Dislessia, non mi fai paura! Qualche consiglio per imparare a gestirla

Dislessia, non mi fai paura! Qualche consiglio per imparare a gestirla

Scopriamo come riconoscere la dislessia sin dai primi sintomi e qualche consiglio utile per imparare a gestirla.

La dislessia è un disturbo del neurosviluppo che rientra nella categoria dei DSA, ovvero dei disturbo specifici dell’apprendimento; si manifesta con una difficoltà nella codifica del testo e con un impiego maggiore di energia rispetto i compagni di scuola.

In alcuni casi questa situazione di difficoltà viene inizialmente interpretata con mancanza di volontà nel concentrarsi. In realtà, facendo dei test specifici ci si può rendere conto di cosa si tratta realmente. Questo disturbo, tuttavia, inizia a manifestarsi nel periodo di scolarizzazione quando si inizia a leggere. Prima è alquanto difficile riuscire a intervenire.

Vediamo come riconoscere la dislessia sin dai primi sintomi e come gestirla nel migliore dei modi.

Dislessia: sintomi

Se si ha il sospetta che il bambino o l’alunno possa essere dislessico si consiglia di fare molta attenzione a come legge. Se la lettura risulta lenta e con molti errori, è opportuno chiedere un consulto specifico. Lo stesso vale per la parte scritta che si manifesta con molti errori di ortografia e una scrittura stentata.

Dislessia

Particolari difficoltà si manifestano anche nell’apprendimento delle lingue straniere e nei calcoli che richiedono una studio mnemonico.

Uno dei sintomi più comuni in un bambino dislessico è la stanchezza. Dopo pochi minuti di studio, infatti, si sente stanco e non riesce più a concentrarsi bene.

Di conseguenza si è stanchi mentalmente e aumenta la difficoltà di concentrazione. Per questo motivo si consiglia di fare una pausa di qualche minuti per rilassare la mente, mangiare cibi energetici o bere qualcosa e riprendere con calma. Uno sforzo eccessivo e prolungato è controproducente.

Cosa fare in caso di dislessia?

La prima cosa da fare dopo un’attenta osservazione è quella di eseguire una valutazione specialistica. Rivolgetevi all’ASL di appartenenza presso il
Servizio di Neuropsichiatria Infantile o Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile o di Neuropsicologia per avere le giuste indicazioni.

In alternativa, potete rivolgervi a specialisti privati. Onde evitare truffe o di incappare in associazioni poco affidabili, occorre rivolgersi all’associazione italiana dislessia, AID, per conoscere la normativa regionale e sapere quali sono i centri privati autorizzati.

Un contatto con la scuola di appartenenza del bambino è il primo modo per tutelarlo. Parlatene con gli insegnanti e teneteli aggiornati su tutti gli sviluppi. Sarà cura del corpo docente trovare un piano di studio e i mezzi adeguati per venire incontro alle esigenze di ogni bambino dislessico. Sarà, per esempio, concesso maggior tempo per svolgere una verifica o verrà ridotto il numero di esercizi o di difficoltà.