Si può assumere il finocchio in gravidanza o ci sono delle controindicazioni? E per quanto riguarda le tisane? Ecco cosa c’è da sapere.
Si può consumare il finocchio in gravidanza tranquillamente o fa parte degli alimenti a cui prestare attenzione in un periodo così delicato come quello della gestazione? Il finocchio, spesso impiegato anche per la realizzazione di tisane, è conosciuto per le sue proprietà digestive. Tuttavia il suo impiego deve essere considerato con attenzione quando ad assumerlo sono donne incinte o in allattamento, o nel caso in cui sia destinato a bimbi piccoli, vediamo cosa c’è da sapere.
Tisana al finocchio in gravidanza
Le tisane al finocchio sono indicate soprattutto per alleviare i disturbi digestivi più comuni tra cui la digestione lenta, il gonfiore addominale, ma anche l’eccessiva presenza di gas. In genere nelle tisane si impiegano i cosiddetti semi del finocchio (che in realtà però sono il frutto vero e propria della pianta). Tra le proprietà dei semi di finocchio c’è proprio la capacità di favorire la digestione alleviando così i possibili disturbi addominali.
Le tisane a base di finocchio vanno quindi a stimolare la produzione dei succhi gastrici, favorendo e accelerando la digestione, e riducono il gonfiore addominale agendo sulla formazione di aria a livello di stomaco e intestino. Ora che abbiamo visto le proprietà e gli usi principali di tisane e infusi al finocchio, veniamo alla questione principale. L’utilizzo del finocchio in gravidanza viene spesso sconsigliato e, in particolar modo, anche il consumo di tisane a base di finocchio. Vediamo quali sono le ragioni per cui si dovrebbe evitare il consumo.
Finocchi in gravidanza: sì o no?
All’interno dei semi di finocchio troviamo l’estragolo, un composto organico, che nel 2001 l’Agenzia europea del farmaco ha classificato come “sostanza cancerogena e genotossica”. Dagli studi effettuati il consumo di estragolo deve essere ridotto per donne in gravidanza, in allattamento e nei bambini (specie al di sotto dei 4 anni), ovvero le fasce della popolazione più vulnerabili.
Durante la gestazione, oltre a far attenzione all’alimentazione in genere, bisogna sapere che ci sono anche altre piante e tisane che sarebbe meglio evitare o perlomeno assumere con moderazione. Ad esempio si sconsiglia il consumo di ginseng, artiglio del diavolo, aloe, ginkgo, rabarbaro, iberico, tea tree oil, e di ridurre anche il consumo di liquirizia.