Finisce l’emergenza Covid per la Chiesa: cosa cambia rispetto agli ultimi anni

Finisce l’emergenza Covid per la Chiesa: cosa cambia rispetto agli ultimi anni

L’emergenza Covid è finita per la Chiesa cattolica: ecco cosa cambia rispetto alle regole seguite durante gli anni della pandemia.

La Chiesa cattolica segue le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. La fine dell’emergenza sanitaria a livello internazionale legato al Covid ha comportato anche la decisione della Cei di riportare alla “normalità” le attività ecclesiali, liturgiche e le pie devozioni, dopo circa tre anni di regole speciali e limitazioni di vario genere. Ma cosa cambia nel concreto rispetto a quanto avvenuto in questo periodo di pandemia?

Cosa cambia per la Chiesa con la fine dell’emergenza Covid

Sono diverse le attività che dovrebbero, in linea teorica, tornare indietro a quanto accadeva in epoca pre-pandemica per quanto riguarda la Chiesa Cattolica. Ad esempio, la comunione potrà essere nuovamente data sulla lingua, direttamente in bocca, e non più solo sulle mani. Un’abitudine che, seppur a fatica, negli ultimi tempi è diventata consolidata. Sarà difficile dunque assistere a un ritorno di massa alla vecchia consuetudine, nonostante il “via libera” della Cei.

Comunione, ostia

Non sono però solo le regole relative all’Eucarestia a cambiare. Di fatto, con la decisione della Conferenza episcopale italiana viene abolito in blocco l’intero protocollo redatto e attuato dallo scorso 1° aprile 2022. Stando alle regole precedentemente in vigore, i sacerdoti dovevano continuare a indossare la mascherina ed erano chiamati a igienizzarsi le mani prima di distribuire la comunione. Una prassi che sarebbe comunque consigliabile seguire, a prescindere dall’emergenza pandemica.

Ma torneranno, o perlomeno dovrebbero tornare, anche le strette di mano come segno di pace, un gesto che era stato sconsigliato fortemente nell’epoca della pandemia, e sostituito con cenni con la testa o altri gesti a distanza. Verrà inoltre riportata l’acqua nelle acquasantiere, che per tre anni erano, di fatto, rimaste vuote, un cimelio di un passato che sembrava destinato a non tornare più.

Addio messe in streaming?

La nuova disposizione della Cei dovrebbe portare anche alla cessazione delle celebrazioni della messa in streaming, fondamentali per migliaia di fedeli durante il lockdown. Che possano essere del tutto interrotte però appare difficile. Con più probabilità potrebbero semplicemente diminuire di numero, per cercare comunque di invogliare nuovamente i fedeli a tornare in chiesa. Se già prima della pandemia, infatti, i dati dei praticanti erano in netto calo, l’emergenza Covid ha portato a un drastico abbandono delle messe dal vivo.

Cambiano dunque molte delle consuetudini con cui abbiamo imparato a convivere negli ultimi anni, anche all’interno della Chiesa. Resta però suggerito ai singoli sacerdoti di continuare a seguire determinate norme prudenziali, come l’igienizzazione delle mani o l’uso della mascherina, in circostanze particolari. Quando, ad esempio, bisogna avere a che fare con persone fragili, anziani o immunodepressi, o in tutte le attività svolte all’interno di strutture sanitarie o assistenziali.

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