Chi sono i genitori di Ermal Meta, dalle origini in Albania alla nuova vita

Chi sono i genitori di Ermal Meta, dalle origini in Albania alla nuova vita

La storia di Ermal Meta affonda le radici nel cuore dell’Albania, terra dalla quale è andato via con la famiglia per cercare un futuro migliore: ecco cosa sappiamo dei genitori dell’artista…

Ermal Meta ha parlato spesso della sua storia familiare e in alcune interviste ha raccontato il difficile passato prima della rinascita nel segno della musica. Al suo fianco la madre e i due fratelli amatissimi, ai quali è legato profondamente. Ecco cosa sappiamo dei genitori dell’artista, tra biografia e vita privata.

Chi sono i genitori di Ermal Meta: la biografia

Ermal Meta è nato in Albania e la sua famiglia è un punto fermo nella sua storia personale ed artistica. Legatissimo alla mamma e ai fratelli, il cantautore ha parlato del difficile rapporto con il padre con cui non ha più contatti da tempo e che, in passato, avrebbe procurato in lui grandi sofferenze.

ERMAL META

Ermal Meta si è trasferito in Italia con la madre, il fratello Rinald e la sorella Sabina all’età di 13 anni, arrivando a Bari dopo aver lasciato l’Albania.

Al Corriere della Sera, l’artista aveva raccontato di essersi avvicinato alla musica durante l’infanzia, complice la grande passione di sua madre: “Ho masticato musica sin da bambino. Mamma era violinista classica, tutta casa e spartito“.

I genitori di Ermal Meta: la vita privata

Per quanto riguarda la vita privata, dei genitori di Ermal Meta si conoscono alcune informazioni proprio attraverso il racconto di Ermal Meta.

La coppia avrebbe avuto tre figli e in più di una occasione l’artista ha parlato della figura del padre, da lui definito violento, con il quale non ha più rapporti: “È uscito dalla mia vita nel 1990 – ha detto nel 2018 a Verissimo, come ricostruisce Il Corriere. Era assente anche quando c’era. Non ci parlavo neanche quando era in casa“.

Il difficile rapporto con il genitore e la sua complessa storia familiare prima della rinascita in Italia sono al centro di alcune delle sue canzoni, in particolare Lettera a mio padre (2014) e Vietato morire (2017).

In un toccante monologo a Le Iene, Ermal Meta ha delineato i contorni della svolta familiare dopo la vita in Albania. Lui e i fratelli sarebbero arrivati in Italia grazie al coraggio della madre, pronta a rischiare tutto pur di portarli al sicuro da un futuro incerto e potenzialmente drammatico usando un passaporto falso che le sarebbe stato procurato da uno sconosciuto che l’avrebbe messa in guardia sui pericoli che correva nel Paese d’origine.

Arrivata a Brindisi, la madre di Ermal Meta si sarebbe trovata davanti un ufficiale che, accortosi del documento falso, inizialmente le avrebbe detto di essere costretto a rimandarla indietro. Appena appreso della sua necessità di restare in Italia per salvare i figli, l’uomo avrebbe apposto il timbro permettendole di essere libera di costruire una nuova vita: “Due atti di gentilezza salvarono quattro vite. Tra quelle vite c’era anche la mia. Siate gentili, potreste salvare qualcuno“.