Facebook: oblio per i post che negano l’Olocausto. La decisione

Le nuove regole di Facebook contro i post che negano l’Olocausto. Mark Zuckerberg preoccupato per l’incintamento all’odio che c’è in rete.

Un’altra novità su Facebook. Il social network più popolare al mondo, infatti, ha deciso di aggiornare il proprio regolamento introducendo un’altra restrizione, l’ennesima, Questa volta riguarda l’incitamento all’odio. Il social fondato da Mark Zuckerberg, infatti, ha deciso di vietare qualsiasi post, meme, gif, insomma qualsiasi contenuto che neghi l’Olocausto.

Facebook cancellerà i post di chi nega l’Olocausto

Le regole del portale di Facebook si fanno sempre più rigide. L’ultimo divieto, in ordine di tempo, è quello di cancellare tutti i post che negano l’Olocausto. I motivi che hanno reso ciò necessario sono stati spiegati così:

Fonte foto: https://pixabay.com/it/photos/twitter-facebook-insieme-292994/

“A causa di un documentato aumento dell’antisemitismo a livello globale e di un allarmante livello di ignoranza sull’Olocausto, soprattutto tra i giovani”

Questa nuova regola, inoltre, non avverrà immediatamente, ma ci vorrà un po’ di tempo affinché tutto vada a regime. Inoltre per chi vuole documentarsi sull’argomento saranno aperte sezioni che rimandano a fonti autorevoli e non a post o immagini fuorvianti.

Mark Zuckerberg: “I dati sull’incitamento all’odio sono in aumento”

Proprio il fondatore del social network più adoperato in tutto il mondo ha deciso di dire la sua in merito alla decisione presa tramite un lungo post che ha deciso di pubblicare sul proprio profilo.

“Ho faticato a lungo con la tensione tra la difesa della libertà di espressione e il danno causato dal minimizzare o negare l’orrore dell’Olocausto. [..] Il mio pensiero, così come le nostre politiche più ampie sull’incitamento all’odio, si sono evolute quando ho visto i dati che mostrano un aumento della violenza antisemita. [..] Tracciare le giuste linee tra ciò che è e non è un discorso accettabile non è semplice, ma considerato lo stato attuale del mondo, credo che questo sia il giusto equilibrio. [..] D’ora in poi chiunque cerchi Olocausto nella barra di Facebook verrà indirizzato verso delle informazioni corrette date da fonti autorevoli”.