Secondo le prime indiscrezioni, Fabrizio Frizzi sarebbe morto a causa di un male incurabile di cui soffriva ormai da mesi, da quando ad ottobre era stato colto da ischemia.
A quarantotto ore dal tragico addio di Fabrizio Frizzi emergono le prime indiscrezioni sulle cause della morte del conduttore, che aveva da poco compiuto 60 anni. Secondo le ricostruzioni della mattinata di lunedì 26 marzo, fatte dopo il decesso all’ospedale Sant’Andrea di Roma avvenuto la notte precedente, il celebre presentatore si sarebbe spento a causa di una emorragia cerebrale. Il secondo episodio nel giro di pochi mesi: lo scorso ottobre, infatti, il presentatore aveva rischiato la vita a seguito di un’ischemia che lo aveva colpito durante la registrazione di una puntata di “L’Eredità”. Secondo le voci che circolano, riportate anche da blastingnews,com, Frizzi sarebbe morto a causa di un male incurabile di cui soffriva da tempo.
Frizzi, il tumore sarebbe la causa del decesso
Secondo le ipotesi, assolutamente da verificare e al momento non confermate da fonte ufficiali, l’episodio che ha colpito Fabrizio Frizzi sarebbe quindi riconducibile ad un male molto più grave. A gennaio, nel corso di una intervista al Corriere della Sera, il conduttore aveva confessato: “Lotto per continuare a veder crescere la mia creatura”.
Nessun riferimento alla possibile malattia, solo la voglia di vivere al massimo: per questo era tornato in televisione non appena ristabilitosi, per continuare a fare il suo lavoro.
Frizzi e la malattia, Magalli: “Battaglia disperata”
Dopo la morte di Frizzi alcuni tra i suoi colleghi hanno fatto riferimento alla possibile malattia del conduttore. In particolare Giancarlo Magalli, in un post pubblicato su Facebook poche ore dopo la morte dell’amico e collega, aveva parlato della “battaglia disperata” del conduttore, facendo intendere come l’intenzione del diretto interessato fosse quella di lavorare e condurre una vita il più normale possibile.
“Sapevamo che stava male. Sapevamo che combatteva una battaglia disperata. Sapevamo che non voleva che se ne parlasse per paura di dover smettere di lavorare ed abbiamo tutti rispettato questo suo desiderio, la Rai per prima”, ha scritto Magalli. “Sapevamo anche che la sua paura più grande non era andarsene, ma il pensiero di lasciare sole Carlotta e Stella, le sue ragazze”.