È posseduta? Delira? No: è il ballo scatenato e senza freni per Kenzo

Margaret Qualley, attrice, modella e ballerina, è la protagonista del nuovo spot di Kenzo, che infrange ogni canone e rivoluziona il modo di concepire la pubblicità

Strabuzza gli occhi, deforma i bei lineamenti del suo viso, balla come una posseduta, in preda a chissà quale delirio. Gli arti scattano, come se ognuno di loro avesse una volontà propria e seguono con movimenti fulminei il ritmo incalzante di My Mutant Brain. Ma Margaret Qualley, attrice, modella e ballerina, è comunque di una bellezza che colpisce. Come un pugno sullo stomaco. E il nuovo spot di Kenzo, per il profumo Kenzo World, ti avvinghia con una forza primitiva allo schermo. I quasi quattro minuti di durata corrono via senza accorgersene. E, in definitiva, ci si dimentica persino che si sta guardando uno spot pubblicitario.

https://www.youtube.com/watch?v=ABz2m0olmPg

Il video ha fatto il giro del mondo

Per descrivere il video ci sono molto aggettivi. E dalla lunga lista non si può escludere “geniale”. Non stupisce affatto, quindi, che il regista sia Spike Jonze, il regista di Essere John Malkovich, Il ladro di Orchidee e Lei, da cui ottiene il Premio Oscar per la migliori sceneggiatura originale. Nemmeno il talento di Margaret Qualley è mai stato messo in discussione: la figlia di Andie McDowell ha già dimostrato di essere padrona del piccolo schermo grazie alla sua ottima interpretazione di The Leftovers – Svaniti nel nulla, la celebre serie Tv targata HBO.

C’è chi ha visto nello spot di Kenzo un chiaro messaggio da cui emerge l’urlo dell’emancipazione femminile. Ci sono coloro che hanno visto nella danza frenetica dalla Qualley la distruzione della donna del desiderio maschile. Senza voler scadere nella sovrainterpretazione di quello che è – e rimane – uno spot pubblicitario, è meglio fermarsi a un livello più essenziale. E constatare che tutto il magnetismo di quei 3 minuti e 50 secondi ha un’anima ben definita: l’artisticità. La campagna di Kenzo World rompe le regole, è vero. Il brand non è prima di tutto, è l’ultimo elemento. Prima c’è lo straniamento, poi l’emozione, poi il messaggio.

Puntare in questa direzione potrebbe essere la strategia vincente per il futuro. Qualche milione di visualizzazioni su You Tube lo conferma.

Fonte foto: Instagram