Scopriamo come riconoscere la dislessia sin dai primi sintomi e qualche consiglio utile per imparare a gestirla.
La dislessia è un disturbo del neurosviluppo che rientra nella categoria dei DSA, ovvero dei disturbo specifici dell’apprendimento; si manifesta con una difficoltà nella codifica del testo e con un impiego maggiore di energia rispetto i compagni di scuola.
In alcuni casi questa situazione di difficoltà viene inizialmente interpretata con mancanza di volontà nel concentrarsi. In realtà , facendo dei test specifici ci si può rendere conto di cosa si tratta realmente. Questo disturbo, tuttavia, inizia a manifestarsi nel periodo di scolarizzazione quando si inizia a leggere. Prima è alquanto difficile riuscire a intervenire.
Vediamo come riconoscere la dislessia sin dai primi sintomi e come gestirla nel migliore dei modi.
Dislessia: sintomi
Se si ha il sospetta che il bambino o l’alunno possa essere dislessico si consiglia di fare molta attenzione a come legge. Se la lettura risulta lenta e con molti errori, è opportuno chiedere un consulto specifico. Lo stesso vale per la parte scritta che si manifesta con molti errori di ortografia e una scrittura stentata.
Particolari difficoltà si manifestano anche nell’apprendimento delle lingue straniere e nei calcoli che richiedono una studio mnemonico.
Uno dei sintomi più comuni in un bambino dislessico è la stanchezza. Dopo pochi minuti di studio, infatti, si sente stanco e non riesce più a concentrarsi bene.
Di conseguenza si è stanchi mentalmente e aumenta la difficoltà di concentrazione. Per questo motivo si consiglia di fare una pausa di qualche minuti per rilassare la mente, mangiare cibi energetici o bere qualcosa e riprendere con calma. Uno sforzo eccessivo e prolungato è controproducente.
Cosa fare in caso di dislessia?
La prima cosa da fare dopo un’attenta osservazione è quella di eseguire una valutazione specialistica. Rivolgetevi all’ASL di appartenenza presso il
Servizio di Neuropsichiatria Infantile o Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile o di Neuropsicologia per avere le giuste indicazioni.
In alternativa, potete rivolgervi a specialisti privati. Onde evitare truffe o di incappare in associazioni poco affidabili, occorre rivolgersi all’associazione italiana dislessia, AID, per conoscere la normativa regionale e sapere quali sono i centri privati autorizzati.
Un contatto con la scuola di appartenenza del bambino è il primo modo per tutelarlo. Parlatene con gli insegnanti e teneteli aggiornati su tutti gli sviluppi. Sarà cura del corpo docente trovare un piano di studio e i mezzi adeguati per venire incontro alle esigenze di ogni bambino dislessico. Sarà , per esempio, concesso maggior tempo per svolgere una verifica o verrà ridotto il numero di esercizi o di difficoltà .