Significato e differenze tra Deep Web e Dark Web: cosa sono e quali sono i pericoli che nascondono.
Per gli esperti del mondo di Internet non sono una novità, ma nei giorni in cui si sta svolgendo di una vera e prorpia cyber-guerra sono diventati di dominio pubblico due mondi solitamente poco seguiti dai media mainstream: il Deep Web e il Dark Web. Spesso confusi dai meno interessati all’informatica, sono in realtà concetti tra loro differenti, che formano quella parte del web che non rimane ‘in superficie’ e che solitamente viene utilizzata per scopi differenti, non sempre illegali. Facciamo chiarezza e scopriamo insieme cosa sono nel dettaglio e cosa li differenzia.
Significato e differenze tra Deep Web e Open Web
Internet di divide, schematicamente, in due universi paralleli: l’Open Web o Surface Web, lo strato ‘in superficie, quello che si posiziona nei motori di ricerca; e il Web sommerso. I normali siti rivolti al pubblico e accessibili tramite tutti i browser più importanti fanno parte dell’Open Web e sono solo la punta dell’iceberg della rete globale. Basti pensare a un mero dato: i siti che formano il Surface Web rappresentano solo una percentuale bassissima, tra il 4 e il 5% del totale.
La gran parte dei siti sul web si trovano nel cosiddetto Deep Web, ovvero il quel mondo sommerso talmente ampio da risultare impossibile da analizzare nel suo complesso. In questa fitta rete di siti di varia natura si può trovare di tutto, da giornali accademici a contenuti illegali, oltre a una porzione di quello che è conosciuto come Dark Web.
Va sottolineata subito una grande differenza però tra l’Internet ‘oscuro’ e quello in profondità: gran parte dei siti sommersi sono non solo legali, ma anche sicuri. All’interno del Deep Web troviamo ad esempio database pubblici o protetti, o anche intranet di imprese, governi e istituzioni. Ma come si accede al web sommerso? In realtà non è così difficile come si potrebbe pensare. Anzi, molti di noi vi fanno accesso quotidianamente, magari senza saperlo. Fanno parte del Deep Web infatti tutte quelle pagine, protette da password o altre misure di sicurezza, che non vengono identificate dai motori di ricerca. Ad esempio, rientrano in questo mondo i contenuti di un blog ancora in fase di revisione ma non pubblicati.
Com’è facile intuire, dunque, il Deep Web non rappresenta una reale minaccia per la sicurezza dei nostri dispositivi o dei nostri dati. Tuttavia, nella sua immensità, finisce per comprendere anche siti illegali, contenuti potenzialmente pericolosi o altre attività non consentite dalla legge. Per questo è necessario comunque prestare attenzione durante ogni sessione di navigazione.
Cos’è il Dark Web
Ancora differente il caso del Dark Web che, secondo gli esperti, rappresenta una parte del Deep Web, la più minacciosa. Rientrano in questo mondo i siti non indicizzati, accessibili esclusivamente attraverso browser specializzati. In questa zona di Internet è impossibile arrivare attraverso i canali tradizionali, e non esistono difese da parte di firewall o crittografia.
Si tratta di una sorta di porto franco in cui è consentito (quasi) tutto. Non a caso, il Dark Web viene spesso utilizzato e collegato ad attività criminali, come l’acquisto di merci illecite. Tuttavia, anche in questo caso non è assolutamente detto che ogni attività presente in questa infrastruttura sia illegale. Per accedere al Dark Web è necessario navigare con Tor (The Onion Routing), un browser specializzato. Resta tuttavia sconsigliato avventurarvisi agli utenti meno esperti.