Francesca Neri parla della sua malattia: “Ho pensato al suicidio”

Francesca Neri parla della sua malattia: “Ho pensato al suicidio”

Francesca Neri ha deciso di parlare della malattia che la tormenta in un libro autobiografico e nel corso di un’intervista al Corriere.

È da diverso tempo che Francesca Neri è lontana dai riflettori: l’attrice originaria di Trento è tormentata da una dolorosissima malattia che l’ha costretta ad affrontare un lungo calvario. La Neri ha deciso di sopportare il dolore e oggi è determinata a difendere l’equilibrio che le permette di conviverci, raccontando il suo cammino in un libro autobiografico.

“Urologia, Agopuntura, ayurveda, nutropuntura, ozonoterapia. Fino al luminare che mi proponeva un massaggio intravaginale. Ma che mi faccio penetrare da uno sconosciuto?” racconta Francesca Neri nel corso di un’intervista al Corriere, rammentando i primi tempi di convivenza con la malattia in cui i medici non riuscivano a diagnosticarla con precisione. “Dovevo proteggere Claudio e Rocco, mio figlio, altrimenti non ce l’avrei fatta nemmeno io, che sono il capofamiglia che si occupa di tutto. Di fatto sono stata via per tre anni, però c’ero, ero lì in casa con loro, ed è la cosa più terribile”.

Francesca Neri

Infine, la diagnosi corretta: cistite interstiziale, un’infiammazione cronica della vescica. Una malattia da cui, come spiega la Neri, non si guarisce: “Non ne sono fuori, non si guarisce: impari a gestirla e a non provocarla in modo che non sia invalidante. Ho trovato un equilibrio, devo imparare a difenderlo” spiega poi. “Ho cominciato a privarmi di cose che potevano scatenare una reazione. L’aria condizionata, il caldo, certi cibi. La vescica è una parete e se viene lesionata si creano ferite interiori. Le conosco bene, le ho anche nell’anima”.

Se oggi Francesca Neri pare che sia riuscita a imparare come convivere con la malattia, la sua condizione di costante dolore l’ha anche portata a pensare al peggio: “Ho accarezzato l’idea del suicidio. Ho passato mesi a giocare a burraco online di notte. Il mio lockdown è durato tre anni. E quando è arrivato per tutti, con la pandemia, sono stata meglio perché condividevo la situazione degli altri.”