No, per la Crusca “esci il cane” non si può dire: la verità sulla questione

No, per la Crusca “esci il cane” non si può dire: la verità sulla questione

Dopo il polverone riguardo l’ammissibilità delle forme “siedi il bambino” e “esci il cane”, la Crusca è tornata sull’argomento per fare chiarezza.

Ci sono alcune espressioni tipiche del Sud Italia che, per i puristi della lingua italiana, fanno rabbrividire, fra cui l’uso transitivo di alcuni verbi intransitivi, come scendere, sedere ecc.  

Proprio in merito alla questione, negli ultimi giorni, si è sviluppato un vero e proprio polverone mediatico, dovuto al fatto che l’Accademia della Crusca avrebbe dichiarato che espressioni come esci il cane o siedi il bambino sarebbero ammesse dall’italiano. Niente di più falso, e a fare chiarezza ci ha pensato proprio il presidente Claudio Mazzarini.

Accademia della Crusca: ecco com’è iniziata la polemica

La notizia, nei giorni scorsi, sembrava certa: ci sono alcune frasi dell’italiano regionale meridionali approvate dalla Crusca, che prevedono l’uso dei verbi di movimento, naturalmente intransitivi, come fossero transitivi.

Insomma, per farla breve, in molti hanno pensato che l’Accademia e i suoi membri si fossero detti favorevoli a espressioni come siedi il bambino, che sono solite delle regioni del Sud Italia e che sono entrate di fatto nel lessico domestico. Sono frasi di impatto, che intendono con immediatezza un volere, un comando. Sono sintetiche, chiare e precise e per questo ammesse dagli accademici specializza nella lingua italiana.

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Ma c’è un piccolo dettaglio: non è vero che la Crusca permette di usarle. L’equivoco si è creato in seguito ad alcune risposte agli utenti di Vittorio Coletti:

«Diciamo insomma che sedere, come altri verbi di moto, ammette in usi regionali e popolari sempre più estesi anche l’oggetto diretto e che in questa costruzione ha una sua efficacia e sinteticità espressiva che può indurre a sorvolare sui suoi limiti grammaticali».

Parole che sono state travisate dagli utenti, dal momento che l’accademico avrebbe ammesso il suo uso soltanto per la sfera dell’oralità.

Perché la Crusca non ammette i meridionalismi

A fare luce sull’equivoco ci ha pensato Claudio Mazzarini, presidente dell’Accademia, che ha frenato gli entusiasmi di tutti coloro che vedevano già un nuovo sviluppo di un italiano ulteriormente semplificato all’orizzonte:

Ecco le parole di Mazzarini: «Coletti ha guardato con simpatia a una spinta innovativa che trasferisce un modo di dire popolare, accettandola nell’eccezione della quotidianità e delle situazioni familiari. Naturalmente se viene trasportato nella grammatica della scuola nascono dei problemi perché l’insegnante sarà comunque chiamato a correggere quelle forme nell’italiano scritto e formale».

In definitiva, non è errato dire ‘siedi il bambino’ così come non sono errate altre frasi, come ‘esci il cane’, purché rimanga un tratto del linguaggio orale e regionale, e non della lingua scritto e formale.

L’italiano, come tutte le lingue, è in continua evoluzione, come dimostra la storia di petaloso, aggettivo inventato da un bambino, ma ciò non significhi che ogni forma di semplificazione regionale debba sostituire la forma d’uso corrente. E tutti quelli che già stavano inorridendo all’idea di veder scritto qual è con l’apostrofo ora possono di nuovo dormire sonni tranquilli.