La confessione di Elena Sofia Ricci a Belve con Francesca Fagnani. La violenza subita da piccola e gli effetti causati durante la sua vita.
Ospite a Belve con Francesca Fagnani, Elena Sofia Ricci ha avuto modo di raccontarsi a 360° affrontando anche tematiche molto delicate relative al suo passato. In particolare spiccano le parole riguardo ad una violenza, già raccontata in altre circostanze, subita quando aveva solamente 12 anni. Un’esperienza negativa che l’ha segnata per tutta la vita.
Elena Sofia Ricci a Belve: la violenza subita
“È stato talmente brutto, talmente doloroso. Scatta anche un senso di colpa perché non capisci cosa sta succedendo, sei nel pieno della pubertà”. Sono state queste alcune delle parole di Elena Sofia Ricci nell’intervista a Belve di martedì 10 dicembre 2024 su Rai 2 con Francesca Fagnani.
La famosa attrice ha raccontato alcuni dettagli di un abuso subito quando aveva 12 anni. Un qualcosa di tremendo che l’ha segnata per tutta la sua vita.
“Eravamo in una macchina e io avevo un foglio da disegno sulle gambe. Cercavo di proteggermi con quel foglio. Chiaramente può un foglio da disegno proteggere? No”, ha detto. “È un nodo che non ho sciolto ancora. Non l’ho detto a mia mamma perché non volevo darle un dolore. Ho sentito che c’era qualcosa di sporco. Il problema è che questa cosa sporca è rimasta tutta la vita. Quindi per me quello del maschile – di cui io non mi fido tanto – è un problema. Tra abbandoni e maltrattamenti sento che il maschile mi debba qualcosa”, ha aggiunto ancora l’attrice parlando a Belve.
Il problema dell’alcol in famiglia
La Ricci ha poi parlato anche delle problematiche con l’alcol avute personalmente e in generale nella sua famiglia: “Avevo molti alcolisti nella mia famiglia”, ha ammesso. “Bere molto era abbastanza la normalità, quindi quando ero ragazza e mi volevo dare un tono ho delle volte alzato un po’ il gomito. Non sapevo assolutamente dosare”.
Poi, a domanda precisa della conduttrice riguardo il momento in cui l’attrice si è resa conto che forse si stava arrivando a superando il limite: “Quando l’ho capito? Una mattina, davanti a uno specchio vidi una cosa grigia. Ero io. Ho detto: ‘mio Dio, mi sto trasformando in quello che non mi piace della mia famiglia di origine'”.