Che cos’è il droplet? Arriva la distanza minima anti contagio per il coronavirus

Che cos’è il droplet? Arriva la distanza minima anti contagio per il coronavirus

Con l’allarme coronavirus, il Governo ha varato nuove disposizioni e la distanza droplet è una di queste: dobbiamo stare a più di un metro dagli altri.

Questi sono i primi giorni del droplet, la distanza anti contagio da coronavirus da adottare in luoghi pubblici, bar, ristoranti e musei indicata dal Governo. In questo momento di grave crisi sanitaria (ed economica) causata dall’epidemia da COVID-19 il governo italiano sta infatti prendendo molte decisioni per cercare di circoscrivere i contagi.

Il decreto legge di domenica 1° marzo 2020 contiene queste ultime norme. Inizialmente dovevano essere rispettate unicamente nelle zone rosse e gialle ovvero Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e nelle città di Pesaro, Urbino e Savona, tuttavia in un secondo momento le disposizioni sono state estese a tutto il territorio italiano. La “norma droplet”, che prevede una distanza minima di 1 metro tra le persone, potrebbe essere una tecnica vincente se effettuata con attenzione.

Qual è la distanza droplet?

Droplet è una parola inglese che tradotta letteralmente significa gocciolina. Nel contesto dell’emergenza sanitaria mondiale specifica la distanza minima per evitare la diffusione del virus tramite il disperdersi della saliva nebulizzata. Per il Governo è di almeno 1 metro.

In un’intervista a Repubblica il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, ha dichiarato: “Il coronavirus si diffonde attraverso le goccioline che emettiamo con il naso e soprattutto con la bocca: sono abbastanza pesanti, e mediamente hanno un raggio di ricaduta entro un metro dalle vie aeree. La cosiddetta distanza droplet è appunto un metro dalla persona infetta”.

Coronavirus COVID-19

Ma la distanza per evitare il contagio non è ancora definita in maniera certa poichè dipende da molti fattori. Potrebbe aumentare se l’ambiente in cui ci troviamo sia più o meno umido, dalla densità delle secrezioni e altro.

L’infettivologo Massimo Galli e Giovanni Rezza dell’Istituto Superiore della Sanità hanno cautamente indicato al Corriere della Sera che: “La distanza di sicurezza di estrema prudenza è di circa 1 metro e 82 cm”.

Distanza droplet: dove va rispettata?

Il decreto sulla distanza droplet viene attuato su tutto il territorio nazionale nei luoghi pubblici come musei e monumenti, ristoranti e bar (con servizio unicamente al tavolino), uffici e supermercati con rigorosa distanza tra dipendenti e clientela. La decisione è stata presa per garantire la sicurezza dei cittadini e allo stesso tempo non lasciare ferma l’economia e il lavoro.

Questo accorgimento tuttavia non è l’unico per evitare il contagio, con l’inizio dell’allarme il Ministero della Salute ha varato diversi consigli utili per difendersi dal coronavirus COVID-19. La priorità rimane il contenimento dell’epidemia, motivo per cui tante altre decisioni stanno sconvolgendo la quotidianità, a partire della serie A di Calcio. Infatti, per evitare pericoli, alcune squadre stanno giocando a porte chiuse mentre altre partite sono state rinviate. In chiese, monumenti e musei, poi, il numero di persone che possono entrare è stato fortemente ridotto per cercare di non creare assembramenti di persone.

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