Eros Ramazzotti colpito da un terribile lutto: “Non eravamo pronti”

Eros Ramazzotti colpito da un terribile lutto: “Non eravamo pronti”

È morto Rodolfo Ramazzotti, il papà di Eros. L’annuncio è arrivato direttamente dal cantante tramite una storia pubblicata su Instagram.

La musica italiana e il mondo dello spettacolo piangono la scomparsa di Rodolfo Ramazzotti, padre del noto cantautore Eros Ramazzotti. La notizia è stata comunicata dallo stesso artista tramite una commovente storia su Instagram, condividendo una foto che ritrae i due insieme, accompagnata dalla frase “Ciao Pà”. Anche la figlia del cantante, Aurora Ramazzotti, ha voluto dare un ultimo saluto al nonno.

Rodolfo, che aveva 87 anni, era conosciuto per essere stato un operaio edile, ma soprattutto per il forte legame con il figlio, a cui aveva sempre fornito sostegno e incoraggiamento.

L’annuncio della morte

“Ciao Pà”, ha scritto Eros Ramazzotti per annunciare ai suoi followers la morte del padre. Una breve frase che accompagna una foto di loro due insieme, scattata diversi anni fa.

La perdita avviene a qualche settimana di distanza dalla partecipazione di Eros al Festival di Sanremo 2024, dove l’artista aveva dedicato parole toccanti al padre, esprimendo gratitudine per il suo continuo supporto. “Mi ha dato la voglia, la forza e la spinta giusta, non mi ha mai chiuso le porte. Questo è un messaggio rivolto a tutti i genitori, i quali dovrebbero lasciare libero arbitrio ai propri figli almeno per provarci” aveva detto sul palco.

Eros Ramazzotti

Il cantante ha già dovuto affrontare la perdita della madre avvenuta nel 2002.

Il messaggio di Aurora: “Non eravamo pronti”

Il lutto tocca anche la nipote Aurora Ramazzotti, che ha deciso di rendere omaggio al nonno con un’affettuosa storia su Instagram. “

Guardo questa foto e non riesco a trattenere le lacrime” ha scritto Aurora, “Mi sembra quasi di vedere mio figlio – Cesare, nato dalla relazione con Goffredo Cerza – tra le tue braccia, sono contenta che tu sia riuscito a conoscerlo, ci mancherai tanto“. “Fai buon viaggio nonno R, non eravamo pronti a salutarti” si legge ancora nella storia.

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