Nonostante l’ansia da decollo e atterraggio, sarebbe meglio evitare di dormire in aereo in questi due momenti. A risentirne potrebbero essere i nostri timpani.
I viaggi, si sa, conciliano il sonno, specialmente quando si è su un aereo, tra le nuvole. Spesso ci si ritrova a chiudere gli occhi e ad addormentarsi anche per sfuggire all’agitazione che può assalirci se viaggiare in aereo proprio non ci piace e ci fa paura. Sarebbe meglio, però, evitare di farlo durante il decollo e l’atterraggio.
Questi due momenti, infatti, sono i peggiori durante i quali addormentarsi perché la pressione esercitata dal brusco cambio di quota potrebbe causare dei danni alle trombe di Eustachio, dei condotti che collegano le orecchie alle narici. Con il cambio di quota la testa diventa pesante e ovattata, le orecchie “tappate” e, nei casi peggiori, potremmo anche avere dei danni ai timpani e un’emorragia nasale.
Come “stappare” le orecchie in alta quota
Quando si viaggia in aereo è necessario prendere dei piccoli accorgimenti, specialmente se vogliamo evitare che le orecchie si tappino quando l’aereo decolla o atterra ed effettua quei bruschi sbalzi di quota.
– Il primo di questi, come precisato, è non addormentarsi. Se ci si addormenta, infatti, non si potranno prendere provvedimenti per evitare di stare male!
– Se sentiamo le orecchie leggermente ovattate il primo tentativo che possiamo fare è quello di muovere la mascella. Così facendo, infatti, libereremo le trombe di Eustachio e ristabiliremo il regolare flusso d’aria. Questa procedura si chiama “manovra di Edmonds“.
– Se la manovra di Edmonds non è bastata, possiamo provare con la “manovra di Valsalva“. Questa consiste nel prendere un respiro profondo, tapparsi le narici e provare (con cautela, non bruscamente) a soffiare dell’aria dal naso. Anche questo dovrebbe aiutare a “stappare” le orecchie.
– Un altro metodo è la “manovra di Toynbee“: se abbiamo a disposizione dell’acqua, basterà deglutirla. Se non abbiamo dell’acqua a nostra disposizione, possiamo anche provare a deglutire della saliva, tappandoci il naso.