Vengono chiamate Sheng nu e discriminate da tutto il Paese: sono le donne cinesi non sposate e con più di 27 anni.
Le donne cinesi non sposate sono ancora uno stigma della società in Cina, un errore da correggere per portare onore alla Repubblica Popolare Cinese. Questo è il destino che attende, ancora oggi, le donne con più di 27 anni che non hanno potuto o voluto sposarsi.
Le polemiche su questa discriminazione, che tocca tutti gli strati della società fino al governo, sta facendo il giro del mondo, ma questo non è bastato per eliminare il fenomeno: anzi, il termine utilizzato in Cina per bollare queste donne, Sheng nu (letteralmente, donne rimanenti) è entrato nel vocabolario nazionale e sembra destinato e rimanervi.
Sheng nu: le donne cinesi non sposate
Le Sheng nu sono quelle donne che, passato il fiore dell’età per gli standard cinesi, non hanno ancora deciso di sposarsi. Essere single in Cina è un disonore, e il governo non ha paura di nasconderlo, anzi, le donne con più di 27 anni sono ancora oggi oggetto di campagne politiche negative. Ma cosa ne pensano le Sheng nu?
Sempre più donne in Cina stanno sposando il loro lavoro, o meglio, ci sono tantissime donne che stanno facendo carriera e vivono una vita professionale piena, oppure scelgono di studiare e questo le porta a mettere in secondo piano la ricerca di un marito. Addirittura ci sono quelle donne che non ne vogliono sapere di sposarsi, concetto inammissibile per il governo cinese. Insomma, per loro si tratta di una discriminazione infondata, contro la loro libertà di scegliere su che cosa concentrarsi e a che cosa dedicare la propria vita, nonché una chiara espressione di sessismo.
Dove nasce il termine Sheng nu
Per cercare di arginare il fenomeno delle donne single pare si sia schierata in prima fila la Federazione femminile cinese che avrebbe coniato e reso popolare il termine, anche al di fuori dei confini nazionali. Sheng nu si è annidato saldamente al parlato cinese e tra i media, che hanno iniziato a utilizzarlo nelle serie televisive per schernire questo spaccato della società; in pochi, invece, si sono schierati contro questa strumentalizzazione negativa.
Nel 2007 il termine per definire le donne cinesi non sposate viene aggiunto ufficialmente al lessico del Paese da parte del Ministero dell’Istruzione. Pochi anni dopo invece è partita la polemica, che è ancora viva e che vuole sdoganare il termine e privarlo della sua connotazione negativa. Ma la lotta è dura.
Un documentario contro lo stigma delle donne cinesi non sposate
Il termine Sheng nu ha varcato i confini della Repubblica Popolare Cinese e, negli anni, ha portato le donne a ribellarsi alla pressione di sposarsi. Come atto di sfida, oltre alla stesura di numerosi libri, è stato girato un documentario sull’argomento che ha l’intento di emancipare le donne cinesi e renderle libere da una politica per molti oppressiva.
Il documentario si intitola Leftover Women e ha seguito 3 donne di successo: cinesi, con più di 27 anni e single. Le donne sono Xu Min, 28 anni, lavora nella radio pubblica, Qiu Hua Mei, avvocato di 34 anni e Gai Qi di 36 anni, che è assistente universitaria a Pechino.
Anche gli uomini cinesi non sposati hanno un nome
Anche gli uomini cinesi non sposati non sono visti di buon occhio, inizialmente, infatti vengono definiti gang nu che significa rami spogli, poiché non stanno compiendo il loro compito di aggiungere rami all’albero genealogico della famiglia, o shengnan che significa uomini rimanenti. Il termine tuttavia viene utilizzato molto meno rispetto al suo gemello femminile, e anzi gli uomini che raggiungono una certa età senza convolare a nozze vengono poi definiti scapoli d’oro o uomo single diamante.