Eutanasia legale, cos’è e quando si usa: le differenze con il suicidio assistito

Eutanasia legale, cos’è e quando si usa: le differenze con il suicidio assistito

Che cos’è l’eutanasia legale? Scopriamo quando si usa, perché l’Italia continua a non accettarla e le differenze con il suicidio assistito.

Se ne parla da tanto, ma in Italia probabilmente non arriverà mai: stiamo parlando dell’eutanasia legale. Vediamo, nel dettaglio, cos’è, le differenze con il suicidio assistito e cerchiamo di comprendere perché, nel bel Paese, non si riesce ad arrivare ad una legge che regolarizzi il fine vita.

Eutanasia legale: cos’è?

Dal greco eu-thanatos, il termine eutanasia significa letteralmente buona morte. Pertanto, indica l’atto di procurare intenzionalmente e nel suo interesse il decesso di un soggetto che ne faccia esplicita richiesta. E’ bene sottolineare fin da subito che, nei paesi dove questa ‘pratica’ è legale, nessun altro, se non il diretto interessato, può decidere di mettere fine alla propria vita. Non solo, la persona in questione viene accompagnata in un percorso che gli consente di essere davvero sicuro, quindi consapevole di ciò che sta facendo. Inoltre, non tutti possono accedere all’eutanasia legale. Ci devono essere, infatti, dei requisiti specifici: colui che ne fa richiesta “deve essere pienamente capace di intendere e volere, deve avere una patologia irreversibile portatrice di gravi sofferenze fisiche o psichiche e deve sopravvivere grazie a trattamenti di sostegno vitale“.

Frequentemente, l’eutanasia legale viene confusa con il suicidio assistito, ma ci sono delle grandi differenze tra le due ‘pratiche’. Nel suicidio assistito, infatti, il soggetto che intende mettere fine alla propria vita è assistito da un medico mentre si autosomministra il farmaco letale. L’eutanasia, invece, non ha bisogno della partecipazione attiva del ‘paziente’, ma è il dottore che somministra il farmaco per via endovenosa. Un’altra differenza riguarda il tempo che si impiega per morire: con il suicidio assistito ci vuole circa mezz’ora, mentre con l’eutanasia pochi minuti.

La Corte costituzionale boccia il referendum sull’eutanasia legale

In Italia, l’eutanasia non è legale e quanti la praticano commettono un reato penale, punibile con l’accusa di Omicidio del Consenziente (articolo 579 CP) e Istigazione o aiuto al suicidio (articolo 580 CP). Il suicidio medicalmente assistito, invece, è legittimato ma non praticato (articolo 32 della Costituzione e Legge 219/2017). Nel 2022, l’Associazione Luca Coscioni e altre associazioni hanno proposto un referendum per rendere l’eutanasia legale, ma la Corte costituzionale l’ha ritenuto “inammissibile” perché “a seguito dell’abrogazione, ancorché parziale, della norma sull’omicidio del consenziente, cui il quesito mira, non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili“. Pertanto, nonostante il referendum sull’eutanasia legale abbia raccolto oltre 1 milione e 200mila firme di liberi cittadini, l’Italia non ha accettato la buona morte.