Dalle videochiamate di lavoro alla didattica a distanza passando per le sedute di laurea: ecco tutti gli errori commessi sul web.
La pandemia ha fatto sì che in Italia sempre più aziende si affidassero allo smart working per portare avanti progetti e programmi aziendali. In questi ultimi mesi, inoltre, in molti hanno sperimentato – alcuni per la prima volta – le videochiamate e le conferenze fatte comodamente dalle proprie abitazioni. Tra le piattaforme più utilizzate, in questo periodo, c’è Zoom, nato proprio come portale per videoconferenze capace di raggruppare tantissime persone contemporaneamente. Spesso, inoltre, in giro sul web, sono apparsi dei video esilaranti di videocall imbarazzanti che ha visto per protagonisti alcuni lavoratori.
Videoconferenze su Zoom esilaranti
Forbes Billionaires ha inserito Eric Yuan, fondatore e Ceo di Zoom, nella classifica degli uomini più ricchi al mondo. Nel 2020, infatti, il suo patrimonio stimato si aggira intorno ai 24,7 miliardi di dollari.
In tantissimi, infatti, hanno scaricato o sul cellulare o sul proprio computer l’applicazione per poter prendere parte a delle conferenze d’ufficio. Alzi la mano chi non ha mai seguito, in questo periodo, una conferenza risultando vestito solo nella parte superiore e non quella inferiore. Questo è quello che è successo al giornalista Will Reeve che si è presentato in collegamento – nel noto programma Good Morning America – in camicia, cravatta e giacca. Dimenticandosi, però, di mettere i pantaloni. Questo, inoltre, è stato considerato il primo Zoom fails.
Il simpatico siparietto, inoltre, è diventato talmente virale che è stato ripreso sul web da tantissimi internauti e siti d’informazione in tutto il mondo.
Zoom fails: tutti i bloopers durante le videoconferenze
Durante le videoconferenze di questi mesi è stato notato come spesso, e volentieri, si è assistito a veri e propri sketch improvvisati. Non solo durante le videocall di lavoro ma anche durante la didattica a distanza alcuni studenti si sono resi protagonisti di siparietti davvero divertenti.
E non è tutto. Non sono mancate delle vere e proprie “papere”, diventate subito virali, durante le sessioni di laurea. Insomma bisogna ancora prendere la mano con questa nuova forma di comunicazione e condivisione.