline e l’incidente che ha causato la morte di un bambino di 5 anni.

Una tragedia che sicuramente si sarebbe potuta evitare e che ora sta generando tantissimo sdegno. Stiamo parlando della morte del bambino di 5 anni a Casal Palocco, arrivata a seguito di un incidente che ha coinvolto alcuni youtubers, i TheBorderline, e una delle loro “sfide social”. Attorna alla vicenda si è creato grande scalpore e commenti di ogni tipo. Frank Matano, noto comico con un passato proprio su Youtube con i suoi scherzi, ha voluto dire la sua su Instagram.

Frank Matano, le parole sui TheBorderline

Frank Matano
Frank Matano

“La notizia di Casalpalocco degli youtuber coinvolti nel terribile incidente ha toccato un nervo scoperto che tutti fingono di non vedere”, ha esordito con una sorta di lunga lettera su Instagram Matano. “Le migliaia di comprensibili e terribili offese arrivate ai ragazzi sono di sicuro un modo di far uscire la rabbia ma dentro c’è anche una buona lavata di coscienza“.

“Qual è il confine tra esprimere sinceramente se stessi e il bisogno apparentemente fisiologico di tutti di ricevere approvazione da parte di sconosciuti su internet? Una voglia di approvazione che colpisce soprattutto i giovani, me compreso quando ho iniziato a caricare video su internet. Una voglia di essere rilevanti, di essere attuali, di essere visti. I like, i DM, le condivisioni “corazzano” l’ego di chi carica a spruzzo su internet le proprie idee o la propria vita. E’ più facile pensare a se stessi come qualcosa di bidensionale, sui social raccontiamo le pagine di una vita che non abbiamo mai letto”.

Il pensiero del comico prosegue: “Le fondamenta del sistema internet si basano su questo bisogno costante di approvazione, malattia che sta contagiando anche gli ingenuo-boomer accarezzati prima”.

Dopo aver spiegato di aver visto il canale di quei ragazzi e che il sistema è fatto in modo che le persone “facciano di tutto per aumentare quelle visite”, Matano ha concluso: “Ne siamo tutti vittima. State attenti a dissociarvi troppo da questa terribile disgrazia”.

La deriva

“[…] Anni fa penso di aver detto (non ero il primo né l’ultimo) che i social sono come una moto, se vai forte senza casco ti fai male. Non ci credo più. Oggi è impossibile sfuggire all’incidente, sbatti appena ti iscrivi e inizi a bramare feedback da parte di questo pubblico fantasma […]”.

“Siamo nell’era giurassica dei social, arriverà il meteorite?”, ha concluso nella sua analisi.

Di seguito anche il post Instagram del comico:

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