Il Fisco avrà accesso diretto ai conti correnti dei cittadini: in caso di debiti potrà agire con il pignoramento telematico.
La bozza della Manovra fiscale varata negli scorsi giorni dal governo Meloni per il 2024 presenta diverse novità importanti in materia di fisco e tasse. In queste ore sono già diventati di pubblico dominio molte delle novità decise e approvate dal Mef, il cui obiettivo è non solo combattere l’evasione fiscale, ma anche abbassare le tasse e semplificare le procedure di pagamento per tutti i cittadini.
Un’altra grande novità presente nella bozza della legge di Bilancio riguarda però i conti correnti dei contribuenti. Per mettere un freno all’evasione e ai debitori, il governo ha deciso di dare via libera al Fisco: potrà avere accesso diretto a tutti i concorrenti e procedere con un pignoramento telematico. Scopriamo insieme cosa significa.
Accesso ai conti correnti per il Fisco: cosa significa
La novità non è di poco conto. L’Agenzia delle Entrate avrà dal 2024 l’opportunità di verificare la disponibilità dei depositi in banca dei cittadini, in modo da evitare le evasioni fiscali. Al momento gli agenti di Riscossione non possono vedere quanto è depositato nei singoli conti correnti, cosa importante per poter capire se il contribuente avrebbe o meno l’opportunità di regolare i propri conti con lo Stato.
Se la bozza dovesse essere confermata, dal 1° gennaio l’agente, dando avviso alla banca e al debitore entro 30 giorni, potrà procedere direttamente, senza attendere oltre, al controllo dei conti correnti del contribuente in debito e prelevare l’importo dovuto, qualora ce ne fosse ovviamente la disponibilità.
A rendere possibile tale controllo saranno alcune soluzioni tecniche definite tramite un decreto dal Mef, l’Abi, Poste e l’Associazione dei prestatori servizi di pagamento, con il supporto del Garante della protezione dei dati personali, per fare in modo che l’Agenzia possa adottare le giuste misure di sicurezza garantendo comunque la tutela dei diritti e delle libertà dei contribuenti sottoposti a controllo.
Come funziona il pignoramento telematico
Per poter comprendere la portata di questa novità, basti pensare che oggi il pignoramento può avvenire da parte del Fisco solo in seguito a una serie di passaggi necessari. Innanzitutto l’invio della cartella esattoriale, e quindi dei solleciti qualora il cittadino non intervenisse tempestivamente pagando l’importo dovuto.
Un anno dopo l’invio della cartella, l’Agenzia delle Entrate è chiamata a mandare un avviso di intimazione, step che precede il pignoramento. In questa fase il cittadino ha cinque giorni di tempo per effettuare il versamento, eventualmente anche chiedendo la rateizzazione dell’importo.
Qualora l’evasione dovesse proseguire, l’agente della Riscossione può in questo momento controllare il conto corrente o i conti correnti a nome del contribuente, rivolgendosi agli istituti bancari che hanno 60 giorni di tempo per dare una risposta. Solo a questo punto può procedere con il pignoramento telematico, che comunque esclude l’ultimo stipendio del cittadino come limite per poter assicurare le sue necessità.