Emerge un movente dietro il fratricidio commesso a Catania. Giovanni era invidioso della sorella, e non sopportava il fatto che lei ricevesse più soldi dai genitori.
Giovanni era invidioso della sorella Lucrezia, che ai suoi occhi aveva tutto più di lui. Lucrezia era amata dai compaesani, dagli amici e dai genitori. La ragazza era fidanzata e presto si sarebbe sposata.
Emerge inoltre una disparità di trattamento economico tra i due fratelli. Giovanni riteneva infatti che la sorella ricevesse più soldi dai genitori. Poco importa che ci fosse un motivo, che la sorella avesse bisogno di soldi per il matrimonio imminente. “Dalla mia famiglia uscivano troppi soldi per mia sorella,” ha commentato il ragazzo nell’interrogatorio. “Spendevano troppi soldi per lei”.
Il ragazzo da tempo viveva isolato in casa, trascorreva la maggior parte del tempo giocando con i videogiochi. Nella sua solitudine aveva accumulato infinita frustrazione verso la sorella Lucrezia, che invece era felice e realizzata.
I risultati dell’autopsia
Oggi i risultati dell’autopsia. Si è parlato di ferocia inaudita. Giovanni avrebbe ucciso Lucrezia con ferocia, colpendola con diverse ed efferate coltellate. L’avrebbe aspettata nascosto in bagno armato di coltello, la prima coltellata l’avrebbe colpita alla gola.
“Quello che racconta questa autopsia è un dramma familiare”, ha dichiarato il medico legale. “E’ una tragedia immane quella che ha colpito questa famiglia. Non è facile perdonare, né accettare quello che è successo”.
Giovanni avrebbe agito rispondendo all’impulso dettato dall’invidia e dalla rabbia. Per capire meglio le ragioni dietro questo delitto è necessario attendere la perizia psichiatrica.