Disidratazione nei bambini: dai sintomi alle cause, tutto quello che c’è da sapere

Disidratazione nei bambini: dai sintomi alle cause, tutto quello che c’è da sapere

I bambini sono soggetti a rischio di disidratazione molto più degli adulti. In presenza di fenomeni scatenanti, è fondamentale agire tempestivamente, anche perché si tratta di una condizione che potrebbe esporli a rischi piuttosto seri.

I segnali con i quali i più piccoli ci indicano che è incorso una disidratazione sono diversi: riuscire a captarli permette di consultare il pediatra prima che la situazione possa aggravarsi.

Cos’è la disidratazione nei bambini

La disidratazione insorge nei bambini quando perdono un’importante quantità di liquidi. Le cause possono essere diverse, a cominciare da episodi di vomito e diarrea, fino a un’eccessiva sudorazione dovuta a un’attività fisica intensa.

La disidratazione può sopraggiungere poi in caso di ustioni, scarsa ingestione di acqua, caldo eccessivo o episodi di febbre: in quest’ultimo caso, è legata alla perdita di sudore in assenza di un adeguato apporto di acqua e alimenti.

Inoltre, la disidratazione può verificarsi anche a causa di alcune particolari patologie, come fibrosi cistica, sindromi di malassorbimento o diabete di tipo I e II

Come riconoscere la disidratazione nei bambini: sintomi e cause

Una delle prime manifestazioni della disidratazione nei bambini è l’eccessiva secchezza della bocca e delle mucose. Infatti, la presenza di labbra screpolate e asciutte deve mettere immediatamente in allarme, così come una scarsa reattività o una pelle che appare troppo fredda e secca.

Sono sintomi della disidratazione anche episodi di sonnolenza, irritabilità, pianto senza lacrime, così come gli occhi scavati o, in casi più gravi, la letargia.

Inoltre, è possibile prestare attenzione all’incurvamento della fontanella nei neonati e a un dimagrimento repentino superiore al 5% del peso: segnali che spesso indicano che è in atto una disidratazione. Infine, è fondamentale osservare anche la pipì, che non deve diminuire di volume né presentarsi di un colorito più scuro del normale. 

Cosa fare in presenza di disidratazione nei bambini?

In presenza di fenomeni che potrebbero indurre una disidratazione, come per esempio caldo eccessivo o attività sportiva, è importante che siano i genitori a offrire più acqua: i più piccoli potrebbero infatti non essere in grado di segnalare l’esigenza di voler bere perchéin tenera età il riflesso che induce ad avvertire lo stimolo della sete non è ancora adeguatamente sviluppato.

I bambini, inoltre, a causa dell’elevato rapporto tra cute e massa corporea, tendono a eliminare un quantitativo maggiore di liquidi rispetto agli adulti, il che dovrebbe indurre a prestare la massima attenzione a ogni episodio che potrebbe causare fenomeni di disidratazione.

In caso di disidratazione nei neonati, è importante non interrompere l’allattamento. Il latte materno, infatti, grazie al suo contenuto di liquidi ed elettroliti, offre al bambino tutto ciò che serve per reintegrare quanto perduto. Attenzione però a fornire liquidi durante episodi di vomito, poiché il bambino potrebbe finire per riespellerli. Quando si ha il sospetto che il proprio piccolo stia manifestando un episodio di disidratazione, è fondamentale contattare immediatamente il pediatra

Il medico potrà fare una diagnosi più precisa, valutando il grado di disidratazione in atto tra disidratazione lieve, moderata e severa. In caso di eventi gravi, è necessario portare il bambino in pronto soccorso, mentre se gli episodi sono lievi, su consiglio del medico, si possono reintegrare i liquidi e i sali minerali persi con soluzioni reidratanti acquistabili in farmacia. In presenza di vomito, tali soluzioni possono essere somministrate per via orale a piccole dosi, a distanza di qualche minuto e aumentando man mano le quantità, in modo da non stimolare la sensazione di rigetto.

Tuttavia, in presenza di episodi severi, o qualora non fosse possibile agire per via orale, bisogna ricorrere alla somministrazione di soluzioni reidratanti per via endovenosa o per mezzo di un sondino. Una volta attenuati gli effetti della disidratazione, è necessario evitare che per qualche giorno il bambino si alimenti con cibi grassi o zuccherati: successivamente, è possibile tornare alla dieta di sempre.