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Emilio Fede, la polizia arriva nella sua stanza d’albergo dopo i funerali della moglie!

Emilio Fede

Controllo della polizia nella camera d’albergo in cui si trovava Emilio Fede, a Napoli per partecipare al funerale della moglie Diana De Feo.

Partito per Napoli in vista dei funerali della moglie, Emilio Fede sarebbe stato svegliato all’alba, dopo l’ultimo saluto alla consorte, nella stanza dell’hotel in cui alloggiava insieme alla figlia. Una sveglia mattutina in divisa, secondo quanto da lui raccontato: a bussare alla porta sarebbero stati due agenti di polizia. Il motivo? Controllare se fosse tutto in regola in merito al suo viaggio da Milano, essendo attualmente ai domiciliari. La situazione lo avrebbe infastidito e il giornalista ha commentato la vicenda.

Emilio Fede svegliato dalla polizia in hotel

Appena appreso della morte della moglie, Diana De Feo, Emilio Fede si è recato a Napoli in occasione del funerale. Un viaggio da Milano, dove sconta una condanna a 4 anni e 7 mesi ai domiciliari, per dare l’ultimo saluto alla consorte, scomparsa il 23 giugno a 84 anni.

Ma non sarebbe mancata una “visita” che lo avrebbe irritato. Intorno alle 4 del mattino del giorno successivo al funerale, riporta Il Roma (a cui ha affidato il suo racconto), due agenti della questura del capoluogo campano avrebbero bussato alla porta della sua camera d’albergo per controllare che fosse in regola con le autorizzazioni del tribunale di Sorveglianza di Milano sul suo spostamento.

Emilio Fede
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Emilio Fede furioso dopo il controllo della polizia: “Ma in che Paese viviamo?”

Emilio Fede ha reagito con un commento senza mezzi termini: “È tutto vero. Non ho parole. Ma in che Paese siamo? Ero arrivato in auto mercoledì notte da Milano, dopo aver ricevuto tutte le autorizzazioni del caso per la mia posizione detentiva, per salutare e dare l’addio all’unico grande amore della mia vita, la mia Diana (…). Era già capitato a dicembre la stessa cosa e sempre intorno alle quattro del mattino. Stessa scena, stessa storia. Ho cercato di spiegare che ero stato autorizzato regolarmente per gravi motivi di famiglia (…). Ancora una volta hanno voluto trattarmi come un boss“.

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ultimo aggiornamento: 28 Giugno 2021 9:27

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