Ermal Meta: la dura lotta contro l’angioedema da stress

Ermal Meta: la dura lotta contro l’angioedema da stress

Ermal Meta rivela come è guarito dall’angioedema da stress e racconta il difficile periodo passato a causa dei suoi problemi di salute.

Il cantautore Ermal Meta fa ritorno sul palco dopo un periodo di assenza, ma dietro la sua temporanea scomparsa si nascondeva una dura lotta contro una malattia: l’angioedema da stress.

In una recente intervista rilasciata a La Stampa, Meta ha svelato di aver affrontato un aumento della permeabilità dei vasi sanguigni a causa dello stress, causando rigonfiamenti che lo facevano sembrare “un pallone”. La soluzione? Un ritiro temporaneo e il trasferimento in Puglia per trovare una nuova dimensione.

Ermal Meta: il racconto della malattia e della fuga in Puglia

Ermal Meta ha confessato i motivi che l’hanno spinto a chiudersi in una bolla negli ultimi mesi. La diagnosi ricevuta negli scorsi mesi, infatti, l’hanno costretto a prendersi una pausa.

ERMAL META

Il cantautore, infatti, racconta che l’angioedema è “Un aumento della permeabilità dei piccoli vasi sanguigni della cute e delle mucose con conseguente fuoriuscita di liquido e rigonfiamenti. Sembravo un pallone. Un’esplosione dettata dallo stress. In più ero giù di morale e non ben collegato. I medici mi hanno consigliato di stare fermo per un po’ e anche per questo mi sono trasferito in Puglia, serviva un’altra dimensione“.

Nel periodo trascorso in Puglia, però, non si è fermato dal lavoro e ha realizzato il suo nuovo album in arrivo.

Ermal Meta: musica e libri in arrivo

L’artista ha annunciato durante l’intervista che è in arrivo un nuovo album. “È ancora senza titolo ma è il disco migliore che ho fatto finora” dichiara Ermal.

Ma oltre alla musica Ermal ha lavorato anche ad un romanzo, uscito nel 2022, “Domani e per sempre”, e ora è pronto per il secondo. “Ho scritto per esigenza creativa e l’ho iniziato ad aprile 2020, in piena pandemia. In qualche modo dovevo uscire almeno con la testa perché non potevo continuare ad ascoltare le ambulanze ogni dieci-quindici minuti. Ho reso omaggio alla mia terra, all’Albania. La storia di un popolo tramite le vicende di un uomo che è piaciuta tanto e l’hanno tradotta in parecchi Paesi; ho già iniziato a buttar giù un altro libro, ma prima devo consegnare l’album“.