Elezioni 2022, come funziona la legge Rosatellum: sistema misto, maggioritario e proporzionale

Elezioni 2022, come funziona la legge Rosatellum: sistema misto, maggioritario e proporzionale

Le elezioni politiche 2022 si svolgeranno secondo quanto prevede la legge elettorale Rosatellum: vediamo come funziona.

Le elezioni politiche 2022 si avvicinano: sono fissate per domenica 25 settembre. Attualmente, la legge elettorale in vigore è la Rosatellum, o legge Rosato, su base sia maggioritaria che proporzionale. Vediamo, nello specifico, come funziona e quali sono le percentuali con cui si assegnano i seggi.

Elezioni politiche 2022: come funziona la legge elettorale Rosatellum

Domenica 25 settembre si svolgeranno le elezioni politiche 2022, causate dalla crisi di Governo voluta dal Movimento Cinque Stelle. La popolazione italiana è chiamata alle urne per scegliere chi, dopo Mario Draghi, prenderà le redini di un Paese ormai alla deriva. I politici, impegnati in campagne elettorali all’ultimo sangue, promettono mari e monti, ma chiunque si ritroverà al potere difficilmente riuscirà a tenere fede alla parola data. A prescindere dall’appartenenza politica, gli italiani si ritrovano accomunati da un unico e grande sentimento di sfiducia. Tralasciando ciò, prima di recarsi al seggio elettorale, è consigliato dare uno sguardo alla legge elettorale Rosatellum (n.165 del 3 novembre 2017), chiamata anche Legge Rosato.

Si tratta di un sistema elettorale misto, in parte proporzionale e in parte maggioritario, che vedrà 400 posti assegnati alla Camera e 200 al Senato. Un terzo dei seggi tra Senato e Camera viene eletto in collegi uninominali, quindi con voto alla maggioranza, mentre i restanti due terzi sono divisi tra i partiti, in base ai risultati percentuali ottenuti alle elezioni, con voto proporzionale.

Elezioni 2022: la divisione tra Camera e Senato

Per le elezioni 2022, alla Camera vengono assegnati 148 collegi uninominali e 244 seggi plurinominali. Per i primi, i partiti presentano un solo candidato e si utilizza il sistema maggioritario. Pertanto, ad essere eletto è il politico che ha almeno un voto in più rispetto agli altri. Nei seggi plurinominali, invece, c’è una lista di candidati appartenenti ai diversi partiti e si usa il metodo proporzionale. Questo significa che vengono assegnati i seggi in base al numero di voti ottenuti.

Per quanto riguarda il Senato, ci sono 74 collegi uninominali e 122 plurinominali. Non si può fare il voto disgiunto, ma è consentito indicare una sola preferenza. I partiti ottengono i seggi soltanto se raggiungono almeno il 3% dei voti su base nazionale. Le coalizioni, per poter eleggere un rappresentante, devono raggiungere il 10%.