Vediamo cos’è la fibrillazione atriale, da quali sintomi è accompagnata e in relazione a quali fattori di rischio può manifestarsi.
La fibrillazione atriale rientra tra le aritmie cardiache ovvero le alterazioni del ritmo cardiaco che fanno sì che il battito risulti irregolare rispetto alla norma. In particolare la fibrillazione è la forma più comune di aritmia e colpisce all’incirca seicentomila persone nel nostro paese. Tra le possibili conseguenze ci può essere il rischio di ictus e l’insufficienza cardiaca. Vediamo quali sono i sintomi e da cosa può essere causata.
Fibrillazione atriale: i sintomi
Si parla di fibrillazione atriale proprio perché questo tipo di aritmia coinvolge gli atri, ovvero le camere superiori del cuore, e si differenzia quindi dalla fibrillazione ventricolare che coinvolge, invece, le camere inferiori chiamate ventricoli. Questo tipo di aritmia si verifica quando gli atri vengono sollecitati in maniera continua e incessante provocando un’accelerazione del battito cardiaco. Durante la fibrillazione, che viene scatenata da una serie di impulsi ravvicinati che sollecitano gli atri, la frequenza cardiaca può aumentare fino a 170 battiti al minuto o anche di più. In condizioni di riposo, invece, i valori normali sono compresi tra 60 e 100.
Si riconoscono almeno tre tipi diversi di fibrillazione: la fibrillazione atriale parossistica che si risolve da sola entro qualche giorno, quella persistente che ha bisogno di un trattamento per risolversi e quella permanente che richiede una terapia mirata e spesso continuativa. La fibrillazione atriale si può riconoscere da sintomi caratteristici fra cui palpitazioni, affanno, debolezza, vertigini e senso di svenimento. In alcuni casi però i sintomi sono lievi o pressoché assenti e la fibrillazione viene scoperta solo in seguito a visite mediche.
Fibrillazione atriale: le cause e i fattori di rischio
Il rischio di fibrillazione aumenta con l’età e superati i 40 anni una persona su quattro può avere un episodio di aritmia. Ci sono però anche altri elementi e malattie pregresse che possono causare una certa predisposizione. In particolare le malattie cardiache, la presenza di ipertensione, le malattie respiratorie e l’uso di alcuni farmaci, sostanze d’abuso e consumo eccessivo di alcol. Non c’è quindi una vera e propria causa scatenante, ma una serie di fattori che possono influenzare un episodio di aritmia. Ci sono anche casi in cui non vi è una causa apparente e si parla quindi di episodi isolati.