Divorzio in Comune, come funziona: i requisiti della coppia

Divorzio in Comune, come funziona: i requisiti della coppia

Come funziona il divorzio in Comune? Vediamo quali coppie possono accedere a questa ‘separazione breve’ e cosa prevede la procedura.

Da qualche tempo a questa parte, il divorzio in Comune è molto gettonato. Eppure, non tutte le coppie hanno i requisiti necessari per poter attivare questa procedura ‘breve’. Scopriamo come funziona, chi può percorrere questa strada e quanto tempo richiede.

Divorzio in Comune: chi può farlo?

Il matrimonio non sempre fa la felicità di una coppia. Pertanto, separarsi è la decisione più semplice e, talvolta, la migliore. Due persone legalmente sposate possono interrompere il vincolo coniugale anche con il divorzio breve in Comune. Questa strada, però, è percorribile soltanto se marito e moglie presentano alcuni requisiti. Introdotto da qualche anno, l’addio davanti al Sindaco consente alla coppia di ridurre i tempi di attesa tipici dei tribunali e, soprattutto, risparmiare i soldi destinati all’avvocato. Affinché due persone possano accedere alla separazione consensuale al comune, devono rispettare le seguenti condizioni:

  • non avere figli minori;
  • non avere figli maggiorenni portatori di handicap grave o incapaci o figli maggiorenni non economicamente autosufficienti;
  • nessun patto di trasferimento patrimoniale in atto, come la divisione dei beni mobili e immobili acquistati durante il matrimonio.

Pertanto, i divorzi in comune possono avvenire solo se le coppie non hanno la comunione dei beni e figli minorenni o maggiorenni in particolari condizioni. In caso contrario, è necessario rivolgersi al Tribunale oppure ad un avvocato divorzista.

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Divorzio consensuale in comune: i documenti richiesti

Per divorziare in comune è necessario presentarsi presso l’Ufficio di Stato Civile dove è stato celebrato il matrimonio oppure presso il comune di residenza di uno dei due coniugi. Per presentare la domanda sono necessari i seguenti documenti:

  • documento di identità dei coniugi;
  • autocertificazione contenente le dichiarazioni su residenza, luogo e data di matrimonio e assenza di figli;
  • copia della sentenza di separazione giudiziale, in caso di separazione giudiziale, o del decreto di omologa di separazione, in caso di separazione consensuale in Tribunale, o l’originale dell’accordo di separazione, in caso di separazione consensuale tramite negoziazione assistita.

Il costo è irrisorio, precisamente 16 euro da versare all’Ufficio preposto. Anche se può variare in base alla città di residenza, generalmente il divorzio in comune prevede due incontri con le parti. Nel corso del primo si raccolgono tutti i dati e si compilano i documenti, mentre nel secondo, dopo almeno 30 giorni, si chiede conferma ai coniugi della propria decisione. Ovviamente, la separazione va a buon fine se entrambe le persone si presentano al secondo appuntamento. In caso contrario decade anche l’accordo del primo incontro. E’ bene sottolineare che separazione e divorzio in comune possono essere richiesti solo dopo 6 mesi in caso di consensuale e dopo 1 anno in caso di giudiziale.