Emilio Fede condannato ai domiciliari

Emilio Fede condannato ai domiciliari

Emilio Fede è stato condannato a 4 anni e 7 mesi. Ma non andrà in carcere: è stata accolta la richiesta del suo legale…

Dopo ben otto anni dallo scandalo delle cene a luci rosse ad Arcore, Emilio Fede ha avuto la sua condanna: 4 anni e 7 mesi. L’88enne, però, soffre di diverse “patologie” e per lui il carcere rappresenterebbe “una enorme sofferenza“. Il suo avvocato, Salvatore Pino, ha quindi presentato un’istanza affinchè lui possa scontare una detenzione domiciliare. L’istanza è stata accolta dal Tribunale di Sorveglianza di Milano.

Come riporta Repubblica, dopo 7 mesi di domiciliari (che iniziato a scontare l’11 aprile), l’ex direttore del TG4, potrà poi richiedere l’affidamento in prova.

Lo sfogo di Emilio Fede

“Vorrei si chiedesse: è stato giusto condannare Emilio Fede a 4 anni e 7 mesi? Con questi parametri quanto dovrebbe avere uno come Totò Riina?”.

Con questo quesito Emilio Fede ha iniziato una lunga invettiva contro la giustizia italiana (che lo ha condannato per il ruolo avuto alle celebri cene di Arcore, accusandolo di aver indotto alla prostituzione alcune ragazze) in una lunga intervista a Il Fatto Quotidiano.

EMILIO FEDE

Condannato a 4 anni e 7 mesi, lo scorso aprile ha rivelato a Il Fatto Quotidiano di aver iniziato a scontare la sua pena nella casa di sua moglie a Napoli, dove molti amici sono già andati a trovarlo e a dimostrargli supporto. L’ex direttore del TG4 nell’intervista si è scagliato contro la giustizia italiana, schernendosi dalle accuse:

“Il mio reato sarebbe avere tentato di indurre alla prostituzione ragazze non minorenni che frequentavano Arcore. Bene, e allora io faccio una domanda: queste ragazze andavano ad Arcore forse per studiare Dante Alighieri o Chagall? Secondo voi quelle ragazze avevano il problema di essere indotte da me? Io sono stupito e mortificato.

Fede e Silvio Berlusconi

Il giornalista, che su Instagram ha spesso parlato ai follower della sua situazione, ha riferito anche che da quando è stato condannato non avrebbe più avuto contatti con l’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

“Né lui né nessuno vicino a lui. Ma io sono indagato e in tutto questo tempo ci siamo potuti vedere solo una volta. Penso che sia imbarazzante per lui chiamarmi dopo questa condanna per un fatto così imbarazzante“, ha dichiarato.