Diversi testimoni hanno dichiarato di aver visto Fedez durante la rissa contro Iovino. Un paparazzo rivela: “La ragazza è sempre con lui”.
Le cose per Fedez si mettono male con lo scoppio dello scandalo della presunta rissa ai danni di Cristiano Iovino al quale il rapper avrebbe partecipato, secondo le indagini della Procura di Milano. Adesso Fedez è indagato e le accuse sono di rissa, lesioni e percosse in concorso. La verità potrebbe venire a galla dalle riprese delle telecamere e dalle testimonianze.
Ma ecco quali sono state le ultime rivelazioni di alcuni testimoni che erano presenti alla discoteca The Club, dove la rissa è iniziata, e sul luogo del presunto pestaggio.
Fedez-Iovino: le rivelazioni shock del paparazzo Andrea Franco Alajmo
Il paparazzo Andrea Franco Alajmo è intervenuto al programma Mattino 5 rivelando alcuni dettagli shock sulla serata in cui si è verificata la rissa.
Alajmo rivela: “Il litigio è iniziato dentro a una famosa discoteca. C’è chi mi giura che fosse presente anche una persona nota, la fidanzata di un famoso calciatore del Milan. Perché questo è un particolare molto importante“.
Poi continua: “Il van? Molto probabilmente è il suo. Lui si muove anche con un van, tutto molto probabilmente è scaturito per una donna. Questa ragazza con cui lui si sta vedendo molto spesso. In pratica è con lei tutte le sere, lei è sempre presente“.
Il testimone che inchioda il rapper: “Mi hanno chiesto di consegnare il cellulare”
Un altro testimone chiave è uno dei vigilantes di Parco Vittoria, dove vive il personal trainer. Intervistato da Repubblica, il vigilante racconta di aver sentito rumori, “Una discussione tra persone davanti all’ingresso del palazzo, degenerata in urla“.
Rivela, poi, che “Da un Mercedes sono uscite 7-8 persone, si sono avvicinate a un soggetto che vive qui e lo hanno colpito a calci e pugni“.
Il vigilante aggiunge: “Nel gruppo degli aggressori ho visto Fedez, era lui, senza ombra di dubbio“. Ma dopo la rissa qualcuno del gruppo gli si avvicina: “Mi hanno intimato di non chiamare le forze dell’ordine, di mostrare i miei documenti. Mi hanno anche chiesto di consegnare il cellulare ma io ho detto di no“.