Fedez sbotta dopo l’ennesima raccomandata del Codacons: “Non ne posso più”

Fedez sbotta dopo l’ennesima raccomandata del Codacons: “Non ne posso più”

Non c’è pace per il rapper Fedez che, dopo aver ricevuto l’ennesima raccomandata dal Codacons, ha deciso di sfogarsi sui social.

Il Codacons, l’associazione che si occupa del coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, è tornato nella vita di Fedez, come? Con una nuova raccomandata che il rapper milanese ha condiviso direttamente dai suoi canali social. Questa volta all’artista è stata contestata la raccolta fondi di Scena Unita a sostegno dei lavoratori dello spettacolo ma vediamo come ha reagito questa volta il marito di Chiara Ferragni.

Fedez perseguitato dal Codacons

Nonostante sia in vetta alle classifiche discografiche con il brano Mille l’ex giudice di XFactor, Fedez è ancora una volta alle prese con il Codacons. Una storia infinta quella fra l‘artista e l’associazione che ha come oggetto questa volta la raccolta fondi organizzata dal rapper e a sostegno dei lavoratori dello spettacolo.

“Ennesima raccomandata del Codacons dove riescono a paragonare la nostra raccolta fondi e dove abbiamo raccolto più di 5 milioni di euro, a quella di Malika (che si è comprata la Mercedes). Fate schifo!!! Io sono stufo di essere perseguitato da voi (…pure quando le persone fanno del bene)….E’ incredibile che nessuno faccia niente per controllare voi!!!”. Vergognatevi”.

Il lungo sfogo di Fedez prosegue sempre dal suo account Instagram: “E’ veramente insostenibile questa cosa!!! Io ricordo che il Codacons durante l’emergenza Covid (durante il primo lockdown) chiedeva i soldi alle persone con un banner con scritto ‘Donate per l’emergenza Coronavirus’ quando i soldi andavano direttamente a loro che, con l’emergenza sanitaria, nulla avevano a che fare”.

Fedez: “Io ho almeno una trentina di denunce”

E’ forse la prima volta che Fedez si mostra realmente provato davanti alle richieste del Codacons: “Ma come è possibile che in questo paese sia possibile tutto questo? Io ho almeno una trentina di denunce e devo andare al tribunale almeno trenta volta per questi si che intasano i pubblici uffici. Mi sono rotto…non è possibile una cosa del genere”.

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