La Consob blocca il memecoin $CORONA di Fabrizio Corona. Arriva l’esposto del Codacons sulle operazioni finanziarie sospette.
L’avventura di Fabrizio Corona nel mondo delle criptovalute è durata poco. La Consob ha infatti ordinato la cessazione dell’offerta del memecoin $CORONA, dichiarandola abusiva in quanto “Priva della documentazione richiesta dalla normativa Micar“. La criptovaluta, promossa attraverso un sito internet, veniva descritta come un simbolo culturale e non come un’opportunità di investimento, ma presentava forti rischi per gli acquirenti. Ma scopriamo tutti i dettagli della vicenda.
Fabrizio Corona: come funzionava il memecoin $CORONA
Secondo quanto riportato nel sito ufficiale, ora oscurato, il token digitale si presentava come una rappresentazione della filosofia di vita di Fabrizio Corona, definita “adrenalina pura“.
Tuttavia, nelle note legali si sottolineava che $CORONA non possedeva alcun valore finanziario intrinseco e non garantiva alcun rendimento economico, rientrando così nella categoria delle memecoin prive di reali fondamentali di mercato.
Tuttavia, la Consob ha subito deciso di intervenire per fare chiarezza e, infine, prendere provvedimenti. Ma oltre all’autorità amministrativa, anche il Codacons ha voluto vederci chiaro.
Le preoccupazioni del Codacons e l’esposto alle autorità
Oltre allo stop imposto dalla Consob, il Codacons ha sollevato dubbi sulla legalità del progetto, e ha così presentato un esposto sia alla Consob che alla Banca d’Italia.
L’associazione ha evidenziato il rischio di manipolazione del mercato e sospette operazioni di insider trading, con forti oscillazioni di valore e presunte pratiche di “Pump & Dump”.
In più, il Codacons ha denunciato altre operazioni finanziarie collegate a Corona, ritenute potenzialmente pericolose per i risparmiatori.
Le autorità finanziarie stanno ora verificando eventuali irregolarità e possibili illeciti nelle operazioni legate al memecoin $CORONA. Se confermati, potrebbero scattare sanzioni e ulteriori blocchi nei confronti del progetto.
Intanto, la vicenda solleva interrogativi più ampi sulla regolamentazione delle criptovalute e riporta Fabrizio Corona ancora una volta al centro dell’attenzione dei media.