“Sono sieropositiva”: confessione shock a Le Iene

“Sono sieropositiva”: confessione shock a Le Iene

La conduttrice Elena Di Cioccio ha confessato in un monologo a Le Iene di essere sieropositiva da 21 anni.

Nell’ultima puntata de Le Iene, andata in onda martedì 28 marzo, Elena di Cioccio ha fatto una rivelazione inaspettata. Durante un lungo monologo, l’ex Iena ha infatti confessato pubblicamente di essere sieropositiva e ha parlato del suo percorso negli anni con l’HIV.

Elena Di Cioccio, da 21 anni sieropositiva

“Ciao sono Elena Di Cioccio, ho 48 anni e da 21 sono sieropositiva. Ha esordito così l’attrice durante il suo monologo a Le Iene. Elena, che è stata lei stessa Iena dal 2005 per molti anni, ha utilizzato lo spazio del suo monologo per parlare della sua esperienza con l’HIV. L’attrice ha continuato dicendo: “Ho l’HIV, sono una di quelli con l’alone viola. Ero molto giovane quando questa diagnosi stravolse completamente la mia vita. All’inizio ho avuto paura di morire, poi di poter fare del male al prossimo. ‘E se contagi qualcuno?’, mi dicevo, ‘Non me lo perdonerei mai’.  Non è mai successo, non ho mai contagiato nessuno e non sono morta.

Elena ha ricevuto la diagnosi nel 2002 e per anni non è mai riuscita a parlare a nessuno di questa sua malattia: “Invece in questi 21 anni, mentre le terapie mi consentivano via via di vivere una vita sempre più normale, ad uccidermi è stata una smisurata vergogna di me stessa. Ho vissuto la malattia come se fosse una colpa. Pensavo che tra me e l’altro, la persona peggiore fossi sempre io. Mi sentivo sporca, difettosa. Avevo timore di essere derisa, insultata, squalificata dal pregiudizio che ancora esiste nei confronti di noi sieropositivi“.

Oggi, però, l’attrice non vuole più nascondersi, è pronta a parlare della sua malattia e non ha paura di essere giudicata. Da anni ormai l’HIV non rappresenta più un pericolo di morte, e Elena Di Cioccio vuole combattere lo stigma attorno a questa malattia. E per farlo ne ha parlato in un libro “Cattivo Sangue“.

In ultimo, ha detto: “Una vita a metà non è vita, e ho capito che ne sarei morta se non avessi fatto pace con quella parte di me. Io sono tante cose e sono anche la mia malattia. Oggi sono fiera di me, non mi vergogno più, e l’Hiv che è molto diversa da come ve la immaginate. Io non sono pericolosa, sono negativizzata e finché mi curo io non posso infettare nessuno. Potete toccarmi, abbracciarmi, baciarmi e tutto il resto. Se volete continuare ad avere paura, io lo accetto, però girate lo sguardo verso il vostro vero nemico. L’ignoranza.