Ancora molti punti oscuri sul fratricidio avvenuto a Catania. Giovanni ha ucciso la sorella Lucrezia, ma non dà segnali di pentimento. I familiari: “Noi lo perdoniamo”.
“Giovanni non può essere pentito di un gesto non ha capito di aver commesso,” commentano i familiari disperati. L’avvocato aggiunge: “Lui crede di aver liberato la famiglia da un peso”. Giovanni si trova in carcere da quattro giorni con l’accusa di omicidio intenzionale, ma non dà segni di pentimento per quanto commesso.
Era un ragazzo strano, dava poca confidenza, aggiungono i familiari. Ma nessuno di loro avrebbe immaginato la follia di un simile gesto: “Una tragedia immensa”, sono le parole dello zio. Giovanni stava isolato, parlava poco e giocava ai videogiochi, tuttavia non aveva mai mostrato rabbia nei confronti della sorella, il loro sembrava un rapporto normale.
Nel frattempo emergono nuovi inquietanti dettagli sulla premeditazione del delitto: il padre nota l’assenza di un lenzuolo, mentre il fidanzato di Lucrezia scopre le ruote dell’auto di famiglia macchiate di sangue.
Secondo gli inquirenti Giovanni avrebbe teso un agguato alla sorella, attendendola nel vano del bagno armato di coltello.
Domani ci sarà l’ultimo saluto a Lucrezia. Quel che è certo, in questa immane tragedia, è che una famiglia ha perso due figli.