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Filippo Turetta piange davanti al gip: “Si è avvalso della facoltà di non rispondere”

carcere

L’interrogatorio di Filippo Turetta sarebbe durato appena 30 minuti e lui si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere.

Stando alle indiscrezioni riportate da Il Messaggero, Filippo Turetta avrebbe pianto durante il suo interrogatorio di garanzia difronte al gip e si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere (così come stabilito forse dalla strategia difensiva consigliata dal suo legale).

Intanto, attraverso il suo avvocato, la sorella di Giulia Cecchettin, Elena Cecchettin, ha fatto sapere che l’omicidio sarebbe stato aggravato dallo stalking perché, per lei, Turetta si sarebbe “dimostrato un ‘molestatore assillante’. Il suo comportamento, come sta emergendo da più elementi da noi già raccolti è connotato da plurime e reiterate condotte che descrivono ‘fame di possesso’ verso la nostra Giulia”.

Filippo Turetta in lacrime: l’interrogatorio

Stando alla ricostruzione fatta da Il Messaggero, Filippo Turetta si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere durante il suo primo interrogatorio difronte al gip.

Nei giorni scorsi, durante la detenzione in un area protetta del carcere di Verona, Turetta avrebbe chiesto di poter avere i suoi libri e di poter assumere degli ansiolitici per riuscire a dormire. Il ragazzo aveva inoltre chiesto quando avrebbe potuto incontrare i suoi genitori, con cui non ha contatti dal giorno in cui ha commesso l’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin (prima di darsi alla fuga ed essere fermato solamente una settimana più tardi).

Giovanni Caruso, l’avvocato di Turetta, potrebbe aver chiesto al suo assistito di avvalersi della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio e dargli così il tempo di studiare gli atti di indagine dell’inchiesta, atti che l’avvocato ha potuto avere soltanto ieri.

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ultimo aggiornamento: 28 Novembre 2023 12:04

Filippo Turetta dopo i primi giorni in carcere: “Posso avere dei libri? Potrò studiare qui dentro?”